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2° CAMPO NAZIONALE "VANGELO E NONVIOLENZA" MONZUNO 25/08/2000 - 02/09/2000
Il programma del campo: Venerdì 25/08/2000: "Beati gli afflitti perché saranno consolati" (Mt 5,4) Beatitudini: utopia? Conoscenza e affinità del gruppo Sabato 26/08/2000: Domenica 27/08/2000: Lunedì 28/08/2000: Martedì 29/08/2000: Mercoledì 30/08/2000: Giovedì 31/08/2000: Venerdì 01/09/2000: Sabato 02/09/2000:
Giornata tipo: ore 8,00 momento di preghiera
Metodologia: Ricordiamo che la metodologia che verrà utilizzata si fonda sulla partecipazione attiva di ognuno e sulla valorizzazione del gruppo come risorsa per lapprendimento: si tratterà quindi di mettere in gioco la propria esperienza ed il proprio punto di vista. Si utilizzeranno molteplici strumenti e tecniche, dai giochi di ruolo ai lavori di gruppo, incontri-testimonianze, films; cercando di curare tanto laspetto cognitivo quanto quello emotivo-relazionale.Proprio per quanto detto sopra, si ricorda che il corso sarà aperto ad un massimo di 20 partecipanti.
Hanno scritto sul campo: Come per lestate scorsa anche questanno abbiamo ripetuto il campo su Vangelo e Nonviolenza. Il campo trova la sua origine e forza da un luogo, in cui il punto pace di Bologna, si sta scoprendo legato anche come una delle fonti di energia del proprio impegno nel territorio. Il luogo si chiama Monte Sole e si trova negli Appennini bolognesi. I fatti accaduti a Monte Sole sono riportati nei testi di storia sotto il nome di strage di Marzabotto. (Il 29 settembre del 44 le S.S. circondarono il territorio di Monte Sole e procedettero allo sterminio dellintera popolazione. Loperazione portò alluccisione di 770 persone di cui 216 bambini e 316 donne). Il cammino in punta di piedi con cui come gruppo ci stiamo avvicinando a quei posti, ci sta facendo maturare il desiderio che il campo "Vangelo e Nonviolenza", non debba essere solo una sporadica iniziativa che per qualche anno il punto pace riesce a realizzare , ma che nel tempo riesca a consolidasi e diventare così unoccasione di incontro di ogni estate. Probabilmente per riuscire a realizzare questo "sogno" dobbiamo creare al nostro interno una rotazione di persone che durante il tempo abbiano modo di sperimentarsi in compiti, in competenze , e impegni diversi. Questo dovrebbe favorire nel tempo una maggiore facilità organizzativa grazie alle competenze diffuse che il gruppo matura. Il campo Vangelo e Nonviolenza si pone come obbiettivo quello di essere un campo base sulla nonviolenza, che non si fermi al suo concetto etico-filosofico-religioso, ma partendo da questo ci si interroghi e dia spunti sulla concretezza del come agire con la nonviolenza nella vita quotidiana e nei grandi avvenimenti. Monte Sole e licona della Trinità sono i due livelli per intessere meglio la riflessione cristiana tra Vangelo e Nonviolenza. Gli altri contenuti sono sviluppati (soprattutto con il metodo training) su 3 livelli di analisi della nonviolenza: la nonviolenza e le basi morali, la nonviolenza e il conflitto internazionale, la nonviolenza e il conflitto interpersonale. Questo campo quindi non è un corso che ogni anno propone e sviluppa temi diversi, ma cerca invece di realizzare un appuntamento estivo dove ci sia la possibilità di lavorare per avere un piccolo quadro base sulla teoria e pratica della nonviolenza in relazione al vangelo. Lobiettivo è comunque molto ambizioso, nove giorni sono pochi per i contenuti che si vogliono sviluppare, ma si cerca di riuscire a lavorare per avere almeno degli spunti sui vari aspetti. Quando è nata lidea del campo pensavamo che i partecipanti fossero, prevalentemente, persone che si avvicinassero per la prima volta verso questi temi e invece anche questanno ci siamo ritrovati con persone (provenienti da varie parti dItalia) cariche di esperienze e impegno attivo nelle varie pieghe delle società. Ognuno a suo modo esprime un nascosto carattere pieno di grinta sui fatti della vita. Grinta che passa anche per delle sconfitte, che però non è presa dallo sconforto di vedersi impotenti, ma che ha invece consapevolezza del proprio potere e grazie a questo trova nuova energia nel portare avanti il proprio impegno. Anche questanno, quindi, è stata una settimana ricca di scambio e di spunti reciproci e anzi i partecipanti potevano loro stessi fare a noi (organizzatori) un corso. Le considerazioni dei nove