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1 OTTOBRE 2007: 
7ª VEGLIA DI PREGHIERA IN MEMORIA DEL 63° ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO DI MONTE SOLE

PARROCCHIA DI GESÙ BUON PASTORE - PAX CHRISTI PUNTO PACE BOLOGNA
VEGLIA IN RICORDO DEI MARTIRI DI MONTE SOLE - 1 OTTOBRE 2007

Canto iniziale
È BELLO LODARTI

È BELLO CANTARE IL TUO AMORE,
È BELLO LODARE IL TUO NOME.
È BELLO CANTARE IL TUO AMORE,
È BELLO LODARTI SIGNORE,
È BELLO CANTARE A TE!    (x2)

Tu che sei l'Amore infinito,
che neppure il cielo può contenere,
ti sei fatto uomo, tu sei venuto qui
ad abitare in mezzo a noi, allora...
Rit.
Tu, che conti tutte le stelle
e le chiami una ad una per nome,
da mille sentieri ci hai radunati qui,
ci hai chiamati figli tuoi, allora...
Rit.
È bello lodarti!
(Lodate, lodate, lodate...)

Dal Vangelo secondo Matteo (2;13,18)
 
13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
 
14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.”
16Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 17Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
18Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.

CANONE
TU SEI SORGENTE VIVA
Tu sei sorgente viva, tu sei fuoco, sei carità
Vieni Spirito Santo, Vieni Spirito Santo.

Ventura Clara

Anni 2

Cincinnati Celestina

Anni 9

Cincinnati Dante

Anni 8

Cincinnati Dino (Bruno)

Anni 2

Cincinnati Giuseppe (Carlo)

Anni 6

Fanti Emilio

Anni 8

Ferretti Dario

Anni 8

Ferretti Martina

Anni 7

Gamberini Idalba

Anni 9

Gamberini lmelde

Anni 11

Gamberini Maria Luisa

Anni 4

 

Gamberini Rosina

Anni 6

Gamberini Vilma

Anni 2

Lorenzini Augusto (Agostino)

Anni 5

Lorenzini Pietro

Anni 4

Musolesi Cleto

Anni 5

Nanni Alberto

Anni 9

Oleandri Domenico

Anni 4

Oleandri Franco

Anni 4

Oleandri Giuseppe

Anni 6

Oleandri Sirio

Anni 7

 
 

MOMENTO DI SILENZIO

LA SCUOLA. L’Orsolina Antonietta Benni era una delle maestre della comunità di Monte Sole…
Quello del segantino era uno dei vari giochi onomatopeici, una dozzina circa, in cui i ragazzi cercavano di imitare i suoni tipici di vari mestieri: il suono della sega in quello del segantino, i colpi di martello in quello del fabbro e così via. Finiti i giochi, suor Antonietta portava la conversazione su argomenti come questi: « Che co­sa fa il segantino? Che cosa fa il fabbro? » Era convinta che i ra­gazzi imparassero più in fretta se si mettevano da parte i testi scola­stici e si faceva loro osservare i vari aspetti della vita del villaggio. Così essa mostrava loro l’immagine di un chicco d’uva, quindi chie­deva che cos’era. « Uva, » gridavano i bambini. « E come si dice la prima parte di uva?
«Ecco che avete imparato una vocale!»…Suor Antonietta teneva i bambini solo per tre anni e non si faceva illusioni: la maggior parte dei genitori del paese la considerava soltanto una brava bambinaia che custodiva i piccoli fino alle quattro del pomeriggio, un’innocua zitella che permetteva alle mamme di quella poverissima zona agricola di fare qualche lavoro per contribuire a mandare avanti la famiglia. La vera istruzione, per i bambini, cominciava all’età di sei anni, quando en­travano alle elementari dove maestri diplomati li seguivano per altri tre anni; poi venivano dichiarati idonei a cominciare quella vita che per i maschi portava al lavoro dei campi e per le donne alla mater­nità, i due principali ruoli della regione.
(brano tratto da: “Silenzio su Monte Sole” di Jack Olsen)

CANONE
SE UNO È IN CRISTO
Se uno è in Cristo è una creatura nuova
Le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove.
Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Acquaviva Gaudenzio

Anni 2

Amici Anna Maria

Anni 9

Amici Marisa

Anni 3

Angiolini Gabriella

Anni 6

Angiolini Giancarlo

Anni 9

Benassi Giorgio

Mesi 6

Benini Giovanna

Anni 2

Benini Maria

Anni 5

Bertucci Carlo

Anni 5

Bevilacqua Nello

Anni 5

Buganè Zaira

Anni 6

Calzolari Natale (Natalino)

