Gruppo In Cammino di Bologna
28 Giugno 2007
Lasciamoci
accogliere dal Padre, solo così impareremo ad accoglierci l’un l’altro.
INTRODUZIONE
Il 4 aprile di quest’anno un ragazzino di Torino,
Matteo, si è ucciso. Era tormentato dai compagni di scuola per la sua,
presunta, omosessualità. Nei giorni in cui si celebravano le sue esequie
alcuni ragazzi del gruppo “Kairòs”, che è un gruppo di cristiani omosessuali
di Firenze, si sono trovati a pregare. Si sono chiesti con dolore il perché
del silenzio dei loro pastori davanti a questa, e a tante altre, storie di
violenza, di disprezzo e di disperazione. Hanno pensato che era necessario
fare qualcosa!
Anzitutto pregare.
Per noi cristiani è la comunità, è la Chiesa che prega. Per questo i ragazzi
di Kairòs hanno sollecitato le comunità cristiane a unirsi in preghiera
dando vita, nelle diverse città ma nella stessa data, a molte veglie di
preghiera.
La data scelta ricorda la rivolta di Stonewall (New York) il 28 giugno 1969
quando un gruppo di omosessuali, reagendo alle violenze ormai quotidiane
della polizia, si ribellò chiedendo dignità e giustizia.
Come gruppo In Cammino abbiamo aderito a questa iniziativa, sentendoci in
ciò in comunione con la chiesa cattolica che, nel suo catechismo, condanna
ogni violenza.
Avremmo voluto che questa veglia si svolgesse in una parrocchia, ma il clima
cittadino delle ultime settimane, con la sua rissosità, con l’atteggiamento
di sospetto di tutti verso tutti, rischiava di stravolgere le nostre
intenzioni.
Proviamo quindi ad accogliere l’esortazione di S. Paolo e censuriamo anche
un gesto lecito, se c’è il rischio che sia di scandalo ai fratelli.
La prima cosa che vogliamo dire questa sera è Grazie!
Grazie prima di tutto ad Anna e a Giancarlo che ci ospitano così
generosamente a casa loro. Sono Anna e Giancarlo che questa sera rendono
tangibile quell’ACCOGLIENZA che abbiamo scelto come tema della nostra
veglia.
Grazie a don Giovanni che, ormai diversi anni fa, ci è venuti a stanare e
ci ha offerto gli spazi della parrocchia perché potessimo meglio sentirci
appartenenti a questa nostra chiesa bolognese.
Quest’anno, più ancora dei precedenti, ci hai accompagnato: anzitutto
nell’ascolto del Vangelo e, di conseguenza, nel discernimento su come stare
in questo momento faticoso, in questa città e nella chiesa. Nelle ultime
settimane abbiamo sentito tutta la tua vicinanza preoccupata e attenta, ti
abbiamo visto usare tanto del tuo tempo e delle tue energie perché questo
momento non si prestasse a strumentalizzazioni o fraintendimenti ma fosse
semplicemente quello che vuole essere: un tempo di preghiera al Padre.
E’ a Lui che ci rivolgiamo perché consoli tutte le vittime, quando siamo noi
e quando sono le nostre; perché perdoni tutte le violenze e le divisioni di
cui siamo capaci; perché converta i nostri cuori e ci renda inventori di
cammini di riconciliazione e di gesti di pace; perché ci insegni ad
accoglierci gli uni gli altri come lui ci accoglie e ci cerca sempre, sia
che torniamo laceri e affamati -per avere tutto dissipato- e offendiamo il
suo amore aspettandoci solo un posto da servi, sia che gli voltiamo le
spalle indispettiti perché il nostro puntiglioso servizio non ci sembra sia
stato ben retribuito.
Grazie anche agli amici che hanno accolto il nostro invito e sono qui,e a
quelli che, come don Massimo,non hanno potuto, ma è come se ci fossero.
SPIEGAZIONE DEL SEGNO
Abbiamo letto nel brano dell’Esodo di come il Signore
invita il sacerdote Aronne a presentarsi a Lui: portando sulle spalle i nomi
degli Israeliti, scritti su pietre preziose.
Noi siamo diventati in Cristo un popolo di sacerdoti, ci presentiamo
all’altare del Padre portandoci gli uni gli altri.
