Le Nostre Lettere
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2000
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DICEMBRE 2003
Una lettera aperta ai credenti perché non tacciano sulle guerre
E’ un
invito accorato e fraterno, quello che il Consiglio nazionale di Pax Christi
rivolge ai credenti e alle comunità cristiane nella forma di una lettera
aperta. “Abbiamo atteso che don Fabio Corazzina e don Renato Sacco
(missione del consiglio nazionale n.d.r.), tornassero dall’Iraq dove si
erano recati immediatamente dopo il brutale attacco terroristico a Nassirya
– ha precisato Mons. Tommaso Valentinetti, presidente della sezione
italiana del movimento cattolico per la pace, e ha proseguito – abbiamo
scelto di pronunciarci su quanto sta accadendo solo dopo aver ascoltato la
gente che vive sulla propria pelle la situazione in Iraq e avendo constatato
le difficoltà e i disagi del momento presente”.
La lettera richiama l’attenzione delle chiese cristiane all’annunzio
della nonviolenza indicato come l’unico insegnamento evangelico possibile
per contrastare il dilagare degli odi e della violenza in Iraq come altrove:
“sentiamo forte la chiamata di Dio a convertirci alla nonviolenza – si
legge nel documento - e a farci eco di questa medesima profezia che fiorisce
sulle labbra dell’anziano Papa Giovanni Paolo II”. Infatti si fa
esplicito riferimento all’appello del Papa formulato domenica scorsa nel
corso dell’Angelus “Quelle parole fanno definitivamente piazza pulita di
ogni altra possibile opzione per dirimere i conflitti”, commenta Tonio
Dell’Olio, coordinatore di Pax Christi.
Il documento si conclude con un invito ancora più esplicito ai pastori
di tutte le chiese cristiane affinché non tacciano di fronte ai fenomeni
del terrorismo e della guerra: “A loro più che ad altri compete di farsi eco della profezia della nonviolenza.
Alla prossima
Shalom |