Anni 9

Calzolari Pierino (Pietro)

Anni 7

Castagnari Franco

Anni 1

Ceri Giovanni

Anni 2

Ceri Giuseppina

Anni 3

Comastri Bianca

Anni 2

Daini Giuseppe

Anni 5

Daini Guido

Anni 6

Daini Lucia

Anni 2

Daini Teresa

Giorni 40

 

MOMENTO DI SILENZIO

SAN GIOVANNI DI SOTTO. Arrivano i giorni della strage che inizia il 29 settembre 1944
Antonietta Benni, nel suo memoriale, dà un particolare che fa capire l’immensità della tragedia riflessa nei volto di una bambina:
“A S. Giovanni dì Sotto — dice — ben 56 vittime... Fra esse la numerosa famiglia Fiori... Una figlia, suor Maria delle Maestre Pie di Bologna che in quell’epoca era coi suoi cari, ha trovato con loro la più orribile delle morti. La nipotina dì suor Maria, di sei anni, era rimasta viva. Per tre giorni è stata aggrappata al collo della mamma morta, baciandola e piangendo. Il babbo, unico superstite, l’ha trovata così morta di farne e di sfinimento.
La bambina, al centro di questo episodio tenero ed eroico non può essere che la secondogenita di Gerardo e di Venusta Bartolini: Anna Maria nata il 9 novembre 1936. Non è caduta sotto i colpi di un’arma da guerra. E morta d’amore e di dolore, facendo risuonare in tutta la valle il com­pianto per la madre, Icona della pietà a parti scambiate.
(brano tratto da: “Le Querce di Monte Sole” di mons Giovanni Gherardi)

CANONE
IN MANO TUAS PATER
In mano tuas Pater commendo spiritum meum
In mano tuas Pater commendo spiritum meum

Fabris Alfredo

Anni 6

Fabris Giovanna

Anni 9

Ferretti Adolfo

Anni 4

Ferretti Anna Maria

Giorni 36

Ferretti Claudio

Anni 2

Fiori Adriana

Anni 3

Fiori Cesare

Anni 5

Fiori Enrico

Anni 10

Fiori Franca

Anni 1

Fiori Lea

Anni 2

Fiori Maria Anna (Anna Maria)

Anni 8

Gherardi Anna

Anni 2

Iubini Bruno

Anni 5

Iubini Emma

Anni 10

Iubini Giuseppe

Anni 8

Iubini Roberto

Giorni 24

Laffi Arrigo

Anni 6

Laffi Demetrio

Anni 5

Laffi Fernando

Anni 9

Laffi Francesco

Anni 2

Laffi Franco

Anni 6

Laffi Giorgio

Anni 7

Laffi Giovanni

Giorni 28

Laffi Italo

Anni 6

Laffi Massimo

Mesi 3

Laffi Mirella

Mesi 5

Laffi Pietro

Anni 3

Laffi Primo

Anni 7

 

MOMENTO DI SILENZIO

CERPIANO
A Cerpiano, quel tragico venerdì 29 settembre Don Marchioni era atteso per celebrare la Santa Messa nell’Oratorio dedicato all’Angelo Custode. Ma la paura più folle aveva invaso tutti, poiché i tedeschi stavano per arrivare. QuaIcuno aveva suggerito di nascondersi nel rifugio del bosco, anzi il grosso della gente vi era già; ma ecco che si dice essere imprudente lasciare una casa così grande abbandonata: «Ci verranno a cercare, ci crederanno tutti partigiani nascosti e ci uccideranno» Qualcuno resta, ma una cinquantina ritorna indie­tro seguendo il consiglio dì chi ha più autorità e rifugiandosi nella cantina del «Palazzo» dove abitualmente ci si riparava per le cannonate frequenti. Arrivano i tedeschi. Fanno salire queste 49 persone dalla cantina alla cappella attigua al «Palazzo» sono 20 bambini, due vecchi quasi invalidi e 27 donne, fra le quali tre maestre. Chiudono accuratamente le porte e poi… comincia il getto fatale delle bombe a mano. Sono le nove del mattino e 30 vittime sono immolate. Chi può ridire ciò che è passato fra quelle mura nella lunga giornata, nell’ancor più lunga notte e nella penosa mattinata del giorno 30?
(brano tratto da: “Le Querce di Monte Sole” di mons Giovanni Gherardi)

CANONE
MISERICORDIAS DOMINI
Misericordias Domini in aeternum cantabo

Lanzarini Anna

Anni 6

Lanzarini Lucia

Mesi 8

Lanzarini Rosanna

Anni 6

Lava Ilia

Anni 6

Lava Paolo

Mesi 8

Lorenzini Agostina

Anni 3

Lorenzini Anna

 

