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"PER LA PACE FATTI IN QUATTRO PURE TU"
17 Maggio 2012: Introduzione ( Dario) ¯¯canto
ALTO E GLORIOSO DIO
Dammi umiltà profonda, dammi senno e cognoscimento,
Rapisca ti prego Signore, l’ardente e dolce forza del tuo
amore,
Alto e glorioso Dio illumina il cuore mio,
Dammi umiltà profonda, dammi senno e conoscimento, Sac.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Tutti: Amen Sac.: La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Tutti: E con il tuo Spirito.
Sac.:
Preghiamo. Tutti: Amen INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO di Don Tonino Bello
” Spirito
Santo, che riempivi di luce i profeti
¯¯canone
Veni Sante Spirictus.
€ Frantuma
la corazza della nostra ¯¯canone
” Dissipa
le nostre paure. Scuotici dall’omertà. ¯¯canone
€
E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere ¯¯canone
”
Donaci la gioia di capire che
tu non parli ¯¯canone
€ E
che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le aiuole,
ÿ Primo momento: La pace come cammino ” dal Vangelo secondo Giovanni Gv.20,19-23 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: <<Pace a voi!>>. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: <<Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi>>. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: <<Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi>>.
€ A
dire il vero, noi non siamo molto abituati a legare il termine
«pace» a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: «Quell'uomo si
affatica in pace», «lotta in pace», «strappa la vita con i denti in
pace». Più consuete nel nostro linguaggio sono, invece, le
espressioni: «Sta seduto in pace», «sta leggendo in pace», «medita
in pace» e, ovviamente, «riposa in pace». Recitiamo a cori alterni ( uomini – donna) (Is.2,3-5) (durante la lettura delle strofe si arpeggia)
?Verranno molti popoli e
diranno: <<Venite, saliamo sul monte del Signore,
?Poiché
da Sion uscirà la legge
Forgeranno le loro spade in
vomeri, le loro lance in falci; ?Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore. · Testimonianza di padre Francesco Neri ¯¯
canone : Dona la pace,
ÿ Secondo momento: La pace come giustizia
”
Dal Vangelo di Matteo
(5. 19 – 22)
€
Oggi il discorso sulla pace è diventato tutt'altro che
pacifico. Prima non era così. Anzi, nelle nostre chiese, non c'era
nulla di più gradito alle orecchie della gente che sentir parlare di
pace, con le inesauribili « variazioni sul tema » e con tutti gli
svolazzi calligrafici di cui la sacra eloquenza era maestra. (Don Tonino) · Testimonianza di padre Francesco Neri Padre Francesco accende dal cero Pasquale i lumini posti nei primi posti della panche poi si accendono tutti gli altri . si spegne la luce della chiesa e Silenzio ( circa 4 mm) Si riaccende la chiesa e cantando il canone si portano i lumini ai piedi della croce ¯¯canone : In questa oscurità (Taizé)In questa oscurità, il fuoco che accendi non si spegne mai, non si spegne mai.
ÿ Terzo momento La pace come verità € dal Salmo 28:2 Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te, quando alzo le mani verso il tuo luogo santissimo Non trascinarmi via con gli empi e con gli operatori d’iniquità, i quali parlano di pace col prossimo, ma hanno la malizia nel cuore
”
Voglio cominciare con una frase che ci fa capire come la
pianta della pace non può mai sbocciare da un cuore che è un «collage» di compromessi, ne può attecchire in un terreno concimato
di bugie.
Chi ama la pace sceglie il linguaggio evangelico del « sì sì, no no
». È leale con la comunità. Denuncia al fisco i suoi redditi fino
all'ultimo centesimo. E anche se, per motivi di coscienza, fa
l'obiezione alle spese militari, è tale il vantaggio che reca allo
Stato, con la provocazione alla trasparenza dei bilanci, che
l'autorità dovrebbe augurarsi l'aumento di obiettori di tal genere.
