Pax Christi -
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A Seattle è avvenuto qualcosa di molto importante sul piano simbolico. La protesta pacifica e nonviolenta di ecologisti, ambientalisti, pacifisti, militanti cristiani, è nata, ed è stata organizzata via Internet (segno simbolico dei tempi) al grido "le persone e la natura valgono più dei soldi". Una verità condivisa da tutte le religioni monoteistiche e da tutti gli uomini di buona volontà. Si voleva far passare da parte di molti mass-media, il concetto che solo il mercato, solo il commercio globale (aumentando gli affari delle multinazionali e delle finanziarie transnazionali e il benessere dei paesi ricchi) per un effetto di grande domino, avrebbe portato per contagio a far crescere il benessere anche nei paesi poveri. Si voleva far passare l’idea, da parte dei detentori dei capitali, che critica il Wto, (organizzazione mondiale del commercio) e gli obblighi del Fondo monetario internazionale, era ed è nemico del progresso, e del progresso delle masse deboli. Ci si rende ovviamente conto che oggi il mercato è globale e che la globalizzazione non si esorcizza con la semplice etica della convinzione, con qualche buona omelia, con il commercio equo e solidale. A Seattle, è balzato agli occhi del mondo (o meglio di molti) che il mercato senza regole non è il futuro dell’umanità ma il passato, e che il mercato selvaggio sarà foriero di egoismi e di feroci conflitti. Si deve cioè ribaltare la piramide, mettere al primo posto l’uomo, la sua dignità e la salvaguardia del creato prima del profitto e del dio denaro, solo così ci sarà un futuro non disumano per i nostri figli. Un altro fattore è risaltato: con l’impegno, la mobilitazione e la determinazione si possono riscrivere anche le pagine economiche, si possono rompere le uova nel paniere ai detentori dei grandi capitali, possiamo cioè, interessandoci dei nostri consumi, cercare di capire di come vengono maneggiate le grandi ricchezze. E’ urgente un nostro impegno su questi temi, non possiamo rimanere indifferenti, perché "tanto sono problemi a noi lontani". Raccogliere la sfida lanciata da "Alex Zanotelli direttore della nostra rivista Mosaico di Pace" deve diventare un nostro imperativo. "E’ importante coniugare fede e vita, fede ed economica, fede e politica, fatta non soltanto in chiave personale, ma di comunità di chiese. Fatto di gruppi di resistenza, che hanno capito che c’è qualcosa di radicalmente sbagliato e vogliono cambiare questa situazione, vogliono cambiare questo mondo… Resistere in dialogo, quello che mi piace definire la rete lillipuziana. Dobbiamo imparare ad uscire dai nostri piccoli gruppi, dai nostri piccoli schemi e imparare a dialogare… Chiedo a voi tutti che fate resistenza la capacità di dialogare, di vedere l’altro come ricchezza. Fatelo attraverso la rete lillipuziana. Utilizzate i mezzi telematici, partendo localmente da ogni città. Potete creare un peso politico notevole. Avere dei comunicati firmati da migliaia di persone e centinaia di gruppi, ha un altro peso politico. E tutto questo deve diventare movimento politico economico. Non abbiamo altra scelta dentro questa globalizzazione imperante che produce morte ovunque al Nord come al Sud. Lo vedo con i miei occhi a Korogocho ogni giorno. Bambini che non possono più andare a scuola perché i genitori non possono permettersi di pagare una retta. Questa gente che non può più andare all’ospedale perché ormai gli ospedali costano troppo… Dentro questa globalizzazione che produce morte ed enormi sofferenze per milioni di persone, vi chiedo di unirvi, di mettervi in rete per dialogare, perché soltanto nell’incontro con l’altro sta la nostra ricchezza e il nostro futuro. Noi continuiamo a resistere nei bassifondi della storia, voi tenete duro nel cuore dell’impero, ma sempre in sintonia, in dialogo perché vinca la vita."