Lorenzini Augusta

Anni 9

Lorenzini Clara

Anni 5

Lorenzini Marcella

Anni 3

Luccarini Cesare

Anni 6

Luccarini Rita

Anni 9

Marchi Iole

Mesi 3

Massa Anna

Anni 3

Massa Mario

Anni 8

Mengoli Giorgio

Anni 10

Mengoli Lucio

Anni 8

Migliori Anna

Anni 7

Migliori Armando

Anni8

Migliori Franco

Anni 5

Migliori Lina

Anni 3

Migliori Marino

Anni 4

Migliori Vittoria

Anni 1

 

MOMENTO DI SILENZIO

Pochi giorni prima la furia era passata anche nei villaggi montani della Versilia. Ascoltiamo le testimonianze di due sopravvissuti.
I BAMBINI DI SANT’ANNA DI STAZZEMA – ENRICO PIERI
Sono nato a Sant’Anna di Stazzema il 19 aprile 1934. Quella mattina eravamo già alzati. La mia famiglia era composta da babbo, mamma e due sorelle.
Quella mattina c’hanno avvisato che c’erano i tedeschi all’Argentiera. C’è stato un piccolo consulto fra i miei zii e mio padre e hanno deciso di rimanere a casa, gli uomini. Dopo dieci minuti, che ci hanno avvisato che c’erano i tedeschi, sono scesi giù dal boschetto e sono arrivati nella nostra cucina. C’hanno fatto uscire, con modi bruschi e ci hanno avviato verso la piazza della chiesa insieme alla famiglia Pierotti. Abbiamo fatto appena cinquanta metri, ci hanno fatto ritornare indietro e ci hanno portato nella cucina della famiglia Pierotti, gente di Pietrasanta, sfollata in casa della nonna materna. Noi bambini eravamo davanti. Appena si è arrivati dentro la cucina, sono entrati gli uomini che ci hanno fatto da scudo. I tedeschi hanno iniziato a sparare e, hanno sparato... Nel frattempo, dato che noi bambini eravamo davanti, una delle sorelle Pierotti, che si chiama Grazia, m’ha chiamato e m’ha fatto entrare sotto un piccolo sottoscala.
Hanno continuato a sparare con la pistola, le bombe a mano e noi ci siamo salvati sotto questo piccolo sottoscala. Poi hanno dato fuoco alla casa e, per fortuna, non è bruciata. Dopo un po’ non si poteva respirare dal fumo che c’era dentro la casa. Siamo usciti, dopo dieci minuti. Ci siamo nascosti in una piana di fagioli che era molto vicina alla casa e siamo stati lì diverse ore, fino al pomeriggio. Poi siamo rientrati anche in cucina per vedere se c’era ancora qualcosa e abbiamo visto che erano tutti morti.
Alle cinque del pomeriggio ho attraversato tutta la vallata e sono sceso dalla parte del colle di Vallecava. Lì ho trovato la prima famiglia, le prime persone viventi. Abbiamo iniziato a piangere perché prima, mentre eravamo nascosti non s’è né pianto, né avevamo bisogno di fare né pipi, ... né niente. Siamo stati delle ore impietriti dentro una piana di fagioli, così,.. Spaventatissimi perché ad ogni rumore si pensava che ci fossero sempre i tedeschi che ammazzavano.
Sì. Ho perso tutta la mia famiglia, sono rimasto solo, perché anche il nonno e la nonna materna, zii sono stati uccisi. La mia infanzia è stata un po’ un calvario... Però, sono ancora qui, a sessantott’anni, a raccontarvi questo. Io, recentemente, ho detto che ho perdonato. Ho detto questa parola: che avevo perdonato. Però non perdono le ideologie così cattive.
Ma ho perdonato,... l’odio, via! L’odio, ho capito che non porta da nessuna parte, anzi!
Perciò, oggi, perdonare è un credo. E devo esser sincero: quando vedo i giovani tedeschi che salgono a Sant’Anna mi fa sempre piacere.

