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SETTEMBRE 2003

UN'ALTRA ONU È POSSIBILE

La Marcia Perugia-Assisi e gli incontri dei giorni precedenti confermano che le battaglie dei pacifisti continuano. A partire da un nuovo ordine sovranazionale.

Marcia Perugia AssisiKofi Annan ha inviato un messaggio. E due emissarie. L’Onu ufficiale, quello plasmato dai Governi, ha incontrato l’Onu dei popoli in una terra particolarmente mite qual è l’Umbria. Una "contaminazione" auspicata da molti: troppo presto per dire se e quanto sarà feconda; di sicuro si può affermare che è passata sotto silenzio .
Il 12 ottobre s’è svolta la Marcia per la pace tra Perugia e Assisi. Tantissimi partecipanti, tante sigle, tanti colori. Tutte cose note, polemiche incluse. Meno conosciuto è ciò che ha preceduto la Marcia. A Perugia si sono ritrovati circa 250 delegati provenienti da un centinaio di Paesi. Dal 9 all’11 ottobre hanno dato vita alla quinta Assemblea dell’Onu dei popoli. «Da Seattle a Cancun, passando per Porto Alegre, la mobilitazione della società civile ha fin qui inciso sulle coscienze di molti e ha fatto breccia nei mezzi di comunicazione di massa, ma ha faticato a trasformarsi in "politica"», commenta Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, che organizza l’Onu dei popoli e la Marcia Perugia-Assisi. «Qui sono stati definiti obiettivi, strategie e concreti piani d’azione», prosegue Lotti. «L’Onu dei popoli si candida a diventare uno dei punti d’incontro tra la società civile europea e quella del resto del mondo». Nei gruppi di lavoro si sono incontrate le "reti" internazionali impegnate a far fronte ai problemi più urgenti.
Quella sul commercio ha suggerito nuove risposte in materia di politiche agricole, farmaci salvavita, riforma del Wto. Quella sull’acqua, dal canto suo, ha illustrato proposte più concrete (e più eque) delle politiche europee. Quella sui conflitti, infine, ha analizzato le esperienze che hanno tentato di portare spazi di pace in luoghi di guerra.
«Si tratta di "politica"»
«Non si tratta unicamente di testimonianze personali o collettive», commenta Tonio Dell’Olio, di Pax Christi: «Si tratta di "politica". Quest’anno, all’Onu dei popoli ha preso vigore la richiesta di recepire, nella Costituzione europea, il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (si raccolgono firme, al riguardo). È stata inoltre ipotizzata una riforma globale dell’Onu attraverso un processo simile alla Convenzione europea, ma – a differenza della Convenzione – aperto ai sindacati, agli enti locali, alle varie articolazioni della società civile».«A Perugia abbiamo anche lanciato la campagna: No excuse 2015, niente scuse per il 2015», interviene Marina Ponti, dell’Onu. «Nel settembre 2000», continua la Ponti, «a New York, 189 capi di Stato e di Governo si sono impegnati a lavorare per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo entro il 2015. Otto gli obiettivi fissati, che spaziano dallo sradicamento dell’estrema povertà alla drastica riduzione della mortalità infantile: non sono troppo ambiziosi, sono anzi tecnicamente ed economicamente realizzabili. Ciò che manca è la volontà di porli al centro delle politiche locali, nazionali e internazionali. Questa campagna (www.millenniumcampaign.it) sprona tutti a fare la propria parte. In fretta». 
L’appoggio di Kofi Annan
Nel messaggio inviato all’Onu dei popoli, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, appoggia gli sforzi volti a centrare gli obiettivi del millennio. A Perugia sono pure andate Zeehra Aydin e Brigitte Dahl, rispettivamente coordinatrice e membro della speciale commissione incaricata di studiare i modi con cui dare, dentro l’Onu, maggior peso alla società civile. Riferiranno a New York quanto hanno sentito. «Sia pure a fatica, sta nascendo un nuovo soggetto di democrazia», osserva Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli. «Come credenti, dobbiamo rimboccarci le maniche, non rinunciando alla necessaria prudenza e prendendo sul serio l’invito del Papa ad essere sentinelle di pace. Non dobbiamo attraversare la storia dei nostri giorni come turisti distratti».

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