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MAGGIO 2007

«OSARE LA PACE PER FEDE» A MILANO L'ECUMENISMO È DEI GIOVANI

Quattrocento giovani cristiani - cattolici, ortodossi, protestanti - accorsi da tutta Italia a Milano, il 14 e 15 aprile hanno dialogato, pregato e riflettuto insieme per «Osare la pace per fede»: un'occa­sione di incontro-confronto per parlare di pace, giustizia, salvaguardia del creato, prendendo spunto da una frase del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, mor­to nel 1945 vittima del nazismo. L'incontro ecumenico nazionale giovanile, giunto alla sua seconda edizione dopo la due giorni di Firenze 2.005, ha visto i partecipanti impegnati in una quarantina di laboratori in cui, tra le altre cose, si è parlato di acqua, Europa, informazione, nonviolenza, spiritualità. «Un ecumenismo dal basso, festoso, capace di pensare e praticare linguaggi nuovi», ha commentato Tomaso Zanda di Pax Christi. Il valdese Stefano D'Amore, segretario della Federazione giovanile evangelica italiana (Fgei), aprendo l'incontro, ha dichiarato: «Quel Dio che unisce, anche se noi spes­so lo usiamo per dividerci, è colui che ci invita a questo evento».

Realizzato con la collaborazione del Servizio per l'ecumenismo e il dialogo dell'arcidiocesi di Milano, della Pastorale giovanile ambrosiana e del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, l'evento era soprattutto una tappa di preparazione alla terza Assemblea ecumenica europea, che si terrà nel mese di settembre a Sibiu, in Romania. «Questa seconda edizione è stata la prova che finalmente anche l'Italia si sta avviando a essere un Paese sensibile all'ecumenismo, a partire dalle giovani generazioni», ha dichiarato Peter Ciaccio, giovane pastore metodista e uno degli organizzatori del progetto, che vanta una larghissima piattaforma di promotori, dall'Azione cattolica alla Federazione giovanile evangelica, dalla Fuci ai Focolarini. da Pax Christi al Sae.

Momento saliente dell'incontro è stata la firme: solenne della Chorta Oecu­menica da parte dei rappresentanti delle 17 comunità aderenti al Consiglio delle Chiese di Milano. Per ognuna delle denominazioni, hanno simbolicamente firmato la Chorta un uomo, una donna e un giovane. «Le Chiese non devono proclamare un programma politico o un sistema di valori, ma il Vangelo di Gesù Cristo», ha dichiarato commentando la firma il cardinale Dionigi T ettamanzi, arcivescovo di Milano. «Ed è solo con la forza di questo annuncio che tutto si rigenera». Approvata a Strasburgo nel 2001 dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee) e dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) , la Corta delinea le linee-guida fondamentali del cammino ecumenico europeo.

Non è mancato un momento interreligioso, con il saluto dei rappresen­tanti dell'Unione giovani ebrei d'Italia (Ugei) e dei Giovani musulmani d'Italia (Gmi). L'incontro si è concluso il 15 aprile con la preghiera animata dai giovani della Chiesa copta ortodossa, della Chiesa avventista, della Fgei e dell'Azione cattolica di Milano.

Da  Jesus  Maggio 2007

 

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