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MERCOLEDÌ 12 APRILE 2017

PREGHIERA D'INTERCESSIONE PER LA PACE IN SIRIA
«
NEI CUORI NON CI SIA SCRITTO: “A ME CHE IMPORTA?”»  

 

12 Aprile 2017:
Santuario di Santa Maria della Pace del Baraccano
Preghiera d'intercessione per la pace in Siria
«Nei cuori non ci sia scritto: "A me che importa?"»

Una giornata di digiuno e preghiera per la Siria da celebrare in tutta la diocesi di Brescia è la proposta per mercoledì 12 aprile di Pax Christi, Movimento Nonviolento e Movimento internazionale per la riconciliazione, i quali danno appuntamento alle ore 20.30 del mercoledì santo alla chiesa parrocchiale di Santa Maria in Silvia, in via Sardegna 34, per un momento di meditazione collettiva.
A illustrare la proposta -che ha già raccolto decine di adesioni - è il portavoce di Pax Christi Mauro Scaroni, il quale esprime"condanna per la strage di Idlib, perpetrata mentre istituzioni internazionali e governi continuano in sterili negoziati, discussioni inutili e rimpalli di responsabilità".
"Ogni guerra - afferma - è crimine, follia, suicidio dell’umanità, avventura senza ritorno. Noi stiamo e restiamo dalla parte delle vittime non solo per aiutarle a sopravvivere alla guerra, ma anche a costruire un futuro durevole di pace, basato sulla cultura della nonviolenza. Solo grazie ai giovani, la nonviolenza potrà finalmente tornare a sbocciare nella sofferente nazione siriana, così come stiamo e restiamo dalla parte delle vittime in Congo, in Sud Sudan, in Yemen, dove i bombardamenti avvengono anche con armi italiane”.
"Da tempo - sottolinea Scaroni - in Siria si parlato dell'uso di armi chimiche. Sappiamo che in guerra la verità è la prima vittima, ma chiediamo a gran voce che sia appurata, con un deciso impegno a porre fine a questa follia, evitando il rischio reale dell’assuefazione e rassegnazione di fronte ad una terza guerra mondiale combattuta ‘a pezzi’”.
I tre movimenti pacifisti invitano perciò "alla preghiera per le vittime, ma anche all’indignazione contro la guerra e le armi, comprese quelle nucleari di cui si parla all’Onu in questi mesi per tentare di giungere alla loro messa al bando”.

Pax Christi, Caritas Italiana, Movimento Nonviolento e Movimento internazionale per la riconciliazione - Brescia, 10 aprile 2017

 

Canto iniziale:
Dona la pace Signore a chi confida in te; Dona dona la pace dona la pace

 Dio di compassione ascolta le grida del popolo della Siria, dona conforto a coloro che soffrono a causa della violenza dona consolazione a coloro che piangono i propri morti da forza ai paesi vicini affinché accolgano i rifugiati converti il cuore di quelli che hanno fatto ricorso alle armi e proteggi chi si impegna per promuovere la pace Dio di speranza ispira i governanti a scegliere la pace al posto della violenza e a ricercare la riconciliazione con i nemici ispira compassione nella Chiesa universale per il popolo siriano e dacci la speranza di un avvenire di pace fondato sulla giustizia per tutti Noi ti chiediamo questo attraverso Gesù Cristo Principe della Pace e Luce del mondo. Amen 

1)  ASCOLTA IL GRIDO DEL POPOLO DI SIRIA

«La sofferenza ha ormai oltrepassato ogni limite. La Siria intera è divenuta un campo di battaglia. Ogni aspetto della democrazia - diritti umani, libertà, cittadinanza – è andato perduto e nessuno sembra interessarsene. La crisi ha ucciso migliaia di civili, soldati, esponenti dell’opposizione, uomini, donne, bambini, clerici musulmani e sacerdoti cristiani». Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti. 

 Preghiamo perché le armi vengano messe a tacere. Preghiamo per la fine di ogni violenza e conflitto armato. Preghiamo per il Santo Padre, tutti noi uniti:
Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

Salmo 137
(da recitare a cori alterni)


Il canto dell'esule

1 Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.

2 Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,

3 perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
»Cantateci canti di Sion!».

4 Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?

5 Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;

6 mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.

7 Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom,
che, nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: «Spogliatela, spogliatela
fino alle sue fondamenta!».

8 Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.

9 Beato chi afferrerà i tuoi piccoli
e li sfracellerà contro la pietra.


 

2)  CONFORTA CHI SOFFRE A CAUSA DELLA VIOLENZA .

