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IN QUESTO NUMERO

Sostegno a Pax Christi

Impegnarsi per la pace

Zanotelli ai missionari: salviamo le leggi 185 e 209

Mons. Tommaso Valentinetti nuovo presidente di Pax Christi Italia

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Cremona capitale della pace

Non possiamo più starcene semplicemente a guardare...

...e la bandiera della pace dà fastidio

I prossimi appuntamenti e altro...

 

DICEMBRE 2002

ALCUNE RIFLESSIONI A SEGUITO DELLA FIACCOLATA PER LA PACE, REALIZZATA INSIEME ALLA PARROCCHIA DI RASTIGNANO E L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIANORO

Il primo appuntamento era, per chi voleva, alle 20,45 alla chiesa dei SS. Pietro e Girolamo a Rastignano, per la recita del Rosario. La scelta di pregare, ed in particolare con il Rosario, non era per fare distinzione fra credenti e non credenti, semplicemente si voleva accogliere l'invito del Papa a pregare per la pace. Penso che, indipendentemente dalle personali convinzioni religiose, sia difficile rifiutare un così semplice e sincero invito, se non altro per un sentimento di fratellanza che ci unisce tutti in momenti tragici come questi… 
Finito il rosario, dal sagrato è partita la fiaccolata fino a piazza Piccinini: a questa hanno partecipato molte più persone che al Rosario, anche perché la chiesa è piccola e molti ritardatari hanno dovuto aspettare fuori l'inizio della marcia. Una marcia, appunto, non una processione religiosa ne un corteo politico, semplicemente una conviviale manifestazione pubblica camminando con le fiaccole in mano, senza gridare pro o contro questo o quest'altro, ma chiacchierando e discutendo di vita sociale e politica, delle varie iniziative come queste in tutto il mondo, sventolando gigantesche bandiere arcobaleno (alcuni veri e propri "reperti" di manifestazioni passate), perché era chiara la convinzione che la pace non può limitarsi ad essere un proclamato progetto di volenterose associazioni o di politici particolarmente intelligenti (altrimenti si sarà sempre in minoranza!), l'avevano capito bene i nostri costituenti, la pace è l'unico fondamento su cui si può edificare una società veramente libera, rispettosa delle diversità, attenta prima di tutto alle minoranze, agli ultimi, anche quando ciò comporta difficoltà nella convivenza quotidiana. L'ignorare questo naturale principio produce una serie di conflitti crescenti che disgregano la comunità, a tutti i livelli, dai rapporti interpersonali ai macrosistemi economici: non è vero che non c'è alternativa alla guerra, anzi, a ben vedere, non c'è alternativa alla pace!
Gli interventi nella nuovissima piazza Piccinini di Rastignano, dove è terminata la marcia, volgevano alla riflessione su come si può affermare questi principi nella nostra vita quotidiana. Molto bella la testimonianza della Sindaco di Pianoro Simonetta Saliera, che ha raccontato di un'estate vissuta con le donne in Palestina, e di come questa esperienza le è poi servita nel suo lavoro con i bambini, per educare all'attenzione alle esigenze di chi è diverso da te. Ampliava questo concetto Ennio Furchì, direttore della rivista locale "Il Punto", riaffermando con molti esempi di vita comune che la pace comincia proprio dall'educazione ai nostri figli nell'ambito privato, più in generale ai giovani in ambito pubblico, in tutti quei piccoli gesti ed iniziative quasi sempre ignorate o al massimo considerate futili perché non fanno notizia. Il conclusivo approfondimento è toccato al Parroco D. Severino Stagni: nulla può essere veramente fruttifero se non nasce dai nostri cuori. Da parte sua l'associazione Pax Christi, chiamata a partecipare all'organizzazione, ha  posto un' accento sui personaggi che, in epoche e situazioni diversissime ma tutte di dura repressione o sanguinoso conflitto, hanno saputo dare una forte testimonianza di pace, di affermazione dei diritti dei più deboli, dei dimenticati. All'annuncio del nome seguiva un breve cenno di ciò che questi aveva compiuto. Ognuno di essi, in un modo o nell'altro, ha dovuto pagare un prezzo altissimo per la sua testimonianza, ma fermarsi a questo è ingannevole: molto più importante è scoprire che i principi della nonviolenza non sono virtù raggiungibili solo da alcuni isolati uomini eccezionali, ma anzi solo con le piccole, coraggiose azioni di migliaia di cosidetti "uomini comuni" è stato possibile concretizzarli per vincere durissime battaglie; gli stessi piccoli uomini che ancora adesso portano avanti le ambiziose iniziative lanciate da questi "grandi", grandi che poi a conoscerli da vicino anche loro non sono altro che persone semplici come noi, con i loro dubbi e le loro paure.  Anche il più impressionante gesto di coraggio è cominciato da un semplice, pubblico gesto di impegno: basterebbero i mille nostri minuscoli sforzi, uniti, a creare una grande, irresistibile forza.
Tutti desideriamo la pace, ma pigramente ci si lascia convincere che essa è una solo pura teoria nella società in cui viviamo, e ci si rifugia così nel privato, lasciandoci crescere dentro la paura a "compromettersi", a "scommettere su se stessi" quel tanto di cui siamo capaci, per dare quella indispensabile "presenza forte" di cui accennava il volantino. È questo l'unico vero puntello che hanno i potenti della terra: la nostra rinuncia all'autoconsapevolezza, la convinzione che anche le cose le cose più terribili sono dovute a fatali meccanismi troppo grandi per essere contrastati, o che comunque è dovere di altri farlo: del governo, di questo o quel "potente". Ma se noi "uomini comuni" non facciamo sentire la nostra voce, non cominciamo nel nostro poco a "pagare di persona", che altro dovrebbero fare questi potenti se non esattamente quello che finiamo per fare noi, curare prima di tutto i nostri interessi, scaricandone inevitabilmente le conseguenze su altri, i più deboli?
Come chiusura dell'incontro è stato scelto un canto conosciuto da tutti: "La guerra di Piero" di De Andrè (senza farlo apposta, un bellissimo omaggio ad un altro "grande"!). Questo piccolo Piero ha dovuto sacrificare la vita per il suo istintivo rifiuto dell'assassinio: le nostre obiezioni ai potenti possono ottenere molto di più chiedendo prezzi ben più bassi da pagare, magari solamente qualcosa in più del prodotto di quella grande multinazionale che coopera a quella certa guerra (ma che fatica informarsi…). Anche solo esporre dalle nostre finestre il bandierone arcobaleno della pace (in vendita per 5 euro presso diverse associazioni pacifiste, tra cui anche Pax Christi).
Non si può certo dire che la piazza fosse gremita o che la lunghezza della fiaccolata fosse kilometrica, non ce lo aspettavamo e comunque non è questo l'importante, solo mi dispiace per chi si è perso questo incontro, e magari è già perfettamente convinto che tanto non c'è nulla da fare, è sempre stato così…                                   

Lorenzo

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