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3° CAMPO NAZIONALE "VANGELO E NONVIOLENZA"
BRIGOLA 24/08/2001 -
01/09/2001
Il programma del campo:
Venerdì
24-08-2001
“Ed ecco in quello stesso giorno due
di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette
miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus” (Lc
24;13)
Conoscenza
e affinità del gruppo
In serata: documentario su Monte Sole
Sabato 25-08-2001
“Beati
gli
operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.”
(Mt 5;9)
Il valore della nonviolenza
-
Di fronte all’estremo
- Alcune basi morali
- Spunti di strategie
si prenderà
spunto da alcuni testi di Gandhi, M.L. King, J. Goss, H. Mayr, A. Capitini,
G. Dossetti
Domenica 26-08-2001
“Forgeranno
le loro spade in vomeri, le loro lance in falci” (Is
2;4)
Da un massacro può nascere
la nonviolenza?
Visita guidata a Monte Sole (guiderà la visita
don Gianni Cova dell’associazione “Terra Memoria e Pace”)
Lunedì 27-08-2001
“Il
diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni
della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di
questi regni,
perché
è stata messa nelle mie mani e io la do a
chi
voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo».”
(Lc
4;4,5)
Il conflitto internazionale (teoria
di Gene Sharp)
Il Potere e la Gestione del potere
In serata: “La paura”
Martedì 28-08-2001
“Il
faraone disse ancora a Giuseppe: «Vedi, io ti do potere su tutto il paese
d'Egitto».” (Gen
41;41)
Il conflitto internazionale
(teoria
di Gene Sharp)
La dinamica della lotta nonviolenta.
In serata: Incontro con un monaco
della comunità
dei piccoli fratelli dell'Annunziata
Mercoledì 29-08-2001
“Sta
in silenzio davanti al Signore” (Sal
37;7)
Giornata di deserto a Monte
Sole
Giovedì 30-08-2001
“Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e vi sarà perdonato” (Lc
6;37)
Il conflitto interpersonale
(teoria
di Pat Patfoort)
Conflitto e Violenza
Venerdì 31-08-2001
“Quando
Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo,
scendi, presto, perché oggi
debbo
fermarmi a casa tua».”
(Mt
5,9)
Il conflitto interpersonale
(teoria
di Pat Patfoort)
Conflitto occasione di crescita
Sabato 01-09-2001
“E
partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono
riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano:
«Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».” (Gv
20,21)
Verifica e condivisione
della settimana
Giornata
tipo:
ore
08,00:
Momento di preghiera
“
08,30:
Colazione
“
09,15 - 12,00:
Training
“
12,30:
Pranzo
“
15,00 – 17,00:
Training
“
17,30 – 19,15:
Meditazione personale e
in piccoli gruppi su
brani biblici
“ 19,30:
Cena
“
21,00:
Serata insieme
“
22,30:
Preghiera davanti
all’Icona
della Trinità |
Metodologia:
Ricordiamo
che la metodologia che verrà
utilizzata si fonda sulla partecipazione attiva di ognuno e sulla
valorizzazione del gruppo come risorsa per l’apprendimento: si tratterà
quindi di mettere in gioco la propria esperienza ed il proprio punto di
vista.
Si utilizzeranno molteplici strumenti e tecniche, dai giochi di ruolo ai
lavori di gruppo, incontri-testimonianze, films; cercando di curare tanto
l’aspetto cognitivo quanto quello emotivo-relazionale.
Proprio per quanto detto sopra, si ricorda che il corso sarà aperto ad un
massimo di 30 partecipanti.
SCUOLA DI VITA
Mi
trovavo in vacanza in Friuli quando venni a sapere che a Brigola,
noto centro metropolitano dell'Appennino bolognese, si sarebbe
tenuto un Convegno su "nonviolenza e vangelo" organizzato
da Pax Christi.
Bisognoso
di attenuare la mia innata violenza e di confrontarmi con delle
candide anime nonviolente decisi di parteciparvi, anche se per
ospitarmi mi avessero offerto soltanto una scomoda mangiatoia. Ma
ahimè! arrivato sul posto, con il compagno di viaggio e di
avventura Claudio, mi accorsi che di mangiatoie non c'era neppure
l'ombra, perché durante l'anno Brigola è pressoché disabitata,
quindi mancando gli umani è priva anche di animali domestici e di
allevamento.
Brigola non è un luogo qualsiasi. E' un luogo, che è stato scelto
per la sua incantevole posizione geografica e per quel pezzo di
storia che ha visto trascorrere nell'ultima guerra. Non lontano
infatti c'è Montesole, teatro dell'eccidio di un migliaio di
persone indifese ed innocenti, comunemente noto come l'eccidio di
Marzabotto.