giorni possono essere tante e nella valutazione finale il gruppo ci ha dato molti spunti di riflessione su come migliorare, trasformare e andare avanti. Le valutazioni del gruppo dellanno passato ci sono state utili per migliorare alcuni aspetti, però non abbiamo voluto prendere in considerazione delle osservazioni che anche questanno sono riemerse. Anche nel gruppo di questestate è emerso da parte di qualcuno la proposta di dividere il campo in due livelli. Un campo base e un successivo di approfondimento. Oppure si proponeva di incentrare un campo soprattutto sullapprofondimento del Vangelo,o farne un altro per approfondire laspetto del conflitto interpersonale o farne un altro per analizzare meglio dei fatti storici sulle lotte nonviolente, o studiare il pensiero di alcuni personaggi, ecc. Certo che anche dalle altre considerazioni emerse, si potrebbe sognare di proporre più campi con tematiche e approfondimenti diversi, ma già per noi (per le poche forze che abbiamo) far diventare questo campo un appuntamento fisso dellestate è impegnativo. È vero, pure, che se riuscissimo a organizzare più proposte sarebbe un buon modo per il punto pace di sperimentarsi in vari ruoli e migliorare le ns competenze, per facilitare con il tempo la rotazione delle risorse del gruppo. Probabilmente queste tipologie di campi non coinvolgono grandi numeri di persone, ma trovano linteresse attento di piccoli gruppi di partecipanti che stanno decidendo di impegnarsi o sono già attivi verso questi temi. Può diventare quindi una risorsa molto interessante sia per lo scambio reciproco che per la stessa vitalità di altri punti pace che del movimento stesso di Pax Christi. Due campi ovviamente sono un percorso brevissimo e non sappiamo se liniziativa avrà un futuro solido, ma da queste piccole esperienze si ha anche limpressione che qualche partecipante potrebbe essere interessato a continuare un discorso di formazione e diventare lui stesso formatore di Pax Christi, in altri campi che il movimento magari propone. Chiaramente noi non siamo in grado di dare uno sviluppo simile, ma magari, se qualche altro Punto Pace ha idea di realizzare dei campi estivi, forse con il tempo si potrebbe verificare se è possibile un coordinamento delle attività per dare soprattutto corpo ad un percorso formativo a quei partecipanti che avrebbero voglia di provare a diventare loro stessi formatori. Oltretutto questa può essere un'altra strada da affiancare a quelle già esistenti per aumentare la varie opportunità di aiutare, chi incomincia coltivare una simpatia per Pax Christi, a non lasciare perdere un occasione di approfondire e conoscere meglio la possibilità di farsi coinvolgere in modo più attivo nel movimento. Paolo
Il nostro campo "Vangelo e nonviolenza " Dal 25 agosto al 2 settembre 2000 il nostro gruppo di Pax Christi Bologna ha organizzato e partecipato un campo che aveva per titolo " Vangelo e nonviolenza " ,che si è svolto a Monzuno terra quanto mai propizia ad uniniziativa del genere considerato che don Marco Pieri è parroco lì e considerata la vicinanza al parco storico di Montesole . Il progetto del campo era ambizioso : affrontare , usando il metodo training , le basi della nonviolenza facendo riferimento a vari autori come Gandhi, King, Capitini, Lanza del Vasto, Tolstoj ecc. ; misurarsi poi con Gene Sharp e i suoi studi sulla gestione nonviolenta del conflitto internazionale ; per finire alla gestione nonviolenta del conflitto interpersonale di Pat Patfoort. Tutto ciò senza dimenticare il luogo in cui eravamo : Montesole che ci ha offerto la possibilità di conoscere e confrontarci con la memoria di eccidi perpetrati durante la 2^ guerra mondiale, di meditare ciò e di rapportarlo con il nostro cammino sperimentale della nonviolenza. Questa è la descrizione per sommi capi del nostro campo, vorrei però soffermarmi su alcune caratteristiche fondamentali che lhanno caratterizzato e ne hanno fatto unesperienza unica :
Vorrei sottolineare infine, il metodo usato quello training che pur nella sua lentezza ci ha permesso di estrapolare ed elaborare singolarmente e collettivamente i contenuti, permettendoci così di sperimentare in prima persona le teorie e le pratiche della nonviolenza e di rapportarle ognuno con la sua vita . Il proverbio dice : " non cè due senza tre " chissà se , vista la
duplice esperienza positiva, il prossimo anno
repetita iuvant !
