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Le Nostre Lettere

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Febbraio 2002
Aprile 2002
Ottobre 2002

 

 

DICEMBRE 2002

L'annuncio di gioia, degli angeli ai pastori, è per tutti : " Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi è nato nella città di Davide un Salvatore". Di tutti senza esclusi. E' un annuncio che sa di convivialità delle differenze. Ancora oggi rimane facile adorare o dire di essere in sintonia con quel Cristo che tace, ma è più difficile accettare il Cristo che oggi urla nelle fabbriche abbandonate, negli occhi degli extracomunitari nelle interminabili code fuori dalle nostre questure, negli occhi dei clandestini che sbarcano e, molto più spesso, muoiono sulle nostre coste,
  Difficile è accettare quel Cristo che bussa ai vetri delle auto ai semafori, in quell' anziano in solitudine nella sua casa, semmai privo di assistenza perché certi interventi medici ormai costano troppo.  Difficile è accettare, quel Cristo che grida ancora più forte nelle periferie del Sud del mondo impoverite per mantenere lo stile di vita dei paesi occidentali. Difficile è accettare quel Cristo che insieme a tanti, lotta strenuamente per la Pace, perché non vi sia un guerra che è una avventura senza ritorno, che lotta contro la logica - che sembra ormai affermarsi sempre di più nel mondo- secondo cui la scorciatoia della via delle armi e della guerra debba essere il percorso più rapido per debellare violenze del terrorismo e quella più efficace per regolare i rapporti conflittuali tra popoli. Celebrare il Natale vuol dire   fare resistenza contro gli idoli del potere, del denaro, dell' apparire, della violenza premeditata, dell'intolleranza come sistema, del proprio tornaconto come sistema assoluto di vita.  Vuol dire impegnarsi per la Pace perché " la guerra non ha più senso per il semplice fatto che non si vince più. Per il semplice fatto che anche una guerra vinta non chiude il conflitto che voleva chiudere: lo riapre in forme più nuove e terribili."( padre E. Balducci.).
  La nostra resistenza deve essere convinta anche quando attorno a noi appare tutto grigio perché come dice don Tonino :
  "Non vedete quanti fiori spuntano sulle piante dei nostri giardini?
  Non vi accorgete di quanta gente, pure apparentemente fuori dai nostri perimetri cristiani (atei, miscredenti), assume la solidarietà, la gratuità, la lotta per la pace come criteri supremi della propria vita morale?
  E vero che il processo di violenza non può lasciarci tranquilli; ma è anche vero che andiamo sperimentando la presenza di turbe di gente che non si sono arrese alla barbarie dei cavernicoli.
  È vero che rispuntano rigurgiti di guerra; ma è anche vero che gli stimoli di pace li si può cogliere ad ogni svolta di siepe.
  È
vero che i giovani fanno problema per la loro indifferenza di fronte ai mali della terra; ma è anche vero che non sanno a chi rivolgersi per chiedere luce."

                                               dario


 

 

 

Alla prossima
Shalom

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