IN QUESTO NUMERO
2003:
Anno dell'acqua, per dare un futuro all'umanità
Mons.
Bettazzi e i suoi 40 anni
Un'altra ONU è possibile
XV° Seminario di Educazione alla Mondialità
Franco Monaco: lettera ai vescovi indirizzata a Ruini
"Famiglia Cristiana" attacca la RAI formato Berlusconi
San Daniele Comboni direbbe NO...
I prossimi appuntamenti e altro...
|
SETTEMBRE 2003
PACE: LA QUINTA EDIZIONE
DELL'ASSEMBLEA DEI POPOLI
Quest'anno i partecipanti alla
marcia Perugina Assisi hanno avuto un motivo di gioia ulteriore il messaggio
del Papa rivolto a loro:
ne riportiamo il testo
Al venerato Fratello Mons. SERGIO GORETTI Vescovo di Assisi
Sono lieto di rivolgere un
cordiale saluto a Lei e, attraverso di Lei, venerato Fratello, a tutti i
partecipanti alla marcia per la pace che, partendo da Perugia, verrà a
concludersi ad Assisi. In codesta Città, nel 1986, invitai per un
significativo incontro i responsabili delle varie religioni. Oggi, come
allora, ho davanti agli occhi la grande visione del profeta: tutti i popoli
in cammino dai diversi punti della Terra per raccogliersi attorno a Dio come
un'unica, grande famiglia (cfr Is 2,2-5). E' il sogno della speranza che
spinse il mio venerato Predecessore, il beato Giovanni XXIII, a scrivere la
"Pacem in terris", di cui ricordiamo quest'anno il quarantesimo
anniversario,e che codesta marcia della pace intende commemorare.
Occorre riconoscere che forse in questi anni non si è investito molto per
difendere la pace, preferendo piuttosto, talora, destinare ingenti risorse
all'acquisto di armi. E' stato come se si "sprecasse"la pace. Non
poche speranze si sono spente. La cronaca quotidiana ci ricorda che le
guerre continuano ad avvelenare la vita dei popoli, soprattutto dei Paesi più
poveri. Come non pensare alla persistente violenza che insanguina, ad
esempio, il Medio-Oriente e, in particolare, la Terra Santa? Come restare
indifferenti di fronte a un panorama di conflitti che si allarga
sempre più e interessa varie parti della Terra? Che fare? Malgrado le
difficoltà, non bisogna perdere la fiducia. E' doveroso continuare a
operare per la pace, ad essere artefici di pace.
La pace è un bene di tutti. Ciascuno è chiamato ad essere costruttore di
pace nella verità e nell'amore.
E' stato scelto come tema di questa edizione della marcia: "Costruiamo
insieme un'Europa per la pace". Mi rallegro con gli organizzatori ed i
protagonisti, che in questa benemerita iniziativa hanno voluto unire le due
dimensioni: l'Europa e la pace. Potremmo dire che esse si sostengono
vicenda: l'una richiama l'altra. Da giovane, ho potuto constatare per
esperienza personale il dramma di un'Europa priva della pace.
Ciò mi ha ancor più spinto ad operare instancabilmente perché l'Europa
ritrovasse la solidarietà nella pace e divenisse, tra gli altri Continenti,
artefice di pace, dentro e fuori dei suoi confini. Sono convinto che si
tratta di una missione da riscoprire in tutta la sua forza ed urgenza. E'
necessario che il Continente europeo, rifacendosi alle sue nobili tradizioni
spirituali, sappia spendere con generosità, a favore dell'intera umanità,
il suo ricco patrimonio culturale maturato alla luce del Vangelo di Cristo.
E questo l'auspicio che affido alla materna intercessione di Maria, Regina
della Pace, e di san Francesco, profeta di pace.
Con tali sentimenti, invio a Lei e a tutti coloro che prendono parte a così
sentita iniziativa di pace la mia Benedizione.
Dal Vaticano, 11
ottobre 2003 IOANNES
PAULUS II
|