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SETTEMBRE 2003

"FAMIGLIA CRISTIANA" ATTACCA LA RAI FORMATO BERLUSCONI

L'INTELLIGENZA È PERICOLOSA PER IL GOVERNO. "FAMIGLIA CRISTIANA" ATTACCA LA RAI FORMATO BERLUSCONI

ROMA-. Troppa intelligenza può essere eversiva, e magari infastidire l'inquilino di Palazzo Chigi. Va giù duro il settimanale "Famiglia Cristiana", che interviene - con un articolo firmato da Giorgio Vecchiato nel numero 41 in edicola - sulla "scomparsa" dei direttori dei quotidiani italiani solitamente invitati a commentare le rassegne stampa mattutine di Tg1 e Gr3. Come mai - si chiede il settimanale dei paolini - "se per pluralismo nell'informazione Rai si intende un libero scambio di idee fra gente libera, e magari anche un equilibrio di presenzialismo fra gli opinionisti", da qualche tempo per commentare le prime pagine sono spariti i direttori dei giornali, tradizione che in Rai era consolidata ormai da vari anni? E anche se ciò fosse il risultato di una decisione della redazione - peraltro mai precisata, chiosa "Famiglia cristiana" - "non sembra al Tg1 e al Gr3 che le parole ammonitrici di Ciampi sul pluralismo siano tali da indurre a un ripensamento?". Forse, come risulta da voci circolanti in Rai, il motivo sarebbe da cercare "più in alto", al vertice del governo di centrodestra: che forse l'allontanamento degli opinionisti - si chiede Vecchiato - anche se di opposte tendenze politiche, "sarebbe derivato da pressioni di quel potente signore che già dispone di tre reti e ambirebbe ad averne sei"? O, addirittura, si tratterebbe di "spontaneo eccesso di ossequio verso il medesimo"?
Queste le ipotesi in campo, per "Famiglia cristiana"; non resta che chiedere ai destinatari della protesta, il direttore del Gr3 Bruno Socillo e ancor di più all'autorevole ed influente direttore del Tg1 Clemente Mimun, se "data l'impossibilità di gestire troppe teste pensanti - comprese quelle pensanti male -, la scelta di tagliarle tutte sia stata davvero un'idea democratica, professionale e, teniamoci forte, pluralista".  
(da Adista del 18 ottobre 2003)

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