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Dal 2000 ad oggi abbiamo organizzato
13
veglie di preghiera per ricordare l'eccidio di Monte Sole.
Due sono gli incontri che ci hanno visti coinvolti in questo 60° anniversario anniversario della strage di Monte Sole; il primo in collaborazione con la parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano si è svolto presso la sagrestia Teatina della stessa parrocchia, ed ha visto la partecipazione di Francesco Pirini (testimone oculare della strage di Cerpiano), don Tonio Dell'Olio (coordinatore nazionale di Pax Christi Italia) e Nadia Baiesi (direttrice della Scuola di Pace di Monte Sole). Il secondo incontro si è svolto sui luoghi dell'eccidio dove Francesco Pirini ci ha raccontato quei tragici giorni. Nel 60° anniversario di Pax Christi Germania, una ventina di persone provenienti da varie città tedesche, sono arrivate a Monte Sole per passare tre giorni di MEMORIA, IMPEGNO, AMICIZIA; i tre giorni sono stati scanditi da vari incontri tra cui quelli con: Pier Paolo Lanzarini che ci ha accompagnato nei luoghi dell'eccidio; Francesco Pirini che ci ha parlato come testimone della strage di Cerpiano; mons. Luigi Bettazzi che ci ha ricordato la figura di don Giuseppe Dossetti. Il 27 gennaio 2011 in occasione della Giornata della Memoria con la collaborazione del Comune di Crevalcore e la parrocchia di San Silvestro di Crevalcore, abbiamo organizzato l'incontro: "Memoria, Martirio, Santità. Un ricordo di comunità, sacerdoti e bambini vittime della tragedia della guerra", all'incontro hanno preso parte: mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea ed ex-presidente di Pax Christi Italia; Anna Rosa Nannetti, scrittrice sopravissuta alla strage di Monte Sole; la serata è stata presentata da Mariarosa Nannetti, presidente del Consiglio Comunale
Nel 70° anniversario del martirio delle comunità di Monte Sole,
insieme alla comunità delle clarisse del Santuario Corpus Domini (dove è
esposto di Santa Caterina da Bologna), abbiamo organizzato un incontro
"Raccontare la strage di Monte Sole dopo 70 anni. Il valore della
testimonianza" invitando a parlare
Dal 1999 al 2003 abbiamo organizzato 4 campi estivi residenziali, dal titolo "Vangelo e Nonviolenza", dove Monte Sole era al centro della settimana
Dal 2008 Pax Christi Italia con la collaborazione del Coordinamento
Regionale dell'Emilia Romagna, organizza una Route da Monte Sole a
Barbiana
Domenica
26 settembre 2004 abbiamo partecipato alle celebrazioni diocesane per il
60° anniversario della strage di Monte Sole; la Celebrazione Eucaristica
è stata preceduta da una processione che dalla Pozza Rossa (luogo
dell'eccidio di don Casagrande), ha portato a S. Martino di Caprara.
1. La pagina
evangelica (Lc 16;19,31) appena proclamata merita di essere attentamente meditata ed
assimilata, perché siamo liberati da quella sorta di «ipnosi della realtà
visibile» che ci impedisce di vedere oltre essa. Anzi, che ci porta fino
alla negazione che esista una realtà invisibile.
