IN QUESTO NUMERO
Signor...Capitano
Dalla Germania...
Buon Anno!!!
Cappellani Militari?
I prossimi appuntamenti e altro...
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NOVEMBRE 2004
CARISSIMA
MONTANARA
Carissima montanara……….
che stai nel vento,
anche quest’anno la
settimana della strage a Monte Sole (che la storia ufficiale ricorda
come la strage di Marzabotto) è passata. È passata la settimana, è
passato il ricordo, ma sembra che le Monte Sole sparse per il mondo non
vogliono passare mai.
La scena sembra un
continuo replay di un film di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità:
chi la commette dice che la colpa è degl’altri (dei partigiani, dei
tedeschi, dei kamikaze, dei palestinesi, degli israeliani, dei ceceni, dei
russi, degli islamici, degl’americani,
dei sudanesi, degli indios, dei…), e quindi
bisogna distruggere questi altri…
Così anche tu piccola
montanara eri questi altri che faceva parte del problema, e così mentre tuo
papà, tuo fratello si nascondevano perché pensavano di essere loro il
problema, tu, la nonna e la mamma
restavate al
villaggio…
Ogni sera in piazza
Nettuno, durante la settimana del 60° anniversario della strage, abbiamo
pronunciato il nome tuo e il nome degli altri per tutte quelle piccole 38
comunità sparse per i monti che tra la fine di settembre e inizio ottobre
del ’44 non hanno avuto tanto tempo per capire che la loro esistenza era
il problema. Era il problema che proveniva dal fare la guerra, dalla fede
nel razzismo, dalla certezza di essere civiltà superiore, dal culto del
super-uomo, dalla caccia al diverso, dall’escludere, dal mistificare e
manipolare l’informazione…
Era o è?
Siamo andati in piazza
non per radunare tanta gente, non per fermare i passanti, non per
distribuire dei volantini, non perché fossero ascoltate le nostre idee, non
per trovare consenso…
Siamo andati in piazza
con l’unico scopo di pronunciare ad alta voce i vostri nomi…
I vostri nomi facevano
sostare qualcuno, i vostri nomi fermavano altri a leggere le parole sul
perché si era in piazza, i vostri nomi bloccavano dei passanti a guardare
la mappa delle località della strage, i vostri nomi facevano scegliere ad
altri di firmare il quaderno per riaffermare il proprio no assoluto alla
guerra, i vostri nomi ricordavano a qualche persona di impegnarsi ad essere
vigilante, i vostri nomi avvicinavano alcuni che ci chiedevano, suggerivano,
commentavano… i vostri nomi erano la voce della piazza ad ogni vespro del
giorno…
Era o è?
A noi di questa
settimana rimane il ricordo dei vostri nomi, degli incontri casuali che i
vostri nomi hanno avvicinato.: lo studente universitario che si è fermato
per raccontarci che per lui il concetto di Nice del super-uomo è stato male
interpretato, mentre dovrebbe avere più considerazione…;
l’anziano che ha
firmato il quaderno perché è certo che lo avrebbe fatto anche suo fratello
se fosse sopravissuto alle botte che aveva preso per essere un
partigiano…;
la persona che nelle
prime sere passava per dirci che quei nomi lo disturbavano e che non voleva
ricordare…;
la ragazza inglese che
proprio quel giorno era stata in visita a Monte Sole…;
quell’unica suora, tra
i tanti preti e suore (che sono passati, alla fine della messa per la festa
di S. Petronio, senza fermarsi), che voleva fermarsi se non l’avesse
trascinata via una sua consorella.;
le due mamme e i loro
figli di un dio minore che hanno lasciato il loro nome sul quaderno…
quell’unico frate francescano, che
ha firmato il quaderno e benedetto lo striscione, con il
quale a volte ci troviamo ad avere idee diverse…
Carissima
montanara,
la cronaca della
settimana in piazza nettuno, non cercarla tra le notizie riportate dai
giornalisti, perché non la troverai… i giornalisti si sono occupati delle
iniziative che hanno coinvolto le istituzioni…
lettura del tuo nome, fatta un gruppo sgangherato, sulla terra non ha la rilevanza di notizia, come invece
esiste …….. da te nel
vento.
Paolo
Punto Pace Bologna
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