Le Nostre Lettere
ANNO
2000
ANNO 2001
ANNO 2002
Gennaio 2003
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MARZO 2003
Questa Quaresima verrà ricordata come
un amarissimo, triste e angosciante tempo di guerra, e come un periodo di
coraggioso impegno per la conversione e la pace.
Nonostante il monito pervenuto dal Vaticano "chi decide che sono
esauriti tutti i mezzi pacifici che il diritto internazionale mette a
disposizione, si assume una grave responsabilità di fronte a Dio, alla sua
coscienza e alla storia" si è deciso la guerra. E ora sono iniziati i
bombardamenti... La guerra in Iraq è iniziata e dopo la pubblicità ingannevole
che prometteva un'operazione di polizia lampo. A otto giorni dall'inizio è
terminato l'entusiasmo degli interventisti; si contano ormai almeno mille
morti, quasi tutti irakeni, e si dice chiaramente che la guerra sarà lunga
e sanguinosa, continuano a morire donne, vecchi, bambini, colpevoli di
essere andati a un mercato (tutti ormai sanno che nelle attuali guerre il
90% di morti sono civili). Alla TV la vera spazzatura adesso non sono più
le telenovele, ìl Grande Fratello o i programmi di avanspettacolo, ma il
"war show" lo spettacolo della guerra, su cui tutti si buttano
perché l'audience è assicurato. E vediamo i sostenitori degli anglo-americani
direi tutto il male di Saddam, per giustificare un intervento fuori di ogni
legalità.
Ripetiamo: condanna completa al dittatore irakeno per come tratta e ha
trattato il suo popolo, ma anche condanna agli anglo americani, perché la
guerra è guerra, non esiste una guerra giusta, una guerra condotta con
mezzi chirurgici o con raggi laser. Guerra significa morte, privazione della
vita, dolore che dilaga, distruzione dei valori che reggono le civiltà.
Comunque la guerra deve essere l'estrema risorsa e qui c'erano ancora molte
carte da giocare. Testimone di questa volontà di invadere comunque l'Iraq
è una dichiarazione di Mons.Laghi ( che è stato nunzio apostolico in
America Latina ai tempi dei colonnelli) 1a guerra era ormai decisa da
tempo". E intanto un popolo che ha già sofferto tanto per la
dittatura, soffre anche per i suoi sprovveduti liberatori. La politica
estera italiana, sprofonda nell'abisso delle furbizie e delle menzogne.
Come potete immaginare per il nostro piccolo gruppo è stato tempo di
straordinario impegno, sentiamo la responsabilità che grava su un
movimento, che da sempre si è distinto per l'educare alla pace. Tra di noi
le parole più ricorrenti sono: " cosa possiamo fare". E sentiamo
stringente la necessità di fare tante cose (avendo presente anche quanto
avviene o non avviene a livello diocesano) e la pochezza di mezzi e risorse.
Continueremo nel nostro cammino, cercando sempre di farlo insieme ad altri
compagni di strada, cercandone sempre dì nuovi, avendo presente le parole
del vescovo di Milano: "da sentinelle vigili e accorte, dovremmo:
condannare questa guerra e chiedere che finisca, utilizzando anche ogni
mezzo democratico per far sentire la nostra voce e incidere sull'opinione
pubblica".
Un sintetico elenco di iniziative effettuate:
partecipazione
e organizzazione di due pullman alla grande manifestazione sulla pace del 15
febbraio 2003 a Roma. Particolarmente apprezzati sono stati, lo
striscione " Tu non uccidere" e i volti dei testimoni nonviolenti.
Gli incontri effettuati sulla Pacem in Terris insieme al circolo Giovanni
XIII delle Acli, che ha visto come relatori Papisca, Mons. Catti, Giancarla
Codrignani, Flavia Franzoni.
Una lettera inviata a tutti i parroci
alle associazioni e alle congregazioni religiose, per spiegare il significato della bandiera
della pace ed evitare possibili strumentalizzazioni di parte
Se siete interessati al testo (apprezzato da molti e utilizzato da
alcune parrocchie per approfondire i temi della pace , discusso nell'ambito
della commissione diocesana "Giustizia e Pace" con la presenza di
Mons. Vecchi) potete visionarlo o nel nostro sito internet o chiederne copia
scrivendo al nostro indirizzo e-mail
- per le
altre iniziative vi lasciamo agli articoli dei quotidiani che riportiamo e
alle note dei "nostri corrispondenti".
Stonano
a dir poco, i giudizi di quanti, anche nel nostro Paese, deridono i
pacifisti con le loro manifestazioni e le loro bandiere, E lo stesso fanno
implicitamente nei confronti della Chiesa perchè troppo impegnata per la
pace.
Jesus - mensile dei paolinì
Alla prossima
Shalom |