Andremo in processione con i foglietti su cui prima abbiamo scritto i nomi,
e li attaccheremo all’icona.
Abbiamo scelto una croce dove però Cristo appare risorto.
E’ il Risorto il nostro sacerdote per sempre, alla sua veste appendiamo gli
uni i nomi degli altri.
L’icona mostra anche la Pentecoste: lo Spirito che irrompe dove la Chiesa è
riunita. Sia immagine della nostra unione alla Chiesa e insieme preghiera
allo Spirito Santo perché ripeta sempre il miracolo delle lingue e faccia
che ci ascoltiamo e ci capiamo.
PREGHIERA DI MORENA “ Oggi devo fermarmi a casa tua”
Ogni giorno mi sento rivolgere dal Signore questo
invito ad accoglierLo, ogni giorno Lui desidera venirmi incontro ed abitare
i miei momenti di aridità, solitudine, tenebra, chiusura ai fratelli.
Ogni giorno sono chiamata ad aprirgli la porta di casa, a rinnovare il mio
proposito di accogliere e servire coloro che mi fa il dono grande di
incontrare per strada.
Ma quante volte, nel corso della mia vita, Gli ho sbattuto la porta in
faccia, troppo presa dai miei “insormontabili” problemi. L’ho radiato dalla
mia vita quando ho creduto che non potesse amarmi perché ero fatta male.
Eppure le mie chiusure non Gli hanno impedito di riacciuffarmi e tirarmi
fuori dal fango in cui mi rotolavo. Mai, dico mai, il Signore mi ha
abbandonata, mi ha sempre chiamata alla vita piena, intensa, di amore per
Lui, con Lui, in Lui e per i fratelli, con i fratelli, nei fratelli.
Grazie Signore perché sempre mi hai dato dell’acqua, sempre mi hai dato
appuntamento al pozzo, sempre mi hai accolta anche quando io stessa ero
incapace di accogliermi e accogliere.
PREGHIERA DELLE SUORE DI SALVARANO
Ti ringraziamo, Signore e Padre, per la varietà delle
creature con cui hai voluto abbellire e arricchire la terra che ci hai dato
da abitare.
Guardandoci attorno nei momenti più lucidi ammiriamo la tua creatività che
si è chinata su di noi per offrirci Sapienza e Bellezza in tutto.
Non hai voluto creare una fogliolina uguale all'altra e ciascuna può dirsi
ed essere unica davanti a Te.
Ti preghiamo di stringere al tuo cuore i nostri fratelli e sorelle che non
hanno potuto capire questo e ne sono stati schiacciati. Ricompensali con la
tua tenerezza. Noi ti preghiamo
PREGHIERA DI DOMENICO
Oggi devo fermarmi a casa tua.
Gesù è, per tutti.
Lasciamo che si fermi a casa nostra.
Lasciamo che si fermi a casa di chi ci abita vicino,
anche se non lo conosciamo.
Preghiamo affinché i tabernacoli
non siano piccoli sepolcri dorati.
C’è un popolo da sfamare.
“Perseverate nell`amore fraterno.
Non dimenticate l`ospitalità;
alcuni, praticandola,
hanno accolto degli angeli senza saperlo”.
(Eb 13,1-2)
«Oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5)
Veglia di preghiera per ricordare le vittime dell’omofobia e di ogni
discriminazione
Messaggio di
introduzione
†
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Scambiamoci un abbraccio di pace… [ciascuno accoglie i nomi
dei suoi vicini e li scrive sul suo biglietto]
♫
Canto: Evenu Shalom
Canone-antifona: Bonum est confidere in Domino,
bonum sperare in Domino. (x3)
Salmo
130 [insieme]
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia.
Speri Israele nel Signore, ora e sempre.
Canone-antifona: Bonum est confidere in Domino,
bonum sperare in Domino. (x3)
Canone-antifona: Confitemini Domino quoniam bonus,
confitemini Domino alleluia. (x3)
Salmo 138 [2 cori:
voci maschili e voci femminili]
m. Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando
seggo e quando mi alzo.
Penetri da
lontano i miei pensieri,
mi scruti
quando cammino e quando riposo.