La Siria è un campo di battaglia. «Tutto è stato distrutto. Il mondo del lavoro, l’innocenza dei bambini, le famiglie, le case, le scuole, i luoghi di culto, gli ospedali,…Una crudele tragedia ha luogo sotto lo sguardo silenzioso di tanti. Una piccola nazione che porta il duro peso dell’immagine di Gesù con la Croce. E Simone di Cirene tarda ad arrivare». 6.8 milioni di persone soffrono a causa del conflitto in corso. «Il tempo del silenzio si avvicina…sguardi silenziosi pieni di lacrime e cuori spezzati sono il linguaggio che ci unisce al Cuore Immacolato di Maria ai piedi della Croce». Per tutti quelli che soffrono a causa della violenza. 

  Preghiamo affinché dopo tanto dolore e i tantissimi orrori a cui hanno assistito, i siriani non perdano la speranza in una pacifica e giusta soluzione. Preghiamo perché tanti “Cirenei” possano giungere, pronti a condividere il peso della Croce e alleggerire il fardello del popolo siriano.
Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

Canto
Laudates omnes gentes, laudate Dominum

 

3) CONFORTA CHI PIANGE I PROPRI CARI 

La crisi siriana ha avuto inizio il 15 marzo 2011 e si è già portata via tante, troppe vite. Mai il paese aveva conosciuto un momento tanto tragico. Le Nazioni Unite parlano di oltre 100mila morti e di fronte ad una tale situazione le parole possono poco. Le città sono state distrutte e «gli unici piani di sviluppo riguardano i cimiteri». Un tragico racconto ci giunge dalla Siria: «una bambina di sei anni giocava a nascondino con il suo fratellino, quando il piccolo è stato ucciso da un cecchino. Qualche giorno dopo, in lacrime di fronte alla tomba di suo fratello, la bimba ha urlato: “esci fuori, non voglio più giocare!”».: .

 Preghiamo per le vittime della guerra. Per tutti loro e per ognuno di loro. Non sono numeri, ma nomi e membri di una famiglia. Sono madri, padri, figli e figlie. Sono fratelli e sorelle, figli di Dio che li ha creati a Sua immagine e somiglianza. Preghiamo affinché il diritto alla vita di ognuno sia rispettato e difeso.
Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi. 

Canto
Nada te turbe, nada te espante, quien a Dios tiene nada le falta. Nada te turbe, nada te espante, Solo Dios basta

 

4) AIUTA LE NAZIONI CHE CONFINANO CON LA SIRIA AD ACCOGLIERE I RIFUGIATI

Secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR) i rifugiati siriani sarebbero 1.971.003. La maggior parte di loro ha trovato rifugio in Turchia, Libano, Iraq e Giordania. Alla cifra stimata dalle Nazioni Unite dobbiamo tuttavia aggiungere i tanti che hanno paura di registrarsi come rifugiati, perché temono ripercussioni al termine del conflitto, ed i molti sfollati interni. «Ogni secondo della giornata il mio desiderio è uno soltanto: far ritorno nella mia patria. Il mio cuore è ferito. L’unica cosa che mi trattiene qui sono i miei figli. Se fossi sola tornerei in Siria, anche se ciò significa andare incontro alla morte», lamento di una madre rifugiatasi in Turchia con i suoi due bambini. È impossibile immaginare il futuro di questo paese, che un tempo accoglieva migliaia di rifugiati da tutto il Medio Oriente. «Durante la guerra in Iraq siamo fuggiti in Siria. Abbiamo dovuto ricominciare tutto da zero e ricostruire le nostre vite. E poi due anni fa’ abbiamo dovuto far ritorno nuovamente in Iraq. Lì mio figlio è stato colpito alla testa da un proiettile mentre giocava a calcio con i suoi amici. Grazie a Dio è sopravvissuto, ma ora è paralizzato. Non abbiamo neanche potuto estrarre la pallottola, è troppo pericoloso. Da due mesi siamo in Turchia, ospiti di una famiglia. Speriamo che loro ci aiutino». In Libano i rifugiati siriani sono più di 700mila. L’arcivescovo di Zahlé e Furzol, John Issam Darwish ci ha scritto: «Sono ormai 10 mesi che aiutiamo i rifugiati. Abbiamo iniziato sostenendo 19 famiglie, ma il numero di persone bisognose è aumentato rapidamente ed incredibilmente. Ora aiutiamo 580 famiglie. E saranno molte di più se la situazione si aggraverà e il conflitto si estenderà a tutta la Siria». 

