DICEMBRE 2003
«FRASI CORAGGIOSE»
Luigi Pedrazzi. «Un grande messaggio di convivenza»
«Frasi coraggiose: La povertà come luogo di forte tensione religiosa»
Luigi Pedazzi,esponente di punta del pensiero cristiano sociale, non
ha dubbi su quale debba essere l'impegno del mondo cattolico di fronte
all'attuale situazione internazionale.
Pedrazzi, cosa le è più piaciuto delle parole di Don Nicolini?
«ll Coraggio di dire queste cose in ambienti moderati come quelli di
questa mattina (ieri,ndr). Don Giovanni ha detto una cosa semplice: la
povertà come luogo di grande tensione religiosa. Come a dire che con i
poveri bisogna fare la festa e non fargli la festa. Battute a parte, è
stato lanciato un grande messaggio di convivenza: don Giovanni ha fatto
l'ouverture e poi c'è stato il crescendo rappresentato dalle
testimonianze
dei tanti volontari che vivono ogni giorno a contatto con gli immigrati».
Poi c'è il tema della pace e delle religioni che sono tutte figlie
dello stesso Dio, nessuna di un Dio minore...
«Al
riguardo mi sembra che il pensiero di don Nicolini sia chiaro: tutte
le religioni sono sullo stesso piano in piano in più il cristianesimo
ha che il Signore del mondo, si è fatto uomo ed è finito sul patibolo
per noi. Proprio per questo il cristianesimo è una fede e non bisogna
farne una religione»,
Dopo
la strage di Nassiryia c'è stata come un'esplosione di patriottismo.
«Ricordo fin troppo bene i miei compagni di liceo un po' troppo
patriottici. So bene che l'eccesso di amor di patria può produrre anche
cose non molto belle. Comunque di tricolori in giro non ne vedo tanti,
nulla di paragonabile all'influorescenza delle bandiere della pace del
periodo prebellico. Secondo me, io che non sono certo un bertinottiano,
penso che Rutelli e D'Alema potevano mettere un po' più sulle spine
Berlusconi: giusto non fare polemiche, ma deve essere chiaro chi ha
mandato là quei soldati dicendo che era una missione di pace e in realtà
era una guerra. Berlusconi può anche pensare che sia una guerra giusta,
ma almeno abbia il coraggio di dire che è una guerra.
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