CANONE
NADA TE TURBE
Nada te turbe nada te espante; quien a Dios tiene nada le falta
Nada te turbe nada te espante; solo Dios basta

Montecristi Ivana

Anni 5

Montecristi Nara

Anni 8

Monti Lena

Anni 9

Moschetti Mario

Mesi 3

Moschetti Vittoria

Mesi 4

Musolesi Bruna

Anni 2

Nadalini Ildegarda (Edoarda)

Anni 5

Nanni Gabriella

Mesi 8

Nanni Lucia

Anni 8

Pacchi Adriana

Anni 3

Pacchi Dario

Anni 7

Pacchi Luciano

Anni 9

Paganelli Maria (Vittoria)

Anni 7

Paselli Anna

Anni 3

Paselli Claudio

Anni 2

Paselli Franco

Giorni 39

Passarini Paola

Anni 6

Pedriali Franca

Anni 4

Pedriali Gabriele

Anni 5

Pedriali Luigi

Mesi 6

 

MOMENTO DI SILENZIO

I BAMBINI DI SANT’ANNA DI STAZZEMA – ENNIO BAZZICCHI
Sono nato a Pietrasanta, il 22 giugno 1941. Io mi trovavo con la mia mamma, la mia sorella Ivana, il mi’ babbo. Noi si abitava nel borgo “Le Case di Berna” che poi è l’ultimo borgo del paese di Sant’Anna.
Io ho perso le mie zie, le sorelle della mia mamma e poi cugine, cugini, secondi, terzi cugini, zii e zie: ho un po’ questo ricordo, seppur fievole, lieve, perché quello di un bimbo di tre anni, poco più. Però è sempre stato rinnovato, perché in tutto il paese, sempre, non si faceva che parlare di queste cose, di questi fatti. Quasi quasi, mi sembra d’averli vissuti, in maniera quasi diretta.
Mi ricordo com’era la casa dei miei nonni prima che bruciasse, mi ricordo l’aspetto, il volto delle mie zìe. Perché io, insomma, stavo lì, coi miei nonni. Io sono sposato, ho una figlia e un figlio.
E’ stata trasmessa la memoria, è stata trasmessa. Ma, secondo me, si trasmettono queste cose solo e soltanto con la vita! Bisognerebbe che questo paese, a mio avviso, che è lui che racchiude queste cose, fosse vissuto in una maniera diversa. Un pochino più spesso. Un pochino più sentito.
Se muore la vita in un paese... se muore…si perde anche la memoria. Vedere in televisione cose che avvengono nel mondo, analoghe: non le posso vedè. Mi danno un senso di smarrimento.
L’uomo ritorna quello che è, si smarrisce, si riperde.. Il sentimento dell’odio. L’odio porterà altro odio. E poi odiare, odiare chi? Odiare perché? Sono momenti veramente di smarrimento di un popolo o dei popoli. Invece ci sarebbe da ritrovarsi, riflettere e poi, se fosse possibile, volersi bene e ricominciare da capo.

CANONE
CONFITEMINI DOMINO
Confitemini Domino quoniam bonus
Confitemini Domino alleluia

Petrizzi Maria

Anni 9

Piretti Domenico

Anni 8

Piretti Riccardo

Anni 6

Pirini Damiano

Anni 3

Pirini Giuseppina

Anni 9

Pirini Martino

Anni 6

Pirini Rosanna

Anni 8

Pizzoli Paola

Anni 4

Ridolfi Maria Luisa

Mesi 9

Romanelli Graziella

Anni 7

Rosa Corrado

Anni 9

Rosa Ferdinando

Anni 8

Rosa Livia

Anni 5

Rossi Giuseppe

Anni 4

Ruggeri Lina

Anni 6

Sabbioni Adriana

Anni 10

Sabbioni Bruna

Anni 2

Sabbioni !rene

Anni 4

Sassi Anna Rosa

Anni 3

Sassi Gianna

Anni 5

 

MOMENTO DI SILENZIO

Salmo 148 Lode cosmica

 1 Alleluia.

 Lodate il Signore dai cieli,
 lodatelo nell'alto dei cieli.
 2 Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
 lodatelo, voi tutte, sue schiere.

 3 Lodatelo, sole e luna,
 lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
 4 Lodatelo, cieli dei cieli,
 voi acque al di sopra dei cieli.

 5 Lodino tutti il nome del Signore,
 perché egli disse e furono creati.
 6 Li ha stabiliti per sempre,
 ha posto una legge che non passa.

 7 Lodate il Signore dalla terra,
 mostri marini e voi tutti abissi,
 8 fuoco e grandine, neve e nebbia,
 vento di bufera che obbedisce alla sua parola,

 

9 monti e voi tutte, colline,
 alberi da frutto e tutti voi, cedri,
 10 voi fiere e tutte le bestie,
 rettili e uccelli alati.

 11 I re della terra e i popoli tutti,
 i governanti e i giudici della terra,
 12 i giovani e le fanciulle,
 i vecchi insieme ai bambini

 13 lodino il nome del Signore:
 perché solo il suo nome è sublime,
 la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
 14 Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.
 E' canto di lode per tutti i suoi fedeli,
 per i figli di Israele, popolo che egli ama.

