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APRILE 2002
L'ULTIMA OCCASIONE PER FERMARE I
MERCANTI DI MORTE
ALLA CAMERA IL DISEGNO DI
LEGGE CHE AGEVOLA LA VENDITA DI ARMI
Ricordate
il film Finché c'è guerra c'è speranza? Alberto Sordi impersonava un
losco figuro, un brillante agente di commercio molto attivo nella vendita
di armi italiane in giro per il mondo. In qualche modo diventava anche il
simbolo di un benessere ristretto alla propria famiglia, ma fondato
essenzialmente sulla morte e sulla sofferenza di migliaia di persone
localizzate soprattutto nei Paesi più poveri.
Un fenomeno che non solo non si è mai esaurito ma, se possibile, è
andato consolidandosi in un contesto in cui l'economia sopravanza sempre
più la politica e i criteri etici. "Gli affari sono affari"
anche nel settore dell'industria bellica, che in Italia ha accusato
qualche significativa flessione a partire dal 1990, dopo l' approvazione
della legge 185.
Una buona legge, che armonizza il commercio delle armi con i criteri della
politica estera di una nazione democratica, in quanto vieta di esportare
armi a Paesi che si siano macchiati di violazione dei diritti umani o che
abbiano conflitti in corso, che abbiano una spesa militare superiore a
quella sociale o che siano oggetto di un embargo decretato dall'Onu. …..
Nella settimana dopo Pasqua, la Camera dei deputati sarà chiamata a
pronunciarsi sul disegno di legge 1.927, che il Governo ha presentato per
ratificare l'Accordo Quadro che intende consolidare la coproduzione
bellica europea. In realtà si tratta di un Trattato stipulato tra sei
Paesi e si pone come una delle fasi di attuazione del progetto della
Difesa comune europea. La preoccupazione maggiore riguarda soprattutto
l'introduzione dell'"autorizzazione globale di progetto", che
non offre le stesse garanzie di controllo e trasparenza contenute
nell'attuale legislazione italiana (185/90).
La viva soddisfazione espressa dai rappresentanti dell'industria italiana
delle armi, indica con chiarezza che le preoccupazioni di tante realtà
della società civile non sono infondate. All'indomani dell'inizio del suo
iter parlamentare, circa 60 realtà della società civile organizzata,
molte di matrice cristiana, hanno dato vita a una campagna informativa e
di pressione. La campagna è riuscita a raggiungere i gruppi parlamentari
delle forze politiche rappresentate in Parlamento, a costringere almeno le
forze dell'attuale opposizione a fare un dietrofront rispetto ad alcune
posizioni iniziali e a presentare molti emendamenti.
Le notizie dell'ultima ora ci riferiscono che i partiti di maggioranza
hanno dichiarato la propria indisponibilità a cedere rispetto alla forma
iniziale del provvedimento, noi continuiamo però a confidare nel fatto
che temi come questi non consentono di piegarsi a ordini di scuderia, ma
invitano a guardare alla coscienza. Continui allora l'azione di pressione
dei cittadini nei confronti di deputati e senatori eletti nei propri
collegi, per fermare i mercanti di morte!
Tonio
Dell'Olio
da:
Famiglia Cristiana n. 14 del 7-3-2002
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