IN QUESTO NUMERO
È
tempo di impegno e partecipazione
Tornano
i mercanti di morte
Ultim'ora
(dalla Segreteria Nazionale di Pax)
Diario
di una giornata particolare
"Non
coltivate pensieri di precauzioni"
È giovane
la bandiera della pace
Ripensando
Scuola
di vita
Lettera
a Caracciolo
Dall'Inghilterra
manifestano contro l'intervento armato in Afghanistan e ci scrivono...
Solidarietà
ai magistrati da Pax Christi
I prossimi appuntamenti e altro...
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FEBBRAIO
2002
DIFENDIAMO LA 185/90 DALLA LOBBY
DELLE ARMI
Appello ai
parlamentari
Il
Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d'iniziativa
governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa. Il
progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto dall'Italia
e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per "facilitare
la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la
difesa" ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e IV della
Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002.
Tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della
nostra normativa" e infatti 10 dei 14 articoli che compongono il
testo proposto sono volti a modificare la legge n. 185 del 1990 che
disciplina attualmente l'import-export di armi nel nostro Paese.
La novità più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo
tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza
globale di progetto", riferita ai programmi intergovernativi o
industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si
applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno
trasparenti e controllabili tutte le operazioni.
Anche le norme sulle attività bancarie relative a questo
nuovo tipo di "licenza globale" verranno modificate, non essendo
più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non
comparendo più nello specifico capitolo dell'annuale Relazione al
Parlamento.
In questo modo, in nome della "razionalizzazione", della
"competitività" e della "identità europea" verrà
stravolta una legge ritenuta da tutti "severa e rigida" e che ha
fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto
a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della
promozione della pace e della trasparenza. Ricordiamo che quella legge fu
ottenuta grazie all’impegno tenace della Campagna “Contro i mercanti
di morte” (ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi). Anche il
riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per le
esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe
l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo
verrebbe peggiorata.
Troviamo peraltro paradossale che mentre da un lato si vuole
combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall’altro si
allargano le maglie del controllo della vendita delle armi con tutti i
rischi che ne conseguono.
Chiediamo
pertanto ai parlamentari di votare contro questo disegno di legge
che costituisce un passo indietro
per la pace e la giustizia.
Chiediamo che l'Italia si faccia promotrice a livello
internazionale di un'iniziativa volta a una maggiore
severità nel controllo del commercio di armi
e a un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.
Questa è la cartolina che abbiamo creato per
sensibilizzare i parlamentari.
Vi invitiamo a richiederla e a spedire
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