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9 Maggio 2003: 10° anniversario della morte di
don Tonino
Bello
Canto iniziale: "Mir Mir... "
Mir mir mir do neba / domoga na roga / kada se
prodube / de rata ne du be /
Mir mir mir do neba / braci i sestrama / de sun ce libi sie bu reda /
Pace pace fino al ciel / per il mio popolo / quando si sveglian tutti /
guerra non c'è più /
Pace pace fino al ciel / sorella e fratel / il sole baci il cielo / e l'alba
spunterà.
Salmo 122 (121) - Canto delle ascensioni. Di
Davide.
Quale gioia, quando mi dissero:
"Andremo alla casa del Signore".
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte,
Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.
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Là sono posti i seggi del giudizio,
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: "Su di te sia pace!".
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. |
Dalla lettera di S. Paolo aeli Efesini (6;10,17)
Per il resto, attingete forza nel Signore e nel
vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter
resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è
contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le
Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti
del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno
malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque
ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della
giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo
della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete
spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della
salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.
Cauto: "Veni Sancte Spiritus"
Dai segni del potere al potere dei segni (don
Tonino Bello)
Cari fratelli, perché mai Gesù, dopo trent' anni di
silenzio, invece di presentarsi sulla scena della vita pubblica con un bel
miracolo o con una delle sue splendide parabole, si esibisce in una
durissirna lotta con le forze del male?
La risposta è semplice: per indicarci il motivo della sua venuta sulla
terra.
Anzitutto, riprendersi sul demonio la rivincita della partita persa
dall'umanità per due a zero (primo tempo con Adamo, secondo tempo col
popolo ebreo nel deserto). E poi, darci la chiave tattica per risolvere a
nostro favore tutte le partite successive, visto che le tre tentazioni di
Gesù sono gli archetipi, attorno a cui ruota ogni peccato dell'uomo.
Potremmo chiamarle: le tentazioni delle tre P" profitto, prodigio,
potere.
Il che significa: strumentalizzare le cose, Dio, l'uomo.
Lettura del vangelo Mt 4,1 – 11
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto
per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e
quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse:
«Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». Ma egli
rispose: «Sta scritto:
Non di
solo pane vivrà l'uomo, ma di
ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul
pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù,
poiché sta scritto:
Ai suoi
angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi
ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».
Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò
tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose
io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose: «Vattene,
satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».
Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo
servivano.
Profitto, prodigio, potere - don Tonino
Fà che le pietre diventino pane.
Ridurre tutto a economia, a ventre. Convertire anche
i sogni in assegni circolari. Niente fiori, solo denaro. Niente poesia, solo
ricchezza. Niente musica, solo profitto. Anzi, massimizzazione del profitto,
se perfino le pietre devono diventare pane. Produzione. Ideologia della
produzione, mascherata, magari, dall'ipocrisia di voler saziare la fame dei
popoli.
Ma, oltre alla strumentalizzazione delle cose, e e anche quella di Dio:
Gèttati dall'alto: Lui ti salverà.
Ecco la tentazione del prodigio. Il distorcimento della religione a
scopi d'interesse. Un Dio utile. Di cui ci si serve. Funzionale ai miei
progetti. Che legittimi le mie follie.
Come è comodo un Dio che ratifichi il mio disimpegno e mi sostituisca nelle
scelte decisive!
Ti darò in mano tutti i regni del mondo.
Ecco la tentazione del potere. Crescere salendo sulle
spalle dell'altro. Schienare il prossimo perché dipènda da me. Togliergli
l'aria, perché deve prenderla dalle mie bombole. Negargli la dignità perché
sia io a conferirgliela col contagocce. Costituirmi metro della sua libertà,
usurpando un diritto che anche Dio esercita con pudore.
Stringi stringi , tutte le tentazioni si riducono a questo triplice modulo.
Canto: Confitemini Domino
Silenzio
Canto:
Bless the Lord
Parola, progetto, protesta
- don Tonino
E come reagisce Gesù? Con altre tre “P”: Parola,
progetto, protesta.
Non di solo
pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Tra il pane che entra nella bocca dell'uomo e la
Parola che esce dalla bocca di Dio, la seconda è più importante. Perché
il pane ti fa camminare. Ma è la Parola che orienta i tuoi passi. Il pane,
quindi, non è tutto. Anzi, non è nulla se non si sa per quale scopo
bisogna mangiarlo. Ebbene, la Parola di Dio ci dice che noi dobbiamo
mangiare per aiutare il prossimo a trovare il suo pane e, con esso, il gusto
di vivere.