Lo scopo degli organizzatori, i nostri bravissimi amici del gruppo
di Pax Christi di BO, era quello di farci riflettere, vivere,
gustare ed assaporare l'esperienza della nonviolenza in un contesto
storico che ricorda lo sterminio di persone disarmate ed impotenti.
Le giornate erano scandite: dalla preghiera, dagli incontri a tema,
dai confronti collettivi e dai dialoghi personali, da alcune
animazioni dei vari temi trattati con giochi coinvolgenti, dalla
condivisione dei pasti con le relative pulizie di ciò che il
cristiano lascia dopo il suo fiero pasto.
Più che di lezioni, o di trasmissione di esperienze teoriche di
altri, si è trattato di una vera condivisione. Gli organizzatori si
sentivano partecipi in prima persona di tutto ciò che stava
avvenendo e delle esperienze che di volta in volta riuscivano a
farci vivere.
Penso di non essere retorico affermando che la
nonviolenza parte innanzitutto dall'accettazione di se stessi,
dall'accettazione del fratello che ti sta accanto e dalla situazione
che stai vivendo. Se la vivi come tua, come un dono che Dio ti ha
fatto, la vivi con uno spirito di pace e di fratellanza, cercando di
non escludere nessuno. I nostri amici di Bologna sono stati capaci
di fare questo. Allora il luogo geografico, che comunque rimane una
componente importante - perché la natura è parte integrante del nostro essere creature - acquisisce un ruolo complementare, in quanto l'accento è posto sui rapporti che si
stabiliscono tra le persone. E' difficile per me entrare nei
dettagli, in quanto ritengo non ce ne siano stati. Si è trattato di
un'esperienza, di un modo di vivere e di essere, ed è sorprendente
costatare come in così poco tempo, otto giorni in tutto (dal 24
agosto al 1 settembre), gli spiriti dei partecipanti siano stati così
fortemente marchiati. A Brigola ho vissuto qualcosa di più di un
semplice coinvolgimento. |
Ho sperimentato la consapevolezza che la fraternità è possibile
tra persone di età, di sesso, di condizione, di cultura, di
professione e di fede diverse.
Non che ci fosse una marea di gente agnostica o di cultura extra
terrestre, comunque le differenze si notavano soprattutto negli
interventi e nei comportamenti. E ciò che è più arricchente in
questi casi è la messa in comune delle sensazioni o delle
esperienze di ciascuno.
La visita ai luoghi di Montesole ha provocato in noi sensazioni
diverse. Chi l'ha vista solo nell'ottica della violenza e dei
disastri causati dall'ultima guerra, l'ha percepita come una realtà
di morte; mentre chi l'ha collegata con la rinascita che ci può
essere dopo ogni morte (morte- risurrezione) l'ha vissuta come un
punto di partenza e di confronto. Importante a questo proposito è
stato l'incontro con fratel Benedetto Maria, della comunità di don
Giuseppe Dossetti, che ci ha illustrato i passi della Sacra
Scrittura che invitano al silenzio. Silenzio che non significa
mutismo o mancanza di argomenti, ma che è ascolto, attesa che la
Parola si realizzi secondo i disegni di Dio. Questa attesa si
riempie di vita nella misura in cui non pretende di determinare gli
eventi della storia, ma li sa vivere dal di dentro come capacità di
crescita e come volontà di Dio.
Aggiungere altro mi risulta difficile, perché è praticamente
impossibile descrivere le sensazioni che si provano quando si vivono
esperienze a lungo desiderate e ben poche volte realizzate.
La vita comunitaria e fraterna sta alla base del vivere umano ed è
assolutamente imprescindibile per il cristiano.
Per il resto vi rimando tutti al convegno del prossimo anno, cha sarà
alla quarta edizione, così sperimentando le cose dal vivo non
avrete bisogno di un povero cristo come me, che si è scervellato
una settimana, per dirvi che si è divertito un mondo, che ha
pregato con gente che sentiva la necessità di pregare, che si è
confrontato su tematiche reali - quali la nonviolenza nella vita
quotidiana - che ha gustato del buon vino in compagnia e che attende
con ansia l'agosto del 2002 per vedere il fondo di altre damigiane.
Augurando un buon anno socio-religioso-ambientale- familiare a tutti
i miei venticinque (modesto) lettori mi congedo in pace, forza e
gioia.
fr. Lucio Monti, francescano
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