Canto iniziale
È BELLO LODARTI
È BELLO CANTARE IL TUO AMORE,
È BELLO LODARE IL TUO NOME.
È BELLO CANTARE IL TUO AMORE,
È BELLO LODARTI SIGNORE,
È BELLO CANTARE A TE! (x2)
Tu che sei l'Amore infinito,
che neppure il cielo può contenere,
ti sei fatto uomo, tu sei venuto qui
ad abitare in mezzo a noi, allora...
Rit.
Tu, che conti tutte le stelle
e le chiami una ad una per nome,
da mille sentieri ci hai radunati qui,
ci hai chiamati figli tuoi, allora...
Rit.
È bello lodarti!
(Lodate, lodate, lodate...)
L'Armadio della
vergogna: tra storia e cronaca
Tra il 1943 e
il 1945 l’Italia
è stata investita da una tragica catena di crimini commessi dai soldati
tedeschi e dai fascisti. I civili uccisi sono stati più di 15.000. Gli
episodi più gravi avvennero fra il giugno e l’ottobre del 1944 in
Toscana e in Emilia. La Toscana, da sola, annovera più di quattromila
morti per mano nazifascista, uccisi in 281 episodi differenti, in ben 83
Comuni. Fra le stragi più gravi ricordiamo, per l’Emilia, quella di
Marzabotto in provincia di Bologna e, per la Toscana, Sant’Anna di
Stazzema in provincia di Lucca (560 vittime). Dopo la fine della
guerra, il Governo italiano, presieduto da Ferruccio Parri e gli
Alleati dettero inizio alle istruttorie sulle stragi. Furono celebrati
alcuni processi, dagli esiti ben presto vanificati. Le istruttorie
aperte vennero progressivamente insabbiate. Nel maggio 1994,
cinquant’anni dopo, il procuratore militare di Roma, Antonio
Intelisano, nel corso delle indagini per il processo Priebke, scopre, in
una stanza seminascosta di Palazzo Cesi, sede della Procura Generale
Militare, un armadio con le porte sigillate e rivolto verso la parete
situato in uno stanzino chiuso da un cancello di ferro. Lo si apre.
Contiene 695 fascicoli relativi ad altrettanti crimini nazifascisti e
anche informazioni sugli eccidi dei militari italiani che non si
arresero ai tedeschi, a Cefalonia e in altre località. Il materiale
viene inviato alle Procure Militari di competenza che avviano le
indagini tra mille difficoltà: delle migliaia di crimini citati nei
fascicoli solo due, Marzabotto e le Fosse Ardeatine sono arrivati a
processo. Nel settembre 2000 si costituisce a Stazzema il Comitato
per la verità e la giustizia sulle stragi nazifasciste, che chiede
una Commissione parlamentare d’inchiesta per fare luce sulle
responsabilità dell’occultamento dei fascicoli in quello che ormai viene
definito Armadio della vergogna.
Subito dopo il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini,
invia una petizione al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di
Camera e Senato, in cui chiede chiarezza e giustizia. Alla Camera
vengono presentate due proposte di legge per l’istituzione della
Commissione parlamentare d’inchiesta.
Consiglio
Regionale della Toscana
FILMATO VIDEOPROIETTATO
CANONE
SE UNO È IN CRISTO
Se uno è in Cristo è una creatura nuova
Le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove.
Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia.
DAL MESSAGGIO DEL
PAPA PER IL 1 GENNAIO 2002
NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA, NON C'è GIUSTIZIA SENZA PERDONO
(essenzialità di giustizia e perdono)
La
vera pace è frutto della giustizia, virtù morale e garanzia legale che
vigila sul pieno rispetto di diritti e doveri e sull'equa distribuzione
di benefici e oneri. Ma poiché la giustizia umana è sempre fragile e
imperfetta, esposta com'è ai limiti e agli egoismi personali e di
gruppo, essa va esercitata e in un certo senso completata con il perdono
che risana le ferite e ristabilisce in profondità i rapporti umani
turbati. Ciò vale tanto nelle tensioni che coinvolgono i singoli, quanto
in quelle di portata più generale ed anche internazionale. Il perdono
non si contrappone in alcun modo alla giustizia, perché non consiste nel
soprassedere alle legittime esigenze di riparazione dell'ordine leso. Il
perdono mira piuttosto a quella pienezza di giustizia che conduce alla
tranquillità dell'ordine, la quale è ben più che una fragile e
temporanea cessazione delle ostilità, ma è risanamento in profondità
delle ferite che sanguinano gli animi. Per un tale risanamento la
giustizia e il perdono sono ambedue essenziali.
MOMENTO DI SILENZIO
Il
più grande frutto della Fede: il perdono delle vittime.
(lettere di
Antonietta Benni)
(esperienza diretta)
"Proprio in questi giorni sono stata turbata e assediata dai giornalisti
in seguito alla supplica inviata ai Sindaco di Marzabotto dal maggiore
Reder, uno dei responsabili dell'eccidio e condannato all'ergastolo dal
Tribunale militare di Bologna. Implora dai superstiti e dai parenti
delle vittime il perdono. La rievocazione di questi fatti tanto
dolorosi mi ha turbato assai. Tuttavia come cristiana e come
appartenente a un ordine religioso, ho detto che io perdono.
Ho fatto bene?, non lo so, Il mio parroco ha detto che ho fatto bene, ma
certo che ho provocato nei parenti delle vittime che non si sentono di
perdonare al massacratore, un po' di scalpore. Però quelli di
Gardelletta, a me personalmente, non hanno detto niente. Si sono
meravigliati che dopo tutto quello che ho sofferto abbia avuto il
coraggio di perdonare..."
