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IN QUESTO NUMERO

Le querce di Monte Sole: dalla memoria alla vigilanza

Alcune considerazioni sull'eccidio di donne e bambini nella scuola di Belsa

Armi e armi ancora

Quella benedizione è una bestemmia!

Tanti evviva per il nuovo strumento di morte

I prossimi appuntamenti e altro...

 

SETTEMBRE 2004

LETTERA APERTA A GEORGE W. BUSH

Anche se un po’ datata questa lettera, di un padre gesuita, non perde la  sua drammatica

Egregio Signor Presidente,        8 febbraio 2002

Mi chiamo John Dear, sono gesuita, sacerdote, direttore di ritiri spirituali e scrittore. Ho vissuto gli ultimi vent’anni lavorando tra i poveri, qui e all’estero, e dicendo ciò che penso contro la guerra e le armi nucleari. Di recente ho prestato servizio come cappellano nel Centro Assistenza Famiglie a New York, incontrando più di 1500 persone che hanno perduto i propri cari nel disastro del World Trade Center, e oltre 500 agenti di polizia, vigili del fuoco e addetti ai soccorsi a Ground Zero. Ho anche lavorato come supervisore per il programma «Cura spirituale» della Croce Rossa, aiutando nel coordinamento di oltre 500 pastori di tutte le religioni.
Le scrivo per chiederLe di cessare immediatamente i bombardamenti sull’Afghanistan, interrompere la preparazione di nuove guerre, tagliare in modo drastico il bilancio del Pentagono, invece di aumentarlo; sospendere le sanzioni contro l’Iraq, porre fine al sostegno militare a Israele, fermare l’appoggio degli Stati Uniti all’occupazione della Palestina, cancellare il debito del Terzo Mondo, smantellare tutte le nostre armi di distruzione di massa, abbandonare i progetti per lo «scudo spaziale», accettare la Corte penale e il diritto internazionale e chiudere i nostri campi d’addestramento per terroristi, a partire dalla «Scuola delle Americhe» di Fort Benning.
Sulle orme di Martin Luther King e Dorothy Day, credo che la violenza in risposta alla violenza conduca solo a maggior violenza; che la guerra non possa mai risolvere i nostri problemi; che la guerra giusta non esista; che Dio non benedica la guerra; e che siamo condannati a subire altri attacchi terroristici per il nostro incessante militarismo e continue azioni di guerra nel mondo.
L’unica soluzione a queste crisi internazionali è sconfiggere il male con il bene, e non con ulteriore male. Ciò significa che dobbiamo guadagnare il mondo con un amore non violento. Dobbiamo cambiare la linea del nostro Paese, nutrire ogni bambino o rifugiato affamato del pianeta, porre fine alla povertà in casa nostra e all’estero, fermare tutte le ingiustizie e gli aiuti militari, creare una nuova politica estera non violenta che sia a servizio dell’umanità e sostenga la formazione di squadre internazionali di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite.
La violenza non è solo immorale e illegale, semplicemente incapace di raggiungere il proprio scopo. La Sua violenza globale è destinata a fallire e a portare ulteriore sofferenza perché provocherà solo ulteriore ostilità nel mondo.
Nel nome del Dio della pace e della misericordia, inverta la Sua rotta di distruzione, e indirizzi il Paese in una nuova direzione, verso una pace duratura basata sulla giustizia per tutti i popoli del pianeta.
Ho letto che Lei è cristiano. Posso aggiungere che credo Gesù fosse non violento e che parlasse seriamente quando ci ha comandato non di bombardare i nostri nemici, bensì di amarli. Inoltre credo che questo significhi che Dio è un Dio di pace e non violenza. Se Lei intende seguire il Gesù non violento e venerare il Dio della pace, deve rinunciare a questa guerra e iniziare il cammino del disarmo, della giustizia per i poveri e della guarigione dell’umanità. Lei non può servire al contempo il Dio della pace e i falsi dei della guerra.
Voglio che sappia che in tutto il Paese milioni di noi continueranno a opporsi alle Sue politiche e alle Sue guerre; dedicheremo la nostra vita alla realizzazione di una resistenza non violenta e d’amore alle azioni di guerra degli Stati Uniti. Viaggio per tutto il Paese parlando continuamente a decine di migliaia di studenti e fedeli, ogni anno, e riscontro un sostegno molto limitato alla Sua guerra.
Continueremo a pregare per la pace, marciare per la pace, manifestare per la pace, parlare chiaro a favore della pace, lavorare per la pace, proporre la pace e resistere alla Sua decisa opposizione alla pace. Lei potrebbe risparmiare a tutti noi un bel po’ di problemi e risparmiare ulteriori perdite di vite nel mondo, scegliendo un altro profilo, scegliendo la prospettiva della non violenza, esercitando una reale leadership morale e conducendoci lungo una nuova strada verso un mondo senza guerra, fame, povertà, oppressione e ingiustizia. Questa è l’unico modo per garantire che non ci siano più attacchi terroristici. In questo modo, ci aiuterà ad offrire alle generazioni future una vita di pace.
Che il Dio della pace ci benedica tutti.
Suo, John Dear, S.J.                                        

 

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