IN QUESTO NUMERO
I campioni del rosario si affidano a Maria
Ai responsabili dell'Associazione Pax Christi di Bologna
La guerra delle oligarchie
Un premier i suoi fantasmi
Comunicato conclusivo dell'assemblea annuale di Pax Christi Italia
Uomo della sua Chiesa, finalmente. I vescovi si accorgono di don Tonino
Crisi nel golfo o nel cuore?
Mons. Nogaro ricorda...
I prossimi appuntamenti e altro...
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MAGGIO 2003
PACE O VIDEOGAMES
Cara
Maria,
donna della quotidianità, donna dell'¹attesa del Divenire, come sai sono
ormai 5 settimane che tutti i lunedì saliamo al Santuario dove
da
secoli è conservata un¹icona che ti raffigura con il tuo Bimbo, e che la
tradizione vuole dipinta dall' evangelista Luca.
L'icona per i nostri fratelli orientali ha la stessa forza, espressione,
della
Parola del Vangelo. L'immagine dell'¹icona diventa espressione, parola
viva, per chi si ferma a
guardarla, a contemplarla, ma anche per chi solo la vede, non si ferma e
prosegue il suo cammino.
L¹immagine ha molta importanza anche per questa città, ma quando ci si
dimentica di quella conservata sul monte, capita di vivere "per"
la propria immagine, e l¹immagine della parola viva diventa l¹immagine
dell'apparire.
Il mondo dell'¹apparire è affascinante, sembra tutto leggero perché non c'è
spessore, sembra tutto semplice perché non c¹è spazio per la complessità
del sentire, dell'¹essere, sembra tutta una favola perché l'occhio si
ferma in superficie così il cuore non duole mai.
Per alcuni, cara Maria donna dagl'occhi accoglienti, pure il desiderio di
pace può dar fastidio all'¹immagine dell'apparire, se la città è
tappezzata da balconi con l¹arcobaleno.
E così capita a volte che qualche mano ignota strappa le bandiere dai piani
bassi delle case.
A noi è accaduto per lo striscione arcobaleno che appendiamo ogni
lunedì sul muretto del Meloncello, quando incominciamo la salita al tuo
santuario recitando un rosario meditato.
Perché si strappa un simbolo di pace?
Forse dava fastidio la scritta "tu non uccidere" sopra ai colori
arcobaleno?
Forse ha creato un fastidio repellente il fatto che fosse esposto per ben
due ore alla settimana?
Due ore alla settimana di uno striscione arcobaleno con la scritta "tu
non uccidere" è forse un po' troppo forte? Può ³turbare² la
tranquillità di qualche passante che pretende di vivere in "pace"?
Maria, donna della tenerezza, è veramente più facile vivere la
guerra senza porsi il problema dei morti, dei mutilati, delle disperazioni e
fissare lo sguardo sul video game della conquista? Possiamo come esseri
umani accogliere la tragedia di una guerra come una semplice partita di
video game?
Ancor di più in questi giorni, si pretende di stipare i nostri pensieri,
desideri, agire di pace dentro al ghetto dell'apparire, per cui se, la Tv
sancisce che la guerra è finita e gli Usa sono i trionfatori,
automaticamente chi non voleva la guerra diventa l¹oggetto della conquista.
Perché questa smania di voler stipare anche noi nei carrozzoni dei loro
discorsi di risiko, di democrazie virtuali, di tv dell'¹apparire, di morte?
Perché hanno bisogno di ricondurre nel loro recinto anche i nostri
pensieri?
Questo volerci ricondurre alle loro semplificazioni per cui i pensieri, le
idee, non sono programmi di respiri di vita, ma mosse di scacchi con cui uno
vince e l'altro perde, ha il sapore di chi cerca di autonascondere l'evidenza
e illudersi di poter sempre vivere nel torpore dell'oppio del video game.
Maria, donna dell'ascolto, forse chi ha strappato il nostro
striscione ha pensato così di strappare i motivi, il senso di vita che ci
impegna a lavorare per la pace. Magari voleva o volevano dirci: "le
bandiere, le manifestazioni che cosa sono servite se non hanno evitato la
guerra? Che cosa servono se si sta facendo la guerra? Che cosa servono se la
Tv sentenzia che la guerra è finita?"
Le persone che manifestano, che si impegnano per la pace, continuano
l'azione pubblica di dialogo tra le genti, tra i popoli, facendo vivere la
storia della vita a dispetto dei governi ufficiali che interrompendole
vengono meno al loro ruolo istituzionale di favorire la pace e il divenire
dell' umanità.
Credo Maria, donna della vita, che chi sceglie di manifestare il
proprio no alla guerra e il proprio impegno a costruire la pace sia mosso
ancor prima di essere consapevole del proprio ruolo di ambasciatore
mondiale, dalla volontà di ascoltare la voce di Dio Padre che gli sussurra
nella coscienza: "Tu non uccidere!".
Chi invece si fa trascinare nell'adulazione del video game non accetta di
ascoltare la parola di Dio perché riesce a tradurla solo in game over.
Maria, donna del buon consiglio, aiuta i nostri passi sulle vie della
pace.
Paolo
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