Ti
sono note tutte le mie vie;
la mia parola
non è ancora sulla lingua
e tu,
Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e
di fronte mi circondi
e poni su di
me la tua mano.
Stupenda per
me la tua saggezza,
troppo alta,
e io non la comprendo.
Confitemini Domino… (x1)
f. Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire
dalla tua presenza?
Se salgo in
cielo, là tu sei,
se scendo
negli inferi, eccoti.
Se prendo le
ali dell’aurora
per abitare
all’estremità del mare,
anche là mi
guida la tua mano
e mi afferra
la tua destra.
Se dico:
“Almeno l’oscurità mi copra
e intorno a
me sia la notte”;
nemmeno le
tenebre per te sono oscure,
e la notte è
chiara come il giorno;
per te le
tenebre sono come luce.
Confitemini Domino… (x1)
m. Sei tu che
hai creato le mie viscere
e mi hai
tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo,
perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende
le tue opere,
tu mi conosci
fino in fondo.
Confitemini Domino… (x1)
f. Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
Confitemini Domino… (x1)
m.&f. Se Dio
sopprimesse i peccatori!
Allontanatevi
da me, uomini sanguinari.
Essi parlano
contro di te con inganno:
contro di te
insorgono con frode.
Non odio,
forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto
i tuoi nemici?
Li detesto
con odio implacabile
come se
fossero miei nemici.
Scrutami,
Dio, e conosci il mio cuore,
provami e
conosci i miei pensieri:
vedi se
percorro una via di menzogna
e guidami
sulla via della vita.
Canone-antifona: Confitemini Domino quoniam bonus,
confitemini Domino alleluia. (x3)
Vangelo (Lc 19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un
uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale
fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di
statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro,
poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e
gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”.
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti
mormoravano: “E` andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo,
alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai
poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli
rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch`egli è
figlio di Abramo; il Figlio dell`uomo infatti è venuto a cercare e a salvare
ciò che era perduto”.
Meditazione guidata
Segno:
“Prenderai due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi degli
Israeliti: sei dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla
seconda pietra, in ordine di nascita. Inciderai le due pietre con i nomi
degli Israeliti, seguendo l`arte dell`intagliatore di pietre per l`incisione
di un sigillo; le inserirai in castoni d`oro. Fisserai le due pietre sulle
spalline dell’efod, come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti;
così Aronne porterà i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un
memoriale”. (Es 28,9-12)
Processione [ciascuno porta il biglietto con scritto il nome del
vicino]
♫ Canto:
Il disegno
Spazio di silenzio meditativo
e di preghiera personale
Preghiere libere
Padre Nostro [cantato]
tutti
Signore,
aiutami ad
essere per tutti un amico,
che attende
senza stancarsi,
che accoglie
con bontà,
che dà con
amore,
che ascolta
senza fatica,
che ringrazia
con gioia.
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne
ha bisogno.
Aiutami ad
essere una presenza sicura,
a cui ci si
può rivolgere
quando lo si
desidera;
ad offrire
un’amicizia riposante,
ad irradiare
una pace gioiosa,
la tua pace,
o Signore.
Fa’ che sia
disponibile e accogliente
soprattutto
verso i più deboli e indifesi.
Così senza
compiere opere straordinarie,
io potrò
aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della
tenerezza.
†
Il Signore ci benedica e ci protegga, faccia risplendere il suo volto su di
noi e ci doni la sua misericordia, rivolga su di noi il suo sguardo e ci
doni la sua pace, il Signore sia sempre con noi e faccia che noi siamo
sempre con lui.
Grazie per aver condiviso la preghiera con noi…
VELE GRAVIDE
Giunge all’improvviso
il vento nuovo
come la voce soave della mamma
e spazza ancora una volta
il tempo passato
con le tante paure e debolezze.
Il fuoco che rigenera
germoglia ora nel silenzio
con la stessa energia
e lo splendore della prima venuta.
Il calore della sua verità
disperde la gelida chiusura su noi stessi
spalanca le nostre porte
e ci spinge nella strada
con gli abiti dei risorti.
Nasce in tutti
un unico linguaggio
che vuole raggruppare le case
attorno alla “Pietra angolare”
e ci lascia respirare la pace.
Pentecoste 2006
+ Pio Vigo
|