IN QUESTO NUMERO
Sostegno a Pax Christi
Impegnarsi per la pace
Zanotelli ai missionari: salviamo le leggi 185 e 209
Mons. Tommaso Valentinetti nuovo presidente di Pax Christi Italia
Fiaccolata per la pace a Rastignano
Cremona capitale della pace
Non possiamo più starcene semplicemente a guardare...
...e la bandiera della pace dà fastidio
I prossimi appuntamenti e altro...
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DICEMBRE 2002
IL TERRORISMO NON SI VINCE CON LA
GUERRA
Né giusta, né umanitaria, né
preventiva: la guerra non può essere accettata.
Il movimento cattolico Pax Christi, proseguendo la propria riflessione sulla
guerra, ha diramato oggi una riflessione curata dal Consiglio nazionale
insieme a mons. Tommaso Valentinetti che solo qualche giorno fa è stato
nominato Presidente.
Oltre che l'immoralità della guerra, viene sottolineata la violazione del
diritto internazionale che si compirebbe con un attacco contro la
popolazione irachena. In particolare, il testo insiste sulla lotta al
terrorismo che sarebbe resa più efficace se si decidesse di sostenere il
processo di pacificazione in Palestina piuttosto che di estendere il
conflitto anche ad altre aree del Medioriente.
La nota, lanciata in occasione della festa liturgica di S. Francesco
d'Assisi, fa eco ad alcune recenti prese di posizione del magistero
ecclesiastico e si pone in continuità con l'appello che Pax Christi ha
lanciato il 28 agosto scorso e che ha raccolto ampio consenso e più di 3000
adesioni, di cui 77 parlamentari e 33 vescovi
Alla guerra hanno dato aggettivi diversi,
per renderla più accettabile: guerra giusta, guerra umanitaria, lotta al
terrorismo, guerra preventiva. Ora siamo di fronte ad un'altra possibile
guerra.
Non possiamo farci chiudere la bocca da chi ha scelto e vuole convincerci
che la guerra, anche se a malincuore, è necessaria e inevitabile.
Il nostro riferimento, come cristiani, resta il Vangelo come Parola di vita
e di pace; resta la persona di Gesù Cristo: uomo di verità, di giustizia,
di libertà, di amore e di perdono. Gesù non ha mai usato la violenza
neanche per legittima difesa ("Rimetti la spada nel fodero"
Mt 26,52).
A tutti coloro che si richiamano a Lui e al suo Vangelo chiediamo di non
adattare la profezia e la forza del Vangelo ai calcoli e alle opportunità
del momento. Sono certamente un segno di speranza i ripetuti appelli di
questi giorni da parte di Giovanni Paolo II, dei Vescovi Italiani e di altre
Nazioni (Gran Bretagna, Stati Uniti), di movimenti, gruppi, associazioni,
comunità religiose, parrocchie e singoli credenti "contro la
guerra".
Pax Christi ha già rivolto un appello ai Parlamentari, lo scorso mese di
agosto, per 'Fermare la macchina della guerra'. Non vogliamo qui
riprendere quanto già detto anche in riferimento alla Costituzione
Italiana, ci sembra però importante ricordare che il terrorismo va
combattuto difendendo il diritto, togliendo quindi le motivazioni che
offrono spazi di giustificazione pretestuosa al terrorismo. Per questo
riteniamo importante non allargare il conflitto anche all'Iraq, ma
impegnarsi a risolvere, ad esempio la questione Palestinese.
Mentre da una parte vediamo tristemente radicata la tragica illusione di
poter vincere il male con un male più grande, il terrorismo con un'ennesima
guerra, dall'altra vediamo crescere segni e gesti di grande speranza, di
rifiuto della violenza, da parte di comunità religiose, di parrocchie e di
singoli credenti, come la proposta del voto di nonviolenza, fatta dal
Capitolo delle Suore FMA.
E' vitale il
riferimento, oltre che alla Parola, anche a tutti i recenti interventi
autorevoli del Magistero della Chiesa: il Concilio con la Gaudium et Spes al
n. 80 'Ogni atto di guerra che indiscriminatamente mira alla distruzione di
intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio
e contro la stessa umanità e con fermezza e senza esitazione deve essere
condannato'; la Pacem in terris, 1963, in cui si afferma che ritenere la
guerra adatta a sanare i diritti violati 'alienum est a ratione' (è fuori
dalla ragione); Giovanni Paolo II, Angelus del 21 ottobre 2001 "Nel
nome di Dio ripeto ancora una volta: la violenza è per tutti solo un
cammino di morte e di distruzione, che disonora la santità di Dio e la
dignità dell'uomo" ; Giovanni Paolo II ad Assisi il 24 gennaio
2002 'Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo!'
In questi interventi la condanna della guerra è chiara ed esplicita e non
ammette cedimenti.
Come dice Gesù il vostro parlare sia 'sì sì, no no'.
San Francesco, oggi celebrato in Italia e nel mondo come grande uomo di
pace, ci ricorda di leggere il Vangelo 'sine glossa'. Anche la condanna
della guerra sia dunque 'sine glossa', una condanna ferma, chiara e
coraggiosa. La guerra resta sempre 'avventura senza ritorno'.
Vogliamo
concludere riprendendo l'invito del papa, per questo mese di ottobre ad
"affidare alla preghiera del Rosario la grande causa della pace",
e invitando tutti coloro che sono contro la guerra ad esporre la bandiera
della pace (o un lenzuolo bianco con la scritta no alla guerra) alle
finestre e balconi delle proprie abitazioni, per rendere visibile il proprio
no alla guerra.
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Tommaso Valentinetti Presidente di Pax Christi Italia
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