 Alleluia.

CANONE
DONA LA PACE
Dona la pace Signore a chi confida in te. Dona
Dona la pace Signore. Dona la pace

Soldati Vincenzo

Anni 5

Stefanelli Gaetano

Anni 5

Stefani Marta

Anni 3

Tedeschi Adalgisa

Anni 6

Tedeschi Paolo

Anni 2

Tedeschi Zeno

Anni 4

Testi Lucia

Anni 9

Tondi Antonio

Anni 10

Tondi Giacomo

Anni 5

Tondi Giuseppina

Anni 8

Tondi Paolina

Anni 3

Tonelli Alberto

Anni 4

Tonelli Bruno

Mesi 10

Tonelli Giovanna (Giovanni)

Anni 6

Tonelli Maria

Anni 10

Tonelli Vittorio

Anni 8

Valdiserra Mario

Anni 7

Vannini Lodovico

Anni 8

Vannini Dino

Anni 9

Vannini Vito

 

 

LUNGO MOMENTO DI SILENZIO

Dal Vangelo secondo Marco (10;13,16)
 
13Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». 16E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

PREGHIERE LIBERE

PADRE NOSTRO

Paselli Luigi

Anni 10

Paselli Maria

Anni 10

Sandri Agostino

Anni 9

Sandri Alfredo

Anni 8

Sandri Annita (Anita)

Anni 2

Acacci Luisa

Anni 5

Barnabà Carlo

Anni 6

Barnabà Elisa

Anni 2

Barnabà Gino

Anni 8

Cardi Alberto

Anni 1

Cardi Valter

Giorni 14

Gandolfi Anna

Anni 3

Gandolfi Celestino (Severino)

Anni 9

Gandolfi Cesarina Margherita

Anni 7

Gandolfi Maria

Anni 4

Lolli Dina

Anni 6

Lolli Elena

Anni 1

Lolli Elisa

Anni 4

Lolli Tito

Giorni 23

Lollini Amedeo Ugo

Anni 5

Macchelli Enrica Maria

Anni 5

Righi Ersilio

Anni 8

Ventura Maria Rosa

Anni 1

Ventura Ugo

Anni 5

 

Ascoltiamo la seguente canzone

Lilli, l'unica superstite

  A Bettola stava scendendo la sera
E io era pronta per andare a dormire
Birocciai e sfollati per il coprifuoco
Ritornavano a cercare un riparo
Era il '44 sui monti di Reggio
La notte di San Giovanni
La ronda ha scoperto tre partigiani
Venuti per distruggere il ponte

I partigiani hanno ucciso un tedesco
Ma un altro ha dato l'allarme
E il comando SS ha deciso di fare
Una rappresaglia esemplare
La notte i soldati armati di mitra
Sono andati casa per casa
Avevano l'ordine di uccidere tutti
Uomini, donne e bambini

Ci hanno svegliato e radunato in cucina
Poi hanno sparato una raffica
sono caduta tra il nonno e la nonna
Coperta dal nostro sangue
I soldati avevano portato benzina

 

E hanno incendiato le case
Ma io con fatica sono riuscita a arrivare
Alla finestra e a lasciarmi cadere
Ma la casa bruciava e sarebbe caduta
Su di me come un colpo di grazia
È molto difficile scappare lontano
A undici anni con la gola ferita

E sentivo le grida mischiate agli spari
E le bestie nitrire impazzite
E le voci metalliche degli ufficiali
E sentivo il calore del fuoco

Mi hanno trovata soltanto al mattino
Ferita e bruciata ma viva
Il postino mi ha messa sulla bicicletta
E portata dai parenti in pianura
Poi sono guarita e la guerra è finita
E i tedeschi se ne sono partiti
Ma per molti anni ho sognato gli spari
E non mi usciva la voce

Ora vivo una vita serena
E sono nonna di tanti nipoti
Ma a volte mi sveglio con gli occhi aperti nel buio
E rivedo la Bettola in fiamme

Recitiamo insieme la poesia
HO DIPINTO LA PACE di Tali Sorek (12 anni), Beersheba, Israele.

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.

Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE
TI SEGUIRO’

TI SEGUIRÒ, TI SEGUIRÒ, O SIGNORE
E NELLA TUA STRADA CAMMINERÒ.
Ti seguirò nella via dell'amore
e donerò al mondo la vita.
Rit.
Ti seguirò nella via del dolore
e la Tua Croce ci salverà.
Rit.
Ti seguirò nella via della gioia
e la Tua luce ci guiderà.
Rit.

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