(Don Tonino) · Testimonianza di padre Francesco Neri
¯¯canto
:
O Signore fa’ di me uno strumento
O Maestro dammi tu un
cuore grande,
O Signore fa’ di me il
tuo canto, ” In questo momento storico ci pare importante contestualizzare il nostro impegno per la pace ricordando l’impegno concreto di don Tonino contro il riarmo: “Quando si costruiscono le armi, necessariamente devono essere usate. Chi fabbrica le armi vuole che siano vendute e consumate. E le armi si consumano uccidendo”. Fece scalpore il 5 giugno 1988 la presa di posizione di Mons. Bello e dei vescovi della provincia di Bari contro l’acquisto degli Aerei F 16 € “Chiamati come pastori a "vegliare nella notte, facendo la guardia al gregge" (Luca 2,6), e mossi dal dovere di legare la fede alla storia, la speranza alla vita, l'utopia al quotidiano, rompiamo ancora una volta il silenzio per esprimere il nostro sconcerto sulla crescente militarizzazione in terra di Bari. …….. Abbiamo appena finito di rallegrarci per i confortanti gesti di distensione internazionale, e stiamo ancora additando al popolo di Dio i "segni dei tempi" che, nell'ultima enciclica del Papa, preannunciando il sereno, e già una nuova grave foschia sembra oscurare il nostro cielo: l'ipotesi di stazionamento di 72 cacciabombardieri americani "F-16" nell'aeroporto di Gioia del Colle (Ba). ………. L'arrivo degli F-16 a Gioia del Colle comporterà un'ondata di nuovi espropri, sia per favorire l'indispensabile ampliamento dell'aeroporto, sia per permettere l'ospitalità ad almeno cinquemila americani che vi stazioneranno in pianta stabile. Non sono solo in gioco gli espropri dei terreni, già così duri nella provincia di Bari, da cui non è ancora del tutto scongiurata la prospettiva che altri diecimila ettari vengano destinati a megapoligoni di tiro. Sono in gioco, sopratutto gli espropri culturali, per le funeste conseguenze sull'identità storica del territorio. Non è più la terra, cioè, che viene sottratta alla gente. E' la gente che viene sottratta alla terra. E per di più, con dinamiche che favoriscono inquietanti disaffezioni, processi di sradicamento psicologico, e illusori miraggi di tornaconti economici….. Sentiamo l'obbligo di precisare che il nostro fermo rifiuto della logica legata all'operazione "F16 " non nasce solo da ragioni interne ai confini territoriali entro i quali noi vescovi svolgiamo la nostra particolare missione pastorale. deriva dalla convinzione che la sola minaccia delle armi atomiche, l'escalation della loro produzione, e ogni apparato bellico teso a favorire la deterrenza nucleare, sono già una colossale ingiustizia, se non proprio il preludio dell'olocausto del mondo. Sia ben chiaro, quindi: qualsiasi altra collocazione geografica dei "falchi combattenti" non alleggerirà più che tanto le nostre preoccupazioni. Non ci resta che invocare il Signore, "perché diriga i nostri passi sulla via della pace" e induca i governanti, più che a sfruttare strumentalmente le debolezze antiche della nostra storia o le lusinghe recenti della nostra geografia, a restituirci al ruolo che ci è congeniale: essere operatori di sintesi con le diverse civiltà. € Riteniamo che educare alla giustizia e alla pace vuol dire educarci tutti al disarmo delle menti, dei cuori e dei territori. Allontanare la paura. Plasmare una sicurezza comune. Costruire un futuro senza atomiche e un’Italia smilitarizzata nell’economia e nella politica, nella cultura e nel linguaggio, nelle relazioni umane, nelle nostre città. Educarci alla giustizia e alla pace vuol dire disarmare la finanza e costruire un’economia di giustizia. Non spendere 3 milioni di euro l’ora per armamenti. Rifiutare l’idea di uscire dalla crisi economica con il riarmo. Tassare le transazioni finanziarie Lottare contro la corruzione e l’evasione fiscale. Promuovere un lavoro dignitoso per tutti. Educarci alla giustizia e alla pace vuol dire tagliare le spese militari. Dire NO ai cacciabombardieri F 35 Joint Strike Fighter, NO a nuove navi di guerra. Rafforzare le spese sociali. Riconvertire l’industria bellica. Sviluppare la cooperazione e il Servizio civile. Così scriveva Mons. Giudici agli inizi dell’ anno : “Nel panorama drammatico di questa crisi economica che esige sacrifici e tagli per il bene del Paese e per il futuro di tutti: anche le spese militari devono essere drasticamente tagliate. In particolare il dito è puntato sull'enorme costo dei 131 cacciabombardieri F35, aerei di attacco che costano quasi 150 milioni di euro ciascuno. Un investimento di oltre 15 miliardi….. Ma su quale via scegliamo di camminare? Forse quella di Erode, fatta di violenza e sopruso? O piuttosto quella dei Magi e di chiunque, singoli e popoli, discerne le opere di pace per garantire il futuro di tutti. I Magi, ci racconta il Vangelo, “per un'altra strada fecero ritorno”. Anche per noi vale l'invito a intraprendere una strada diversa orientando ogni scelta alla via esigente e necessaria della pace. Per questo esigiamo un ripensamento di queste spese militari con un serio dibattito in Parlamento . I popoli che camminano nella tenebra di questa follia chiedono di cancellare questo progetto e ciò è ancora più necessario in un tempo di crisi che è già molto pesante soprattutto per le famiglie e per i più poveri e che non sembra invece toccare i grandi investimenti per le armi”. ( Mons. Giudici vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi) Terminiamo questa veglia facendo tesoro delle parole di don Tonino con preghiere spontanee ( tra una preghiera e l’altra. si recita il canone)
¯¯canone
Kirie Eleison Padre nostro ( cantato) Benedizione
¯¯canto
finale : Magnificat Segno: Durante il canto si viene all’altare con un cartoncino riportante l’invito di don Tonino che ci sollecita ad un impegno quotidiano per la pace I testi di Don Tonino sono tratti dal libro “Alla Finestra la speranza”.
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