"Dall'amore
riconosceranno che siete miei: se porterete gli uni i pesi degli
altri". Non
se porterete sulle spalle i pesi delle mie statue in processione.
Il pane per me - ammoniva Berdiaev
- è una questione materiale, Il pane
per il mio vicino è una questione spirituale". Che bella quaresima
di carità possiamo impostare, se faremo largo alla Parola di Dio che dice:
“spezza il tuo pane con l'affamato. Introduci in
casa tua i miseri, senza tetto. Vesti chi è nudo".
Il che significa: non dormire tranquillo finché nel mondo ogni anno muoiono
50 milioni di persone per fame. Se hai una casa vuota, facci entrare chi è
sfrattato. Se no, a che serve l'anno internazionale dei senza tetto?
Occupati degli ammalati, di chi è diverso da te, di chi non ha avuto
fortuna. Tratta bene gli immigrati terzomondiali. Se puoi, dona un pò del
tuo sangue o i tuoi organi perche' il fratello viva.
Non abbuffarti da solo. Fai sedere gli altri al banchetto della vita. Ma con
te. Forse la gente ha più bisogno di una tovaglia di convivialità che del
pane che ci sta sopra.
Ed ecco la seconda reazione di Gesù, che possiamo articolare attorno alla
parola "progetto".
Non tentare il Signore Dio tuo.
Cioè non rinunciare a progetti storici precisi in cui si chieda impegno,
fatica, intelligenza. Se ti batti per la pace, non accontentarti di
invocarla soltanto, ma disegnane le possibilità concrete di attuazione. Se
lotti per il pane dei fratelli, adopera strumenti propositivi adatti. Se ti
impegni nella Caritas parrocchiale, applica intelligenti strategie di
intervento che utilizzino anche le tecniche legislative, e non si
esauriscono in rugiadose emozioni. Non usare Dio, mai, neppure a scopo di
beneficenza . Non pretendere miracoli da Lui, laddove l'unico miracolo da
chiedere è che tu esca dal fatalismo in cui rischi di imprigionarti, forse
anche in nome della fede.
E, infine, la protesta.
Vattene, Satana. Sta scritto: "adora il Signore Dio tuo e a Lui solo
rendi culto".
Se è vero che il deserto nel mondo è pieno di aspiranti al ruolo di Dio,
tu smascherali senza paura. Denuncia a viso aperto tutti i despoti che
impongono genuflessioni alla povera gente. Combatti i tentativi di spostare
la fiducia dell'uomo dal versante di Dio, scudo e baluardo, a quello di ben
altri scudi. Opponiti al vitello d'oro della produzioni delle armi e del
loro commercio clandestino. Contrasta il peccato delle strutture che
opprimono i popoli.
Ma smonta anche le strutture del peccato che opprimono te. Prega, perché
Dio ti preservi dal peccato che è accovacciato alla tua porta e pentiti
ogni volta che ti accorgi che una fila di signorotti intermedi e di idoli di
bassa lega hanno sostituito nel tuo povero cuore l'unico Signore che meriti
di essere adorato.
Canto: Nada te turbe
Silenzio
Parte conclusiva del testo: "Non disturbare
il manovratore"
E anche tu, Chiesa, guardati dalle insidie, nascoste
del potere. Persino un progetto grandioso di liberazione umana può essere
ambiguo se prodotto da sete di dominio, e i successi ottenuti sul campo
possono divenire segni di potere.
A te non si addicono i segni del potere. Ma solo il potere dei segni. Non
tocca a te, cioè, col tuo impegno di carità, risolvere il problema della
casa, della disoccupazione, della fame nel terzo mondo, o della ingiustizia
planetaria.
Tocca a te, però, condividendo la sorte degli ultimi e schierandoti con
loro, porre segni di inversione di marcia ogni volta che il mondo
assolutizza se stesso.
Rinuncia pure al segni del potere. Non convertono nessuno. Ma non rinunciare
al potere dei segni. E' un potere povero che dà fastidio, perché disturba
il manovratore.
Ma conduce finalmente ai piedi della Croce, sulla quale Gesù Cristo, nostro
indefettibile amore, con i segni del fallimento, ci ha conquistato la libertà,
Segno di pace Caldea
Canto: Oh Freedom
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