  Preghiamo per quanti hanno dovuto abbandonare la propria famiglia e la propria casa. Per chi è affamato e non ha un tetto sopra la testa. Preghiamo per quelli che vivono nei campi profughi. Preghiamo per i paesi che accolgono i rifugiati e per tutti coloro che offrono aiuto e assistenza ai siriani. Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

 

5)  CONVERTI IL CUORE DI CHI IMBRACCIA LE ARMI E PROTEGGI CHI LAVORA PER LA PACE 

«Gli aspetti più drammatici sono stati la totale assenza di dialogo, l’angoscia e la disperazione della popolazione». La crisi siriana va avanti ormai da più di due anni. È iniziato tutto con il desiderio di combattere contro l’ingiustizia e la mancanza di libertà. Poi il conflitto si è inasprito, sfociando in guerra civile. In seguito la situazione è divenuta di interesse internazionale. Gli obiettivi economici e geopolitici hanno ormai preso il posto dei desideri del popolo siriano. «Speriamo che la guerra finisca, così potremo finalmente tornare a casa», pregano ogni giorno i bambini siriani. È tutto ciò che desiderano: la fine della violenza. Preghiamo per i leader politici del mondo intero, affinché si impegnino per promuovere 

Preghiamo per i leader politici del mondo intero, affinché si impegnino per promuovere la pace ed il bene del paese. Affinché smettano di dare precedenza ai propri interessi e alla propria sete di potere. Preghiamo per chi lavora strenuamente per la pace, per chi si adopera per alleviare il dolore e asciugare le lacrime del popolo di Siria, affinché continuino nella loro opera, nonostante le minacce e l’indifferenza internazionale. 

Isaia 2;1,5

La pace universale alla fine dei giorni

1 Messaggio che Isaia, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
2Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s'innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
3Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
4Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un'altra nazione,
non impareranno più l'arte della guerra.
5Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.


 

6) ISPIRA NELLA CHIESA UNIVERSALE COMPASSIONE PER I SIRIANI

Oggi preghiamo in particolar modo per la minoranza cristiana in Siria che rappresenta circa il 5,2% della popolazione. Dopo il Sinodo per il Medio Oriente del 2010, i cristiani mediorientali si sono impegnati nel testimoniare attivamente il Vangelo, pur essendo una piccola minoranza. In molti paesi del mondo arabo, però, la violenza ha ben presto messo a tacere i frutti dell’assemblea sinodale. La comunità cristiana versa in una situazione estremamente delicata: «I cristiani mantengono sempre una certa neutralità. Non si schierano né con il governo, né con l’opposizione e per questo motivo sono spesso criticati e presi di mira da ambo le parti. La neutralità non ha però salvato i due vescovi rapiti lo scorso aprile, Gregorios Yohannna Ibrahim e Boulos al-Yazigi, né i tre sacerdoti tenuti in ostaggio, tra cui padre Paolo Dall’Oglio. E non ha risparmiato le centinaia di cristiani rapiti o uccisi, né ha messo fine al massiccio esodo dei nostri fratelli nella fede». 

Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle nella fede. San Paolo benedica il Cristianesimo in Siria e aiuti i cristiani in questo luogo che è stato la culla del Cristianesimo. Possa la fede non diminuire mai. Possano sentire i cristiani il supporto e il conforto dei loro fratelli e sorelle di tutto il mondo.
Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi. 

Canto
Ubi caritas Et amor; Ubi caritas Deus ibi est

 

7) DONACI LA FIDUCIA IN UN FUTURO DI PACE, FONDATO SULLA GIUSTIZIA PER TUTTI 

«È tempo di deporre le armi. Invece di invocare alla violenza, i governi internazionali dovrebbero lavorare per la pace. Nonostante la crisi le nostre chiese non sono mai vuote. E i siriani sentono che possono contare sull’aiuto di Dio. Nel loro cuore vi è un misto di speranza e di sconforto. Non sanno quale futuro li attende. Ma a dispetto di tutto, la loro fede è forte». Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti. «Non abbiamo perso la speranza. Al contrario. Anche se il nostro uomo esteriore va verso la rovina, il nostro uomo interiore si rinnova ogni giorno. Perché le prove che affrontiamo oggi non sono nulla di fronte alla gloria eterna a cui ci stiamo preparando». 

 Preghiamo perché questa speranza non si affievolisca. Preghiamo perché Cristo, Principe della Pace e Luce del Mondo, doni fiducia al popolo siriano affinché lo Spirito Santo instilli in loro la speranza. Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi. “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenf

Luca 22;47,53

Gesù viene arrestato

47Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. 48Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?». 49Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». 50E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 51Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l'orecchio, lo guarì.
52Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. 53Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre».

Silenzio

Canto
In manus tuas Pater commendo spiritum meum; In manus tuas Pater commendo spiritum meum

Preghiere libere

Padre nostro

Preghiera per la pace

Dio dei nostri Padri,
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.

Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.

Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza;
fai cessare questa guerra in Siria

minaccia per le tue creature, in cielo, in terra ed in mare.

 

In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove,
gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.

Concedi al nostro tempo giorni di pace.

Mai più la guerra.

(San Giovanni Paolo II)


Canto:
Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum. Magnificat, magnificat, magnificat anima mea


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