da MERCOLEDI' 29 SETTEMBRE a MARTEDI' 5 OTTOBRE NEL NOME DI "MONTE SOLE"... Per creare un momento celebrativo pubblico di attenzione nella città per tutta la settimana del 60° anniversario della strage a Monte Sole che sia non solo ricordo, ma memoria viva e vicinanza con le attuali "Monte Sole" della terra, Pax Christi Bologna leggerà ogni sera alle ore 18,30 fino al 5 ottobre in piazza Nettuno (per motivi organizzativi, il giorno 1 ottobre sarà in via IV Novembre e il 4 ottobre in via D'Azeglio angolo via Farini) i nomi delle vittime dell'eccidio e predisporrà un quaderno per le firme della gente che vuole riaffermare il proprio no assoluto alla guerra. Giuseppe Dossetti partendo dai fatti di Monte Sole ricordava "l'importanza di essere vigilanti". Monte Sole é quindi la memoria che non si ferma a ricordare un sistema di male, ma cerca strade per fermarle, non farle rinascere, e costruire un sistema di bene. In questo inizio del XXI secolo sentiamo come gruppo di Pax Christi Bologna più che mai attuali e importanti i sei punti che Giuseppe Dossetti (in relazione all'evento nazismo) suggeriva di impegnarsi come cristiani. Come gruppo locale di Pax Christi sentiamo quindi importante creare un momento quotidiano simbolico per tutta la settimana del 60° anniversario dove i cittadini hanno la possibilità di ricordare pubblicamente la strage di Monte Sole e riconfermare l'impegno alla vigilanza che suggeriva Giuseppe Dossetti. Per questo motivo il punto pace Bologna di Pax Christi ha deciso di leggere pubblicamente ogni giorno tutti i nomi della gente uccisa nella strage del '44. Sul luogo delle lettura verrà posto un quaderno che potrà essere firmato da quanti vorranno aiutarci a leggere i nomi e a sottoscrivere il seguente impegno: In memoria delle donne; dei bimbi, degli uomini, degli anziani, ammazzati 60° anni fa a Monte Sole dai nazifascisti mi impegno non solo a conservare una coscienza lucida , ma ad averla vigile, capace cioè di opporsi a ogni inizio di sistema di male, finché ci sia tempo e per questo mai più guerre mai più razzismo mai più civiltà superiore ad altre mai più il culto del super-uomo mai più caccia al diverso mai più esclusione mai più mistificazione, manipolazione dell'informazione A seguito di tale iniziativa Paolo (del punto pace di Bologna) ha scritto questo "resoconto": Carissima
montanara………. che stai
nel vento,
Era
o è? Era
o è? Carissima
montanara, Il giorno 14 aprile 2007, con alcuni
amici di Pax Christi Germania (Barbara, Martin, Veronica e Monica), e gli
obiettori della Casa per la Pace di Firenze, abbiamo visitato Monte Sole,
ripercorrendo i luoghi dell'eccidio ed incontrando Francesco Pirini
sopravissuto e testimone oculare della strage di Cerpiano; sia la visita
ai luoghi dell’eccidio, che la testimonianza di Francesco Pirini, sono
stati molto pregnanti di significato ed importanti per il recupero della
propria storia.
qui sotto
Monte Sole In treno, nel viaggio di ritorno ho letto di nuovo la grande Introduzione di Giuseppe Dossetti al libro di Luciano Gherardi Le querce di Monte Sole. Su quelle colline avvenne, tra settembre e ottobre 1944, una delle maggiori stragi naziste, più conosciuta come strage di Marzabotto. A Monte Sole ho partecipato a un incontro tra le associazioni italiana e tedesca di Pax Christi: la seconda celebra i sessant’anni dalla fondazione. Con loro ho visitato i luoghi, le chiese, i cimiteri (in quello di Casaglia sono sepolti anche Dossetti e Gherardi, vicini a quelle vittime a cui hanno dato voce) dove sono state uccise 771 persone, di cui 189 bambini sotto i 12 anni, 30 giovani fra i 12 e i 18, 315 donne, 161 uomini tra i 18 e i 60 anni, e 76 oltre i 60. Abbiamo ascoltato un testimone, Francesco Pirini, che da ragazzo vide sterminare la sua famiglia, oggi ha la missione di raccontare, e si sente ormai di perdonare i colpevoli. Fra i militari delle SS, scatenati ad uccidere, ci furono anche alcuni pochissimi che rifiutarono di sparare ai civili. Vengono spesso a Monte Sole altri gruppi di cittadini tedeschi. Essi tengono a distinguere tra la Wehrmacht, l’esercito tedesco di allora, e le SS, selezionate, fanatizzate nell’ideologia nazista e addestrate ad obbedire agli ordini più