IN QUESTO NUMERO
La
Pace e la Giustizia
L'ultima
occasione per fermare i mercanti di morte
4°
Campo Nazionale "Vangelo e Nonviolenza"
I prossimi appuntamenti e altro...
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APRILE 2002
SANTO PADRE
Le scrivo perché i suoi appelli di questi giorni per
la pace tra israeliani e palestinesi, per quanto accorati, mi sembrano del
tutto insufficienti e, soprattutto, mal indirizzati.
Perché infatti chiedere al presidente Sharon o al colonnello Arafat di
fermare la guerra, quando un simile impegno non è richiesto ai cristiani?
Perchè, finalmente, non dice lei quello che la Chiesa avrebbe dovuto
dire già da molto tempo?
Che la guerra è sempre, senza eccezioni né attenuanti, proibita a chi
crede al Vangelo.
Che i cristiani non possono partecipare alla guerra in nessun modo: né
combattendola, né finanziandola, né sostenendola in altra maniera.
Che chi fa parte di un corpo militare si è posto fuori dal Vangelo.
Che chi lavora in centri di ricerca o laboratori militari si è posto
fuori dal Vangelo.
Che chi approvvigiona l'esercito (di cibo, di vestiti, di qualunque cosa)
si è posto fuori dal Vangelo.
Che chi investe nella produzione di armi si è posto fuori dal Vangelo.
Che chi tiene i soldi nelle banche che finanziano il commercio di armi si
è posto fuori dal Vangelo.
Che chi approva che in un conflitto una parte, per qualunque ragione, usi
violenza all'altra, nel suo cuore si è già posto fuori dal Vangelo.
La pace che Cristo ha portato è cosa ben diversa dalla pace che offre il
mondo.
Finché i cristiani cercheranno la pace del mondo, non si potrà fermare
la guerra.
Lo dica, finalmente, ai cristiani!
Le auguro che la Sapienza prenda sempre più possesso del suo cuore.
Sara
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