Logo Pax Christi ItaliaLogo Pax Christi punto pace Bologna
Pax Christi - Punto Pace Bologna

| Home | Che cos'è Pax Christi | Chi siamo | don Tonino Bello | Monte Sole | Attività | Appelli/Campagne | Agenda pace | I Link |

 

IN QUESTO NUMERO:

La prima pagina

Con le mani bianche alzate

Quelli che CL considera dei perditempo

Che cosa ci insegna Genova?

La lezione di Genova

Un mondo diverso è possibile

Cosa è capace di fare l'uomo che sussurrava ai lacrimogeni

«Chi non si schiera sta dalla parte dei ricchi» intervista a Mons. Diego Bona

Ma la violenza e le bugie non fermeranno i sognatori

I prossimi appuntamenti e altro...

 

SETTEMBRE 2001

 

A GENOVA C'ERANO ANCHE INTERE FAMIGLIE
IL RACCONTO DI UNA DI LORO 

La nostra famiglia (padre, madre e tre figli) è stata a Genova Sabato, assieme con la Rete Lilliput, per prendere parte alla più grossa manifestazione che le giornate del G8 prevedevano.

Senza indulgere alla retorica possiamo tranquillamente affermare che la manifestazione a cui abbiamo preso parte è stata assolutamente pacifica: tante bandiere, tanti gruppi, tanti cori che in comune avevano il desiderio di essere lì per ricordare ai "grandi" della terra che oltre all'Occidente esiste un'altra metà della luna in cui tanti paesi poveri sopravvivono (e muoiono!) restando sempre nell'ombra.

Solo due momenti di tensione: quando un giovane con la testa calda ha ritenuto opportuno reagire ai nostri cori "non violenza, non violenza" spintonando un amico della Rete Lilliput e quando alcuni del nostro corteo, forse intimoriti dai lacrimogeni che in distanza erano ben visibili, ha creduto fosse in corso una carica della polizia contro di noi: ha accennato a correre ma si trattava di un falso allarme.

La tristezza per l'informazione di regime che è stata resa dai grandi mezzi di comunicazione (nel nostro piccolo ci siamo assunti l'impegno di testimoniare a quanti conosciamo il reale andamento delle cose) è stata quindi accompagnata dalla consolante consapevolezza che un vasto movimento di popolo ha preso coscienza della doverosità dell'impegno in favore della globalizzazione dei diritti, in favore di un'economia e una politica che abbiano come protagonisti anche i paesi poveri. Un movimento di popolo che ha dimostrato di non accettare le intimidazioni della violenza, anche quella di Stato, riversando sulle piazze di tutt'Italia decine di migliaia di liberi cittadini a pochi giorni di distanza da Genova. Un movimento dalle solide radici popolari e che può e deve dare vita ad un grande albero che dia frutti di pace e di libertà per tutti, specialmente per i più poveri.

Michele Nadalini (figlio), Bologna

 

E ANCORA UN ALTRO RACCONTO 

Dopo un periodo di preparazione e inserimento nel gruppo di Lilliput, finalmente è giunto il fatidico 21 Luglio. Tanto atteso, tanto temuto, tra un'alternanza di entusiasmo nel dire "basta non stare alla finestra" e momenti di apprensione pensando soprattutto ai nostri figli, tre ragazzi di 23, 19 e 16 anni, grandi sì, ma per i quali qualsiasi genitore si sente sempre responsabile.

Il desiderio di partecipare a questa grande manifestazione, avvertibile nell'aria una partecipazione massiccia di persone qualsiasi, pacifiste, unite nell'intento di gridare tutto il dissenso allo sfruttamento umano, ambientale e culturale. Dire sì, invece, alla globalizzazione sociale e umana ha prevalso. Siamo partiti alle 7 con la nostra auto carica di "materiale" per ogni evenienza e di tensione che pian piano si è attenuata recitando assieme il Rosario. Il viaggio e l'arrivo a Genova è stato tranquillissimo; parcheggiata l'auto al Cimitero, pensato luogo tranquillo e facilmente raggiungibile ci siamo rifocillati e abbiamo subito atteso l'autobus per raggiungere il centro. Da lì abbiamo proseguito a piedi per giungere in via Pisa, luogo di ritrovo con gli altri del gruppo.

Al termine della manifestazione siamo riusciti a raggiungere subito l'auto e ad uscire dalla città, sempre senza alcun problema. Giunti a casa poco dopo le 21, siamo rimasti meravigliati degli incidenti avvenuti durante il pomeriggio e dopo.

Anche il giorno seguente le notizie riportate dalla stampa e dalla televisione erano incentrate solo sui gravi disordini, distruzioni, atti di vandalismo, ma mai su quella grossa parte di manifestanti che hanno percorso le vie di Genova tranquillamente e mai un perché di questa loro partecipazione.

Noi c'eravamo, abbiamo visto, vissuto, testimoniato anche come famiglia questo impegno morale e concreto nel nostro piccolo, ma che insieme a tanti altri, forse potrà dare un contributo per costruire una nuova società globale, ma nel rispetto dell'uomo.

Daniela Pedrazzi (mamma), Bologna

 

| Home | Che cos'è Pax Christi | Chi siamo | don Tonino Bello | Monte Sole | Attività | Appelli/Campagne | Agenda pace | I Link |