crudeli. Abbiamo ricordato che c’è stata non solo l’acquiescenza, ma anche una reale resistenza tedesca al nazismo, in condizioni difficilissime. Abbiamo pregato, abbiamo incontrato le monache dossettiane. Cinque preti morirono con quelle vittime, per stare con loro in tutto, amandole fino alla fine. Ma la chiesa bolognese per vent’anni lasciò quella vicenda alla sola interpretazione politica, mentre ha anche aspetti chiari di martirio nella fede e nell’amore cristiano. Era presente il vescovo Bettazzi, già presidente di Pax Christi, che ha parlato sulla figura di Dossetti, il quale scelse Monte Sole come centro significativo della sua famiglia monastica. I due gruppi, tedesco e italiano, si sono interrogati su come agire di fronte ai neonazismi, razzismi e fascismi, la cui realtà è stata documentata, in entrambi i paesi, con dati preoccupanti (più di quanto temessi): odio per gli stranieri, difesa della razza, culto della violenza. Fanno propaganda organizzata tra i giovani e persino tra i bambini, solleticando l’istinto di sopraffazione in gruppo. Specialmente in Germania, azioni educative e manifestazioni contrastano il fascino oscuro della violenza, che minaccia soprattutto i giovani dal futuro precario e incerto. La vecchia propaganda antisemita corre ancora. L’incontro umano con questi fratelli tedeschi è stato felice, ma il ricordo delle violenze naziste sommato all’allarme per il presente e il futuro, ci turba. La fede pasquale e l’impegno nella costruzione di pace nonviolenta attiva, spinge a superare rassegnazione e paura. Dei fatti tragici del ’44 a Monte Sole c’è una spiegazione più strategica: la necessità tedesca di liberare senza pietà il terreno, via obbligata in quel punto dell’Appennino per la prevista ritirata. Ma perché infierirono sulla popolazione più che attaccare i partigiani poco sopra? E c’è un’altra interpretazione, più grave. In quel testo di Dossetti, a commento della strage, leggo: «È l’eccidio totale. (...) Ma perché, sino a questo punto? Non è possibile trovare alcun perché, se non nella lunga e sistematica preparazione dottrinaria e pratica di questi sacrificatori al loro compito castale» (p. XXI). Dossetti definisce delitto “castale” quello che suppone «un sistema e una gerarchia di distinzioni non solo sociologicamente ma metafisicamente rigido» (p. XVI). Egli vede in questa concezione una realtà demoniaca, una potenza spirituale che asservisce nell’idolatria le persone e le spinge alla «negazione radicale dell’umanità di chi è diverso, dell’esservi un uomo in ogni individuo umano» (p. XXIII). Dossetti approfondisce sul piano teologico, filosofico, storico questa sua lettura dei fatti, e ci lascia domande sconvolgenti, non solo sul nazismo di allora, ma anche sugli elementi di nazismo presenti anche nel sistema mondiale di oggi (segnalo al proposito Giuliano Pontara, L’Antibarbarie, Ega 2006). Poiché il cuore nero del nazismo è il preteso diritto dei forti sui deboli, c’è un nazismo perenne, che va sempre individuato e superato: è facile condannare Hitler per la Shoah e per le stragi di civili, meno facile condannare quella identica pretesa, seppure meno rozza, in chi oggi approfitta della forza e compie delitti economici e strutturali ancora più gravi, profondi ed estesi dei delitti bellici. Chiunque compie questa prepotenza è posseduto dall’idolo omicida, come le SS delle stragi naziste. Libere dall’idolo, erano le vittime di Monte Sole, e chi si pone dalla loro parte. Enrico Peyretti, 30 marzo 2008 Le radici del futuro. Memoria, amicizia, impegno Dal mercoledì dopo Pasqua 2008 alla Domenica ( 26-30 marzo 2008) un gruppo composto da 22 membri di Pax Christi provenienti da tutta la Germania (Wurzburg, Berlino, Francoforte, Monaco, Gottingen ecc.) ha fatto visita a Monte Sole (circa 30 Km a sud di Bologna). Il viaggio di incontro è stato organizzato dalla diocesi di Wurzburg, all’insegna del motto “Le radici del futuro”. Tra la fine di settembre e l’inizio ottobre del 1944, nel territorio vicino a Marzabotto si verificò un massacro, ai danni della popolazione italiana, nel quale furono uccisi brutalmente dalle SS 771 persone , donne, bambini e anziani. La visita è servita per commemorare le atrocità commesse sul