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La Nostra Lettera

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MARZO 2001

HO POTERE!!!

Io ho potereCari amici
quando ci capita di vedere delle campagne di boicottaggio contro qualche multinazionale ci viene da pensare che si sta combattendo contro i mulini a vento. Del resto cosa possiamo fare noi con il nostro potere d'acquisto magari di 100.000 lire in confronto alla potenza economica di una multinazionale? Questo pensiero e quello che prima di tutto vogliono farci credere le stesse multinazionali.
Dopo un anno di campagna contro le ananas della Del Monte c'e già stato un incontro in Kenia per cercare di risolvere il problema (i danni del boicottaggio si fanno sentire! - (vedi testo di Alex Zanotelli direttamente dal Kenia).
L'altro giorno mio fratello mi diceva che all'uscita di un centro commerciale di Bologna, c'erano delle persone che chiedevano di compilare un foglio dove bisognava indicare i prodotti che si preferiscono tra varie marche di gelato. Nel compilarlo mio fratello non ha resistito alla curiosità di chiedere che scopo avesse quell'indagine. Sulle prime i ragazzi si sono trincerati dietro al fatto che non potevano rispondere poi, senza mancare al loro voto di silenzio hanno indicato con la penna la marca che gli aveva commissionato il sondaggio dicendo che stanno avendo un po' di problemi con le vendite da quando quella marca e stata assorbita da un'altra.. Ebbene sì! ancora una volta le mega multinazionali accusano il fastidio di chi sceglie di decidere guardando non la pubblicità in tv, ma informandosi chi gioca con la vita dei poveri del sud. La Marca è quella della Motta che ha problemi di vendita da quando e stata assorbita dalla Nestlé. Ancora una conferma che quando andiamo a fare la spesa dobbiamo ricordarci di agire dicendoci : "IO HO POTERE !"              Paolo.

 

