L'umanità
di un vescovo
In confidenza di padre
di Antonio Bello, La meridiana, pagg. 84
L. 10.000
A otto anni dalla scomparsa (20 aprile 1993) don Tonino
Bello continua a dispensare i doni del suo ministero. Dalle carte inedite, ricucite
dai suoi collaboratori, riemerge la personalità più vera del popolare vescovo, l'ansia
pastorale, la profonda umanità.
Come in queste pagine pubblicate dalla cooperativa che lui stesso aiutò a nascere a
Molfetta. Pagine coinvolgenti, al limite dello stupore, che riportano le riflessioni che
don Tonino condivideva con i suoi sacerdoti e nelle quali metteva a nudo i problemi e le
ansie del suo "essere padre". "Quasi una confessione ad alta voce", le
definisce. E aggiunge: "Ci racconteremo senza complessi le nostre colpe: prima quelle
mie, di vescovo". È il don Tonino più autentico, teso alla comunione con i
presbiteri, che si espone con franchezza e passione ("A volte ho l'impressione che mi
sentiate distante"; oppure: "C'è molta superficialità nei servizi della
Parola, sottopongono la gente a omelie insopportabili"), nella visione di una Chiesa
di servizio, fatta popolo, sulla quale ha scommesso la sua vita.
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LORENZO MILANII Care ancora Inediti- Lettere, appunti e carte
varie
a cura di GIORGIO PECORINI
presentazione di ALEX ZANOTELLI
Ed Emi Bologna 2001 pp. 479 £
35.OOO
" Questo libro che raccoglie carteggi,
appunti, inediti di Don MiIoni, aiuta a leggere più chiaramente i suoi obiettivi, a
intendere più compiutamente le sue provocazioni. Non è un'operazione nostalgica, ma ci
invita a chiederci chi sonooggi i "nuovi ragazzi di Barbiana". Chi sono oggi gli
emarginati, gli ultimi. Padre Alex Zanotelli, nella presentazione del libro dice che, se
oggi Don MiIoni fosse vivo, farebbe anche lui l'opzione dei più poveri del mondo. Per Don
Milani, Barbiana non fu l'esilio, ma una scelta voluta e ricercata, così come è stata
per Padre Zanotelli la scelta di Korogocho. "Se voi avete il diritto di dividere il
mondo in italiani e stranieri, allora vi dirà che reclamo il diritto di dividere il mondo
in diseredati e oppressi da un lato e privilegiati e oppressori dall'altro. I primi sono
la mia patria, i secondi sono i miei stranieri" (Don Milani, Replica ai cappellani
militari, 1965) |