posto e per l’incontro con i sopravvissuti, con persone che si adoperano per l’opera di perdono, come Enrico Peyretti – uno degli attuali rappresentanti del movimento italiano per il perdono, con una delle rappresentanti della locale congregazione di Monte Sole (dossettiane), con numerosi e ospitali associati del Movimento Pax Christi di Bologna, Reggio Emilia e Bolzano, il vicepresidente di Pax Christi Italia e l’ex Presidente di Pax Christi Italiana ed Internazionale, l’emerito Vescovo di Ivrea Monsignore Luigi Bettazzi. Nella serata del 26 marzo c’è stato un incontro con il Gruppo Pax Christi di Bolzano, che sul posto ha creato, anche con l’aiuto finanziario del Comune, un Centro della Pace. Il mattino seguente l’archivista di Stato Carla Giacomazzi ha raccontato la storia del NS-lager di Bolzano esistente dalla primavera del 1944 sino al 3 maggio 1945, situato nella via Resia (quartiere Gries a Bolzano). Almeno 11.000 persone, per motivi politici o razzistici sono stati qui deportati per essere poi trasportati o in altri campi di concentramento al nord delle Alpi (Mauthausen, Dachau, Auschwitz ecc.) o per essere costretti ai lavori forzati. Dopo l’arrivo a Monte Sole, il gruppo P.C. di Bologna ha dato informazioni sulla storia di Monte Sole, sui motivi sottostanti al massacro che fu compiuto nel settembre-ottobre del 1944 ad opera delle unità delle SS (16. SS-Panzer-divisione ”Reichsfuhrer SS”) e della Wehrmacht nella regione di Marzabotto, presumibilmente contro il gruppo partigiano comunista “Stella Rossa”. In modo brutale fu distrutta la maggior parte della popolazione di parecchi piccoli comuni (Caprara, Casaglia, Cerpiano ecc) così come furono uccisi i numerosi fuggitivi di Bologna. Furono altresì uccisi 5 sacerdoti della diocesi di Bologna, che non abbandonarono i loro Comuni per affrontare i tedeschi. Francesco Pirini, uno dei sopravvissuti e testimoni del massacro di massa ha raccontato cosa egli visse e subì. Lui è riuscito a perdonare tutti i partecipanti al massacro. Pierpaolo Lanzarini, zio di una vittima, ha relazionato sullo sviluppo del Parco storico di Monte Sole, che è dedicato alla commemorazione delle vittime. Il gruppo italo-tedesco ha pensato alle vittime stazionando presso le importanti stazioni di questo Parco,così come presso le rovine della chiesa di Casaglia. Qui perse la vita anche Don Ubaldo Marchioni, il quale tentò di evitare la sciagura.del suo Comune, parlando con i soldati nella loro lingua. Egli fu ucciso davanti all’altare. Al termine, il gruppo ha celebrato Messa nella chiesa delle dossettiane insieme con il Vescovo Luigi Bettazzi. La congregazione bolognese fondata da Giuseppe Dossetti ( 1913-1996) ha costituito su Monte Sole una sede.con lo scopo di trasformare un luogo di morte .in un luogo di preghiera. Madre Teresa ha spiegato le idee, la storia ed il modo di vivere dei dossettiani e della dossettiane; Monsignor Bettazzi, amico di Dossetti, ha illustrato con una efficace.relazione i diversi aspetti e significati di questo uomo. Il giurista e sacerdote non è stato solo il vicesegretario della Democrazia Cristiana ed uno dei fondatori della Costituzione italiana; lui influenzò anche il Concilio Vaticano II con le sue pregnanti riflessioni sull’ordinamento liturgico e la Diocesi di Bologna in qualità di vicario generale. L’incontro presso la parrocchia di Vado tra la direzione di P.C.Italia ed il gruppo bolognese P.C. era dedicato al passato ed al presente. La mattinata iniziava con una Messa celebrata presso la Chiesa di Vado con Don Luigi. E’ stato all’insegna del motto”M.A.I. più”. Questo gioco di parole abbraccia lo scopo centrale dell’opera di P.C. Italia: Mai deve ripetersi la violenza tra uomini come si verificò a Monte Sole. Per questo dovranno essere contrapposti orientamenti come Memoria, Amicizia e Impegno. Il pranzo conclusivo in comune, ha reso chiaro che sul punto si era già sulla buona strada, in relazione agli italiani e tedeschi presenti. Dopo il comiato di Don Luigi Bettazzi e degli italiani, il Gruppo ha concluso le giornate con una processione a lume di candela verso le rovine di San Martino ed una biblica benedizione. Monika Nickel
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