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IN QUESTO NUMERO:

La prima pagina

Con le mani bianche alzate

A Genova c'erano anche intere famiglie il racconto di una di loro

Quelli che CL considera dei perditempo

Che cosa ci insegna Genova?

La lezione di Genova

Un mondo diverso è possibile

Cosa è capace di fare l'uomo che sussurrava ai lacrimogeni

«Chi non si schiera sta dalla parte dei ricchi» intervista a Mons. Diego Bona

I prossimi appuntamenti e altro...

 

SETTEMBRE 2001

 MA LA VIOLENZA E LE BUGIE NON FERMERANNO I SOGNATORI

Domenica, 22 luglio. Le previsioni si stanno avverando. Alcuni quotidiani e diverse tele-visioni si scatenano in un impudico travisa­mento dei fatti. Che tristezza leggere: «Vogliono cambiare il mondo. Così hanno cambiato Genova» (prima pagina de il Giornate). E Libero di Vittorio Feltri rincara la dosa: «Sono solo dei criminali. I pa­cifisti devastano e incendiano Genova». Si dà fon­do al dizionario degli insulti: lanzichenecchi, na­zi-comunisti, terroristi, rivoluzionari deliranti,mandria allo sbando, catto­comunisti, turisti della vio­lenza, ecoteppisti, pessimi alunni di cattivi maestri. Chissà come si sentirà la ra­gazza di Mani Tese, l'am­bientalista del Wwf, l'iscritto della Fiom, la signora francese di Attac, il comunista greco, o il missionario della Consolata?
Sui canali televisivi scorro­no le devastazioni del «po­polo di Seattle» e i sorrisi di circostanza degli otto cosiddetti «grandi» che, nei palazzi della città proibita (la famigerata «zona rossa»), raccontano alla stampa mondiale cosa hanno deciso in questa tre giorni di discussioni.
Abbiamo lavorato per il bene dell'umanità». Ci sarà un fon­do per la lotta all'Aids, alla malaria, alla tubercolosi (3 mila miliardi di lire, poco più di un'elemosina).
Per ridurre la povertà (e aumentare i profitti delle multinazionali), i commerci saranno ancora più li­ben. C'è l'ennesima promessa di aiutare l'Africa. Nessun accordo, invece, sul trattato di Kyoto, sullo sviluppo diseguale, sulle energie rinnovabili, sul-lo scudo stellare di George il texano, sulla cancella­zione totale del debito. Della finanza speculativa e della «Tobin Tax» non si è parlato perché, come si dice, non erano temi in agenda. Insomma, ancora una volta
, tante chiacchiere, ma risultati da farsa.
Ma che importa? I cattivi sono gli altri. Le banche devastate, le vetrine infrante, le auto bruciate, la città messa a ferro e fuoco sono li a dimostrarlo. Il mondo può andare avanti così.

Da: Missionari della Consolata

 

 

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