Le Nostre Lettere
ANNO
2000
ANNO 2001
ANNO 2002
ANNO 2003
Febbraio 2004
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MAGGIO 2004
Grazie don Paolino
Ci
siamo conosciuti e frequentati per lungo tempo. Da te ho imparato l’amore
per il Vangelo e la passione per le lettere di Giacomo.
Ti ho ammirato per il tuo
donarti tutto agli altri.
Tu
sei stato una testimonianza vivente per il dialogo ecumenico, diffondendo
intorno a te il desiderio dell’incontro e del confronto con le altre
confessioni religiose. Tu sei stato un uomo mite, capace di avvicinare gli
altri sempre con un sorriso. Non ti ho mai visto rimproverare o rattristarti
per un atteggiamento delle altre persone, anche quando ti criticavano
aspramente (pure tra i tuoi confratelli) per le tue attività caritative.
Tu sei
stato un uomo di pace, alla ricerca della verità nell’ Altro, sempre teso
a trovare ciò che univa piuttosto ciò che divideva, condannando sempre la
violenza e la guerra sotto ogni forma.
Ma soprattutto hai incarnato in te
la “scelta preferenziale per gli ultimi”, questo anche in un ambiente
come quello universitario, dove l’accogliere “barboni” suscitava una
certa inquietudine. Mons. Bettazzi, ricordandoti, in S. Sigismondo nella
ricorrenza del tuo abbraccio con Nostro Signore, ricordava che spesso venivi
additato per la tua carità esagerata, sottolineando, che anche Gesù è
stato esagerato, e che anche la misericordia di Dio è esagerata.
Questo penso che sia un messaggio anche per noi costruttori di Pace: qualche
volta dobbiamo esagerare nel nostro impegno, e nelle nostre motivazioni. Ha
ragione don Tarcisio, che nel bollettino parrocchiale ti ricordava dicendo
“ in mezzo a noi è passato un santo”. Facciamo nostra anche la sua
invocazione “Don Paolino prega per noi e facci amare i poveri come li hai
amati Tu” .
Dario
“La fedeltà al Vangelo
prima o poi viene a costare in certi giorni, in certe ore si fa veramente
fatica. Ma la fiducia viene confermata C’è veramente l’assistenza
benedetta. C’è anche nei giorni grigi in cui la chiarezza manca senza
essere nell’oscurità più nera. Ci sono amarezze, un’inquietudine
sospesa che sembra fatta apposta per logorare la speranza. Pare che la
stanchezza sia vincente, ma il nostro essere qui,
ci fa ricordare che l’assistenza vale ancor oggi per me, per te;
oggi, per questa umanità così come è”.
Don Paolino
Alla prossima
Shalom |