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IN QUESTO NUMERO

Farsi eco della profezia della nonviolenza

Nuovo tema per la giornata mondiale della Pace!

Parabole

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«Frasi coraggiose»

«Bastava ascoltare il Papa»

I prossimi appuntamenti e altro...

 

DICEMBRE 2003

«PACE SUBITO»

Da: "il Domani" Venerdì,14 Novembre 2003
Tanti i gonfaloni dei Comuni. Bologna cè, ma la giunta è assente
In Piazza Nettuno la manifestazione dì Cgil Cisl  Uil
Centinaia di persone al presidio        di   Paola    Frontera

"Pace subito", recita lo striscione di Cgil, Cisl e Uil sulla gradinata di Piazza Nettuno. Di fianco decine di gonfaloni dei Comuni della provincia. C'è anche quello di Palazzo D'Accursio, ma nessuno della giunta Guazzaloca rappresenta: l'amministrazione, mentre al piano di sopra è riu­nito il consiglio comunale straordinario. In piazza ci sono diverse centinaia di persone. Tante bandiere: i partiti dell'Ulivo, i sindacati, l'arcobaleno della pace. Eccola, la città che dice no alla guerra e che torna a manifestare dopo la strage di Nassiriya. Cgil,Ci­sl e Uil hanno voluto questo presidio e dal palco danno voce ad Alessandro Alberani (Cisl), che introduce gli inter­venti, a monsignor Giovanni Catti, a Paolo Nerozzi (Pax Christi), ad Andrea De Maria, sindaco di Marzabotto, comune martire della violenza nazifascista, e insieme a Cesare Melloni (Cgil) Di flanco al microfono decine di sindaci in fascia tricolore, e poi i presidenti di quartiere di centrosi­nistra ed esponenti dei partiti dell' Ulivo e di Rifondaziòne. C'è anche il candidato a sindaco Sergio Cofferati.
Nel silenzio della piazza c'è il cordoglio alle famiglie delle vittime, comprese quelle dei tre morti legati alla città: il ca­rabiniere Massimiliano Bru­no e i soldati Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro e Pietro Petrucci, partiti dalla caserma di Budrio. «Siamo convinti che la guerra non serva a risarcire i principi violati. Facciamo silenzio - afferma monsignor Catti- per condividere il pianto e il dolore e per ribadire la dignità delle persone disarmate e non violente». Lo stesso cordoglio, aggiunge De Maria, va ai morti iracheni «Dopo il lutto - conclude il segretario della Cgil, Melloni- bisogna tornare adire che la guerra è il problema e non la sua soluzione. Pace subito non è solo il grido di chi ripudia la guerra dal punto di vista etico. Ma è, oggi ancora di più, l'unica soluzione politica realistica».

Riportiamo l'intervento di Paolo alla sopraccitata manifestazione:

Paolo, sul palco, con Alberani e mons. CattiQuando siamo sulla tomba di un ns caro abbiamo la consuetudine di salutarlo anche con un segno di croce.
Quel gesto per qualcuno é un segno di rispetto, per altri di saluto, per altri ancora un segno di preghiera e per altri ancora un segno di credere
che ci sia un filo di collegamento tra noi e loro...
Anche in questa piazza, centro di vita cittadina, c'é questo filo di collegamento: sono quei volti, quelle foto che abbiamo qui accanto...
Quando ci passiamo vicino magari le mani rimangono ferme, ma con gli occhi
capita di salutarli, di farsi il segno di croce e di chiedersi: "Che Italia stiamo costruendo?"
Di fronte alla strage dei nostri ragazzi dobbiamo dare
spazio ad una silenziosa riflessione.
Come metafora, direi ... dobbiamo fare deserto, deserto come ha fatto Gesù e riflettere...
Gesù andò nel deserto per riflettere quale fosse il modo più corretto, il modo migliore per agire...
Così anche noi, credo che dobbiamo fare deserto e chiederci quale siano i modi migliori per agire.., per mantenere quel filo di collega- mento con il ricordo di quei ragazzi che abbiamo qui accanto... fino al ricordo di tutte le vite che sono passate sulla terra...
Dobbiamo fare deserto e scegliere, come ha fatto Gesù, tra le tentazioni di magie, di potere, di effimere glorie e le azioni invece di promozione umana.
E' per questo che vorrei concludere con una preghiera, chiedendo a chi non è credente di ascoltarla sostituendo la parola "Padre" con la parola "Stella", come se fosse un'invocazione alle stelle del cielo...
Padre aiutaci a non cadere in tentazione, la tentazione di credere che ciò che a noi non va bene possiamo risolverlo, ora, subito, immediatamente, come se avessimo una "bacchetta magica"per  cui trasformiamo la "pietra" in "pane", così come possiamo illuderci che la pace e la cancellazione di "pseudo pericoli" di armi di distruzione di massa si risolvano con la magia delle guerre e delle bombe.
Aiutaci Padre, invece, a credere e a scegliere il lavoro costruito giorno per giorno dalla forza della nonviolenza, che non ha facili soluzioni, che non é sorretta da idee magiche, ma dall'impegno di sogni concreti
Padre aiutaci a non cadere in tentazione, la tentazione di credere di togliere le tirannie e le ingiustizie con la forza del comando, del potere e della ricchezza
Aiutaci Padre, invece, a credere, a scegliere e a impegnarci
negli "eserciti" fatti di pescatori di uomini.
Padre aiutaci a non cadere in tentazione,
la tentazione di credere che con la gloria che nasce dal lanciarsi
nel vuoto di politiche estere da star del cinema, si possano risolvere i problemi internazionali.
Padre aiutaci a non cadere nella tentazione di utilizzare il sacrificio del lavoro dei ragazzi che sono inviati in missioni all'estero, per moti vi di glorie effimere fatte di potere, di ricchezze e di prestigio, ma
aiutaci Padre ad impegnarci nelle politiche estere che favoriscano la costruzione di ponti di solidarietà e dei faticosi intrecci certosini di pace.

 

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