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La Nostra Lettera Febbraio
2000
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SETTEMBRE 2001 Le
ore che stiamo vivendo, sono di apprensione,
in attesa dell'evolversi della risposta americana all'attentato
terroristico. Sono ore di stupore, mentre si sentono dichiarazioni sulla
bellezza e democraticità della civiltà occidentale (ergo la civiltà
capitalistica). Le riflessioni
su quanto è accaduto e quanto sta per accadere,
le rimandiamo alla prossima lettera. Questa
era pensata e realizzata prima degli ultimi tragici avvenimenti, e vuole
essere uno speciale sui fatti verificatosi a Genova durante la riunione dei
G8. Alcuni di Pax Bologna, vi hanno
partecipato e sono stati testimoni diretti di quanto è avvenuto. A Genova a
fine luglio, è successo qualcosa di grave sul piano della legalità
democratica. Emblematico al riguardo, è
una lettera apparsa sul Venerdì di Repubblica, di un fotoreporter: "Ho
sessantacinque anni e da cinquanta giro il mondo per
documentare con le fotografie gli avvenimenti raccontati dai giornali. Ho
visto e fotografato, agli inizi degli anni Cinquanta, gli scontri tra
polizia e manifestanti durante i novanta giorni di sciopero dei portuali
genovesi e, nel luglio del '60, i tumulti di piazza che portarono alla
caduta del governo Tambroni. Ho fotografato le manifestazioni contro Johnson
e Nixon durante la guerra del Vietnam. Sono stato in Algeria nel '60, ….,alla guerra arabo-israeliana del '67, in Cecoslovacchia
durante l'occupazione sovietica. Ho seguito il colpo di Stato dei colonnelli
in Grecia, ... …Ho assistito a tanta violenza nella mia vita; ma mai ho
visto forze dell'ordine italiane brutali in modo inaudito come a Genova nei
giorni scorsi. Mai ho visto poliziotti e carabinieri italiani - a molti
dei quali mi legano amicizia e rispetto - manganellare e prendere a calci
giovani inermi seduti a torso nudo a terra e del tutto disarmati … Polizia
così oltraggiosa la ricordo in Cile ai tempi di Pinochet……" Padre
Notari autorevole esponente della Compagnia di Gesù in Italia, così
sintetizzava la sua esperienza: "di ritorno da Genova porto nel
cuore una grande sofferenza, la menzogna di essere stato considerato, insieme
a tanti compagni e compagne di cammino, complice culturale di quei violenti
che hanno terrorizzato una città e che hanno offuscato il valore di una
protesta che ha coinvolto 200.000 persone animate dal desiderio di dire
pacificamente un chiaro "no" agli squilibri fra il Nord e il Sud
del mondo." Autorevoli
esponenti del governo chiedono all’opposizione “concordia” nel
combattere il terrorismo, ma la sospetta di incoraggiare i movimenti
sovversivi. Al movimento “antiglobal”,
il governo chiede di improvvisarsi poliziotto con la dotazione di un
servizio d’ordine. Ai cattolici, presenti a Genova con le loro
organizzazione pacifiste, ripropone il pacchetto ottocentesco, invitando
“certi preti” a non fare marce. E’
un vecchio stereotipo capitalistico, quello che considera la Chiesa buona
solo come educatrice in oratorio di belle maniere e, per il resto, relegata
in sacristia. Si dà il caso invece che si interessi anche alle ingiustizie
del mondo per denunciarle pubblicamente; che la sua dottrina sociale educhi
i fedeli alla scelta preferenziale dei poveri e impegni i suoi laici
nella realizzazione del Regno che passa attraverso la giustizia sulla
terra. Ridiventano
di attualità le parole di Helder
Camara “Se aiuto i poveri sono considerato un santo, se segnalo le cause
della loro povertà, sono giudicato comunista”. Questa lettera vuole essere,
pur nella sua piccolezza e in modo incompleto, memoria di quanto è accaduto per
non dimenticare, memoria per "conservare una coscienza non solo
lucida, ma vigilie, capace di opporsi a ogni inizio di sistema di male
finchè ci sia tempo" (da l'introduzione di Dossetti a " le quercie di Monte
Sole"), memoria
per rendere più efficaci e sempre più condivisibili da tutti la lotta per
il diritto ad una vita degno di questo nome per tutti,
memoria
per riconfermare la scelta della nonviolenza e trovare nuove strade per
coinvolgere sempre più persone nella lotta contro questa globalizzazione. Per
questo troverete oltre ad articoli di alcuni partecipanti alle
manifestazioni a Genova del Punto Pace, articoli di alcuni compagni di
strada, e a lato, prese di posizioni di associazioni, gruppi missionari e
dichiarazioni di esponenti di Pax nazionale.
dario
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