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IN QUESTO NUMERO

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MAGGIO 2003

PACE O VIDEOGAMES

Cara Maria, donna della quotidianità, donna dell'¹attesa del Divenire, come sai sono ormai 5 settimane che tutti i lunedì saliamo al Santuario dove da secoli è conservata un¹icona che ti raffigura con il tuo Bimbo, e che la tradizione vuole dipinta dall' evangelista Luca.
L'icona per i nostri fratelli orientali ha la stessa forza, espressione,
della Parola del Vangelo. L'immagine dell'¹icona diventa espressione, parola viva,  per chi si ferma a guardarla, a contemplarla, ma anche per chi solo la vede, non si ferma e prosegue il suo cammino.
L¹immagine ha molta importanza anche per questa città, ma quando ci si dimentica di quella conservata sul monte, capita di vivere "per" la propria immagine, e l¹immagine della parola viva diventa l¹immagine dell'apparire.
Il mondo dell'¹apparire è affascinante, sembra tutto leggero perché non c'è spessore, sembra tutto semplice perché non c¹è spazio per la complessità del sentire, dell'¹essere, sembra tutta una favola perché l'occhio si ferma in superficie così il cuore non duole mai.
Per alcuni, cara Maria donna dagl'occhi accoglienti, pure il desiderio di pace può dar fastidio all'¹immagine dell'apparire, se la città è tappezzata da balconi con l¹arcobaleno.
E così capita a volte che qualche mano ignota strappa le bandiere dai piani bassi delle case.
A noi è accaduto per lo striscione arcobaleno che appendiamo ogni lunedì sul muretto del Meloncello, quando incominciamo la salita al tuo santuario recitando un rosario meditato.
Perché si strappa un simbolo di pace?
Forse dava fastidio la scritta "tu non uccidere" sopra ai colori arcobaleno?
Forse ha creato un fastidio repellente il fatto che fosse esposto per ben due ore alla settimana?
Due ore alla settimana di uno striscione arcobaleno con la scritta "tu non uccidere" è forse un po' troppo forte? Può ³turbare² la tranquillità di qualche passante che pretende di vivere in "pace"?
Maria, donna della tenerezza, è veramente più facile vivere la guerra senza porsi il problema dei morti, dei mutilati, delle disperazioni e fissare lo sguardo sul video game della conquista? Possiamo come esseri umani accogliere la tragedia di una guerra come una semplice partita di video game?
Ancor di più in questi giorni, si pretende di stipare i nostri pensieri, desideri, agire di pace dentro al ghetto dell'apparire, per cui se, la Tv sancisce che la guerra è finita e gli Usa sono i trionfatori, automaticamente chi non voleva la guerra diventa l¹oggetto della conquista.
Perché questa smania di voler stipare anche noi nei carrozzoni dei loro discorsi di risiko, di democrazie virtuali, di tv dell'¹apparire, di morte?
Perché hanno bisogno di ricondurre nel loro recinto anche i nostri pensieri?
Questo volerci ricondurre alle loro semplificazioni per cui i pensieri, le idee, non sono programmi di respiri di vita, ma mosse di scacchi con cui uno vince e l'altro perde, ha il sapore di chi cerca di autonascondere l'evidenza e illudersi di poter sempre vivere nel torpore dell'oppio del video game.
Maria, donna dell'ascolto, forse chi ha strappato il nostro striscione ha pensato così di strappare i motivi, il senso di vita che ci impegna a lavorare per la pace. Magari voleva o volevano dirci: "le bandiere, le manifestazioni che cosa sono servite se non hanno evitato la guerra? Che cosa servono se si sta facendo la guerra? Che cosa servono se la Tv sentenzia che la guerra è finita?"
Le persone che manifestano, che si impegnano per la pace, continuano l'azione pubblica di dialogo tra le genti, tra i popoli, facendo vivere la storia della vita a dispetto dei governi ufficiali che interrompendole vengono meno al loro ruolo istituzionale di favorire la pace e il divenire dell' umanità.
Credo Maria, donna della vita, che chi sceglie di manifestare il proprio no alla guerra e il proprio impegno a costruire la pace sia mosso ancor prima di essere consapevole del proprio ruolo di ambasciatore mondiale, dalla volontà di ascoltare la voce di Dio Padre che gli sussurra nella coscienza: "Tu non uccidere!".
Chi invece si fa trascinare nell'adulazione del video game non accetta di ascoltare la parola di Dio perché riesce a tradurla solo in game over.
Maria, donna del buon consiglio, aiuta i nostri passi sulle vie della pace.

                                                 Paolo

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