PAX CHRISTI

PUNTO PACE BOLOGNA

 

 

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IN QUESTO NUMERO

Anche se non si è parlato di noi... abbiamo continuato a «lavorare»...

Chiesa, tra guerra giusta e Vangelo: il tempo della scelta

Disarmiamo i territori

Export d'armi 2006. Record d'affari in vent'anni

«Parrocchia disarmata» Parrocchia, sai dove sono i tuo soldi?

Cattolici in prima fila a Vicenza

«Osare la Pace per Fede» A Milano l'ecumenismo è dei giovani

Per non dimenticare Romero

I prossimi appuntamenti e altro...

 

 

MAGGIO 2007

"VI LASCIO LA PACE, VI DO LA MIA PACE, NON COME LA DÀ IL MONDO, IO LA DO A VOI" (Gv 14;27)

 

Comunicato stampa sugli F35 a Cameri preparato congiuntamente da Mons.Charrier (Vescovo di Alessandria e Resp. della Past. Sociale e del Lavoro, Giustizia e pace Piemontese) e Mons. Valentinetti (Arcivescovo di Pescara, presidente Nazionale di Pax Christi).

………Ci riferiamo, in particolare, alla problematica sorta recentemente sul nostro territorio piemontese relativa all'avvio dell'assemblaggio finale di velivoli da combattimento da effettuarsi nel sito aeronautico di Cameri (Novara).Riteniamo che la produzione di armamenti non sia da considerare alla stregua di quella di beni economici qualsiasi ed è per questo motivo che, oltre ai principi etici applicabili all'economia, occorre tenere conto di altri principi più specifici in rapporto alla natura stessa di tali strumenti di distruzione. La loro produzione, infatti, manifesta una palese contraddizione tra lo spreco di risorse per la realizzazione delle attrezzature militari e la somma dei bisogni vitali attualmente non soddisfatti e tragicamente presenti in molte parti del mondo. Scienza e tecnologia devono essere poste al servizio della vita e non della morte!
L'enciclica di Paolo VI Populorum Progressio al n. 53 ribadiva: "Quando tanti popoli hanno fame,... ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi". E riprendendo lo spirito dei messaggi precedenti, Benedetto XVI nel suo primo messaggio per la Giornata della Pace del 1 gennaio 2006 afferma: "... non si possono non registrare con rammarico i dati un aumento preoccupante delle spese militari e del sempre prospero commercio delle armi, mentre ristagna nella palude di una quasi generale indifferenza il processo politico e giuridico messo in atto dalla Comunità Internazionale per rinsaldare il cammino del disarmo. Quale cammino di pace sarà mai possibile, se si continua a investire nella produzione di armi e nella ricerca applicata a svilupparne di nuove?". Abbiamo, quindi, la speranza che si arrivi ad un ripensamento e ad una soluzione non temporanea o solo legata ad una questione locale, arrivando a cogliere l'occasione per una riflessione più allargata capace di incidere nella mentalità delle persone singole e delle Istituzioni per renderle capaci di operare delle scelte non dettate dall'interesse e dal potere, ma da una sincera ricerca del bene comune in vista di una Pace finalmente universale.

                       

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