Dal 25 Agosto al 2 Settembre di questanno si è svolto a Monzuno, nel cuore dellAppennino bolognese, il campo di lavoro "Vangelo e Nonviolenza", organizzato dal gruppo di Pax Christi Punto Pace di Bologna, a cui hanno partecipato circa 15 persone provenienti da tutta Italia. La proposta di percorso che è stata diligentemente seguita, nonostante i ritmi di lavoro solo eufemisticamente definibili "serrati" è partita da un lavoro di (ri)scoperta delle basi morali, ideali e storiche della Nonviolenza, attraverso la lettura e il commento di testi di alcuni tra i padri e più accesi seguaci della Nonviolenza (Gandhi, M.L. King, J. Goss, H. Mayr, Lanza del Vasto, A. Capitini, J. M. Muller, solo per fare alcuni nomi). Abbiamo proseguito affrontando il tema dei conflitti internazionali e delle strategie di azione nonviolenta, seguendo (e integrando con commenti ed attualizzazioni) il modello teorico offerto da Gene Sharp nel suo storico libro "Politica dellazione nonviolenta" (Edizioni Gruppo Abele). Negli ultimi giorni, infine, ci siamo concentrati sui conflitti interpersonali, quelli con cui ci scontriamo tutti i giorni, quelli che fanno parte naturale e integrante della nostra vita di esseri sociali e che spesso troviamo difficile gestire e risolvere in maniera creativa e positiva: in un modo, cioè, dove non ci sia nessuno che "vince o perde", ma dove tutte le parti coinvolte sentono di essere di fronte ad unoccasione di crescita. Il testo di riferimento è stato "Costruire la nonviolenza" di Pat Patfoort (Ediz. La Meridiana). Poiché, come dice Gandhi, "il fine è nei mezzi come lalbero è nei semi", abbiamo scelto di lavorare seguendo il metodo training, cioè in modo partecipato ed attivo, facendo circolare le competenze presenti nel gruppo, attraverso simulazioni, esercizi di facilitazione della comunicazione, riflessioni in piccoli gruppi, così che ciascuno/a si sentisse soggetto attivo e non meramente passivo del processo di apprendimento. Ogni sera era previsto un momento di preghiera e di riflessione spirituale, nella consapevolezza che Gesù con la sua Buona Novella è stato il primo a parlarci di Nonviolenza nel Discorso della Montagna, nellinvito ad amare e a perdonare i nostri nemici e con lesempio della Sua vita stessa. I momenti che in assoluto ho preferito, però, sono state le due giornate - una di visita guidata e una di ritiro- passate a Monte Sole (non lontano da Monzuno), dove tra il settembre e lottobre del 1944 ebbe luogo un agghiacciante eccidio di donne, anziani e bambini - più noto come la strage di Marzabotto - ad opera di una squadra di SS mandata in quelle zone della "Linea gotica" per reprimere, con ogni mezzo, la resistenza partigiana. Quasi ottocento furono le vittime innocenti e assolutamente inermi, compresi quattro sacerdoti che rappresentavano le guide non solo spirituali ma soprattutto umane di quelle piccole comunità montane. Uno di loro, solo per fare un esempio, Don Ubaldo Marchioni, fu ucciso dai tedeschi sullaltare della chiesa di Casaglia dove si era rifugiato a pregare insieme ai propri fedeli, i quali, poi, furono trasportati nel vicino cimitero e quindi fucilati. Ora nel cimitero di Casaglia riposa la salma di Don Giuseppe Dossetti, la cui Comunità di monaci è insediata a poca distanza. Oggi, dopo le distruzioni della guerra, la zona di Monte Sole è disabitata ("deantropizzata", a voler usare una parola difficile) ed è stata trasformata in un parco storico, dove è possibile ripercorrere i luoghi della memoria che con il suo denso e significativo silenzio chiede di essere ascoltata e meditata. Per questo motivo abbiamo svolto a Monte Sole una giornata di deserto, per riflettere vicino a quei luoghi-simbolo della violenza e della (dis)umanità della guerra sul senso del perdono, della nonviolenza, del silenzio. Molte sono le riflessioni emerse e condivise, difficili da riportare. Mi limiterò a citare alcune delle parole di Etty Hillesum- una ragazza olandese morta ad Auschwitz e che ha scritto un meraviglioso Diario- che mi hanno accompagnata a Monte Sole: "Il marciume che cè negli altri cè anche in noi(...)e non vedo nessunaltra soluzione(...)che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappar via il nostro marciume. Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi" ; "Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso se ogni uomo si sarà liberato dallodio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato questodio e lavrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo" (Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi). Queste parole, pronunciate da chi ha subito veramente la persecuzione e la violenza fisica e morale, credo si accompagnino perfettamente a questa famosa e straordinaria preghiera di anonimo trovata nel campo di sterminio di Ravensbruck: "Signore, ricordati non solo degli uomini di buona volontà, ma anche di quelli che hanno cattiva volontà. Non ricordarti di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto, ma ricordati dei frutti che noi abbiamo portato grazie alla nostra sofferenza. In questa sofferenza estrema di questo campo noi abbiamo portato frutti di fraternità, lealtà, umiltà, coraggio, generosità, grandezza di cuore, che sono fioriti qui da ciò che noi abbiamo sofferto. E quando questi uomini, nostri nemici e aguzzini, giungeranno al Giudizio, fa che tutti questi frutti che abbiamo fatto nascere siano per loro perdono. Amen". Agli organizzatori e ai trainers del campo "Vangelo e Nonviolenza" un GRAZIE
e un arrivederci. A tutti gli "amici della nonviolenza" o aspiranti tali,
linvito a vivere lanno prossimo questesperienza.
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