P. A/ex Zanotelli Ci racconta la lotta e la vittoria sulla multinazionale Del Monte in Kenia

AnanasCarissimi, Jambo!
Sento l'urgenza di parteciparvi, se pur brevemente, l'entusiasmo e la fatica che tutti noi abbiamo vissuto per ottenere una importante vittoria contro la Del Monte, a favore dei lavoratori. e' un bisogno che tutti sentiamo, perché' nella lotta contro il sistema e' facile scivolare nello scoraggiamento, per questo è necessario condividere le piccole e grandi vittorie raggiunte. Solo questo può rafforzare la speranza che tutti noi, insieme, ce la possiamo fare! Il 23 ottobre, a Nairobi, si e' svolto un incontro che, personalmente, ritengo sia stato molto importante e significativo. L 'incontro era stato convocato presso il Ministero del lavoro (a me sembrava quasi impossibile, tanto era strano!), quindi sotto I'egida del governo, ed era presieduto dal PS Permanent Secretary, secondo per potere, soltanto al Ministro del lavoro, il signor Gitu. Sotto la presidenza del signor Gitu, che ho scoperto uomo molto bravo tra l'altro, e per sua convocazione si e' radunato il direttivo della multinazionale Del Monte-Kenya. Si trattava di una delegazione ad altissimo livello, chiamata e invitata a confrontarsi con il Comitato per la solidarieta', presieduto da Willi Motunga, insieme con tutti i rappresentanti delle 9 Ong. impegnate nella lotta a favore dei lavoratori della Del Monte. Lo stesso Sottosegretario aveva invitato altre personalità di altissimo livello, sia del mondo politico, del Ministero del lavoro, sia del mondo industriale, tra cui il presidente degli industriali del Kenya. Quando siamo arrivati abbiamo subito pregustato la gioia di una vittoria, raggiunta dopo appena un anno di lotta; mi sembrava quasi impossibile!
L 'incontro e' stato molto pesante ed impegnativo, ha avuto inizio alle 9 del mattino e si e' protratto fino alle 14,00.
Non voglio addentrarmi nell'esposizione delle ragioni che avevano indotto le due parti al confronto, non mi sembra questo il contesto giusto, anche perché le ragioni della multinazionale Del Monte sono, ormai, oggetto della nostra conoscenza. La compagnia ha insistito molto sul fatto che quanto era in loro potere era stato già compiuto, sottolineava che il lavoro non tira molto, che i prezzi stanno crollando e ventilava il pericolo che la compagnia si impasticci economicamente facendo saltare i 6000 posti di lavoro. E' un po' lo stile di difesa comunemente adottato dalle multinazionali! Dall'altra parte, l'attacco sferrato e' stato molto duro e pesante. Il Comitato per la solidarieta' aveva attaccato soprattutto alcune figure responsabili della Del Monte, il direttore generale Twait e il direttore del personale Mantu; addirittura e' stata chiesta la testa di ambedue! E' stato chiesto alla compagnia che vengano silurati affinché si possa garantire un clima consono alla contrattazione degli argomenti.
Il Comitato per la solidarietà ha riconosciuto i passi compiuti dalla Del Monte, ma quello che rimane da fare e' molto di più! Rimane aperto il problema dei "seasonals", dei lavoratori occasionali o stagionali che non hanno contratto e sono pagati molto poco. Cosi' anche il problema della sicurezza dei lavoratori e delle loro condizioni di vita, l'utilizzo dei pesticidi, l'inquinamento etc. Un incontro questo che e' stato colto come illegale. Infatti il presidente degli industriali, rivolgendosi minaccioso al sottosegretario, ha dichiarato: "E' la prima volta nella mia vita che assisto ad un incontro di questo genere. Mai prima d'ora si e' verificato un tale evento. Giuridicamente , secondo la legge del Kenya, le parti che possono incontrarsi sotto I'egida del governo, sono soltanto le parti interessate: la compagnia multinazionale e il sindacato dei lavoratori. Questo dimostra l’iIlegittimità della presenza dei rappresentanti delle Ong e del Comitato per la solidarietà ai lavoratori. Ha sostenuto, altresì, con toni chiari e perentori: "Un incontro di questo genere e' inaccettabile, inconcepibile, perciò illegale! "
Cosi' si e' rivolto al sottosegretario dicendo: "Mi meraviglio che tu abbia convocato un incontro del genere, e' il primo nella storia del Kenya! " Ed aveva ragione! Era effettivamente il primo ed era stato una grossa novità ! Il sottosegretario, dal canto suo, ha motivato la sua scelta con uno stile che personalmente ritengo molto bello: "E' vero, e' una cosa nuova; pero' tutti stiamo cambiando, il Kenya sta cambiando. So di essere criticato anche all'interno di questo ministero, ma ritengo che i diritti umani siano anche i diritti dei lavoratori, perciò e' giusto che le associazioni che li promuovono siano rappresentate in questo consesso. E' stato un momento di forte tensione; ho sentito la grandezza e la novità di quello che stava accadendo! Per la prima volta nella storia del Kenya, erano presenti in un assemblea convocata sotto legida del governo, non solo le parti contraenti, ma anche il Comitato per la solidarietà. Un Comitato impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, chiamato a fronteggiare il management di una grande multinazionale. Per la prima volta appariva chiaro, anche al sottosegretario, che una questione come questa dei lavoratori non é soltanto una questione sindacale ( i sindacati in Kenya sono totalmente venduti ad un governo corrotto e dei ricchi! ), ma é una questione di diritti umani. Alla fine il sottosegretario ha detto:

"Io mi impegnerò e premerò affinché la compagnia accetti le istanze fondamentali espresse dal Comitato perBanane la solidarietà. Sono disposto a controllare personalmente perché questo avvenga! " Davvero queste sono buone notizie per me, sono buone notizie per noi e per voi che vi siete spesi per fare pressione su questa vicenda. Se ce la faremo adesso con la Del Monte, in Kenya si aprono nuove porte. Già sono venuti, l'altro giorno, i rappresentanti dell'industria dei fiori a consegnarmi la situazione incredibile di 150.000 lavoratori. Lo stesso discorso vale per il caffé, per il té.. La difesa dei diritti dei lavoratori, nell'Africa Subsahariana é solo agli inizi! Ecco perché é importante la posta in gioco con Del Monte. Oggi con i lavoratori dell'ananas, domani dei fiori, poi del té, del caffé... "A Iuta continua!" come dicono i monzambicani......

PERCHÉ VINCA LA VITA!!! Grazie a voi.

Alex Zanotelli

 

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