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MARTEDÌ 15 AGOSTO 2017

MESSA PER L'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA E
RICORDO DEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI OSCAR A. ROMERO  

 

Lettera dell'Arcivescovo di Bologna mons. Matteo Zuppi in occasione del centenario della nascita di mons. Oscar A. Romero

Carissimi,

non mi è possibile essere con voi nella celebrazione per il centenario della nascita di Oscar Arnulfo Romero, in comunione con la chiesa del Salvador e con tutta la chiesa. E’ un’occasione importante per ringraziare Dio della sua testimonianza e per scegliere, sul suo esempio, un impegno rinnovato e appassionata per la pace. Quanti scenari di morte, infatti, appaiono essere proprio come quelle stragi di innocenti di cui con insistenza Mons. Romero parlava, coperte allora dal sistema di intimidazione e complicità messo in atto dall’esercito oggi nascoste dall’indifferenza di tanti, da una politica che baratta i valori per i sondaggi. Seguendo l’esempio di Mons. Romero sentiamo che le guerre mondiali a pezzi ci sono affidate perché non restino avvolte dal silenzio o abbiano solo distratte e rapidi attenzioni purché non disturbino la nostra tranquillità! Dobbiamo rinnovare l’attenzione per difendere ogni piccolo minacciato e ucciso dalla violenza, parlando delle stragi che non si vedono come quelle che si sono consumate per anni sul mediterraneo. La povertà non è una colpa! Non possiamo mai abituarci alla sofferenza dei piccoli! Non possiamo pensare risolverle allontanando il problema, perché questo ci interroga ugualmente. Non si tratta solo di evitare morti in mare (unica motivazione per ogni intervento umanitario che sia veramente tale) ma anche di non accettare luoghi di sofferenza e di vessazione come i campi in Libia o quelli ai limiti della tortura (parola di Papa Francesco) purché sistemati dall’altra parte delle nostre frontiere.

Ecco cosa faceva Mons.Romero: dava parola alle vittime, le difendeva, invocava con urgenza la fine della violenza, individuava le cause perché solo così si può vincere davvero la battaglia per la difesa della vita e per la giustizia.

Romero “ha costruito la pace con la forza dell’amore, ha reso testimonianza della fede con la sua vita dedita fino all’estremo”. Ha detto papa Francesco: “Egli ha saputo vedere e ha sperimentato nella sua stessa carne «l’egoismo che si nasconde in quanti non vogliono cedere ciò che è loro perché raggiunga gli altri». E, con cuore di padre, si è preoccupato delle “maggioranze povere”, chiedendo ai potenti di trasformare «le armi in falci per il lavoro». La sua cara memoria ci incoraggia e ci conferma nell'impegno per la Pax di Cristo.

                                                                                              don Matteo Vescovo


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