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IN QUESTO NUMERO C come Chiesa
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FEBBRAIO 2004 LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI SULLA MISSIONE MILITARE ITALIANA IN IRAQ Ci rivolgiamo a
Voi, rappresentanti del Popolo italiano, in occasione dell’imminente voto
sul rifinanziamento della missione militare italiana in Iraq.
Pax
Christi - movimento cattolico internazionale per la pace - insieme a tanti
altri compagni di strada, credenti e non credenti, vescovi, sacerdoti,
religiose e religiosi, laiche e laici… nei mesi del dibattito
sull’intervento armato in Iraq ha avuto modo di riflettere e di promuovere
azioni tese a rafforzare la pace e ad allontanare il coinvolgimento italiano
nella guerra. Nella tenace opposizione al conflitto armato e ad ogni sua
drammatica conseguenza sul piano umanitario e politico, ci siamo sentiti
sempre particolarmente incoraggiati dalle parole autorevoli di Giovanni
Paolo II che non si è stancato di ribadire la sua contrarietà e la netta
condanna della guerra e dell’intervento in terra irachena. Noi riteniamo
che oggi sia urgente ristabilire il primato assoluto del diritto
internazionale e che a governare la difficile situazione in Iraq vi siano le
Nazioni Unite, la cui centralità va ristabilita e consolidata. In questo
senso crediamo che ritirare le truppe italiane dal suolo iracheno possa
costituire un segnale importante per accelerare tale decisione in seno alla
comunità internazionale. La presenza di militari italiani nell’ambito di
operazioni di guerra non può essere in alcun modo giustificata dalla volontà
di pace perché obbedisce al comando e agli ordini della potenza
statunitense che, con decisione palesemente unilaterale, ha invaso quei
territori. Siamo
consapevoli che il dibattito che si apre in Senato circa il rinnovo
dell’impegno economico a sostegno delle missioni militari italiane non è
un semplice passaggio amministrativo. Quella che le armi riescono a
garantire è molto più simile ad una tregua che ad una pace vera e propria.
Nel caso specifico dell’Iraq si tratta del prosieguo della guerra stessa.
In ogni caso resta la nostra ferma contrarietà verso ogni missione di
carattere militare italiano all’estero. Rivolgendoci
alla coscienza di ciascuno chiediamo di riflettere e dibattere: avete
ricevuto il mandato dei cittadini nel governo della cosa pubblica e nella
salvaguardia dei valori della Costituzione Italiana! In questi giorni
abbiamo assistito ad una sovraesposizione mediatica del contingente italiano
a Nassirya che di fatto condiziona pesantemente l’orientamento
dell’opinione pubblica e il voto in Parlamento. Anche qualora giudicaste
impopolare quel voto, noi vi chiediamo di ascoltare la vostra coscienza e di
obbedire al desiderio di pace che sale da tutti i popoli. Vi chiediamo di
votare contro il dispositivo che finanzia la missione militare in Iraq e a
chiedere il ritiro di quel contingente. Sarebbe questa una scelta che
rafforza la pace fondata nell’osservanza del diritto internazionale.
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