Nello stesso contesto, in data 21 luglio, scrive alla nipote Maria:"Sto
bene, grazie a Dio, Il caldo torrido non mi dà fastidio. Mi hanno
disturbato invece le numerose interviste. Ormai non ne potevo più; tanto
che il 15 sono andata via dalla zona e anche a Marzabotto non sono
andata... Il mio voto l'ho mandato per iscritto. Perdono cristiano sì,
grazia no. Perdono cristiano si, perché ogni cristiano ha da Cristo
l'esplicito ordine di perdonare, e se qualcuno non perdona diventa in
fondo come Reder: cioè odia e l'odio porta a fare quello che ha fatto
lui... La parola perdono non è piaciuta a molti e ha provocato molti
commenti. Ad ogni modo io sono tranquilla e questo mi basta".
Dalla prima lettera
di Giovanni (1Gv 4,7-12)
(amore di
Dio per l'uomo)
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque
ama è generato da Dio e conosce Dio.
8 Chi non ama non ha
conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9
In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo
Figlio unigenito nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10
In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha
amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i
nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi
dobbiamo amarci gli uni gli altri.
12 Nessuno mai ha visto
Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui
è perfetto in noi.
DAL MESSAGGIO DEL
PAPA PER IL 1 GENNAIO 2002
NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA, NON C'è GIUSTIZIA SENZA PERDONO
(Dio di
misericordia e di perdono)
La
violenza terrorista è contraria alla fede in Dio Creatore dell'uomo, in
Dio che si prende cura dell'uomo e che lo ama. in particolare, essa è
totalmente contraria alla fede in Cristo Signore, che ha insegnato ai
suoi discepoli a pregare: <rimetti a noi i nostri debiti, come noi li
rimettiamo ai nostri debitori> (Mt. 6.12). Seguendo l'insegnamento e
l'esempio di Gesù, i cristiani sono convinti che dimostrare misericordia
significhi vivere pienamente la verità della nostra vita: possiamo e
dobbiamo essere misericordiosi perché ci è stata mostrata misericordia
da un Dio che è Amore misericordioso (cfr 1 Gv. 4,7-12). Il Dio che ci
redime mediante il suo ingresso nella storia e attraverso il dramma del
venerdì santo prepara la vittoria del giorno di Pasqua, è un Dio di
misericordia e di perdono. Gesù,nei confronti di quanti lo contestavano
per il fatto che mangiava con i peccatori così i è espresso: <Andate
dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non
sacrificio. infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori>
(Mt. 9,13). i seguaci di Cristo, battezzati nella sua morte e nella sua
risurrezione devono essere sempre uomini e donne di misericordia e di
perdono.
Francesco Pirini si
racconta
(esperienza diretta)
Grazie al lavoro di alcuni giornalisti tedeschi ho imparato pochi anni
fa il nome dell’ufficiale che comandava la pattuglia che a Cerpiano ha
sterminato la mia famiglia: Albert Meier. Era ottantenne e oramai
paralitico, ferito sette volte in guerra, e, durante un’intervista,
aveva detto che, se avesse ricevuto l’ordine, avrebbe ripetuto ciò che
ha fatto. Dopo di ciò, si è presentato qui un giornalista dalla Germania
che mi ha chiesto un parere su questa intervista: be’, io gli ho
risposto che, se avessi incontrato Meier, l’avrei perdonato (con sua
grande sorpresa, tanto che gliel’ho dovuto ripetere più d’una volta) e,
anzi, che sua moglie l’avrei abbracciata, perché deve essere stato
difficile vivere accanto ad un uomo simile. Nel frattempo, il Tribunale
militare di La Spezia aveva avviato il procedimento per l’interrogatorio
di Meier, ma lui è morto prima che potesse venite in Italia: mi è venuto
da dire che adesso i conti li fa con qualcun altro di più importante! A
queste considerazioni non sono arrivato facilmente, per niente:
solamente per iniziare a parlare di questi fatti mi sono serviti vent’anni…e
solo perché qualcuno ha insistito tantissimo sull’importanza che lo
facessi. Non parlavo, ma scrivevo, segnavo su un foglietto tutti i nomi
dei massacratori che emergevano dalle indagini: senza vendetta, ma
dovevo ricordare e sapere.
Francesco
Pirini
CANONE
IL SIGNOR
Il Signor è la mia forza e io spero in lui
Il Signor è il Salvator
In lui confido non ho timor
DAL MESSAGGIO DEL
PAPA PER IL 1 GENNAIO 2002
NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA, NON C'è GIUSTIZIA SENZA PERDONO
(perdono
scelta personale di fede)
Il
perdono è innanzi tutto una scelta personale, una opzione del cuore che
va contro l'istinto spontaneo di ripagare il male con il male. Tale
opzione ha il suo termine di confronto nell'amore di Dio, che ci
accoglie nonostante il nostro peccato e ha il suo modello supremo nel
perdono di Cristo che sulla croce ha pregato:<Padre, perdona loro,
perché non sano quello che fanno> (Lc. 23,34)
La proposta del perdono non è di immediata comprensione né di facile
accettazione; è un messaggio per certi versi paradossale. il perdono
infatti comporta sempre un'apparente perdita a breve termine, mentre
assicura un guadagno reale a lungo termine. la violenza è l'esatto
opposto: opta per un guadagno a scadenza ravvicinata, ma prepara a
distanza una perdita reale e permanente. il perdono potrebbe sembrare
una debolezza, in realtà sia per essere concesso che per essere
accettato, suppone una grande forza spirituale e un coraggio morale a
tutta prova. Lungi dallo sminuire la persona, il perdono la conduce ad
una umanità più piena e più ricca, capace di riflettere in sé un raggio
dello splendore del Creatore.
Dal libro del
profeta Isaia (Is. 2 2-5)
Alla fine
dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei
monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti.
3
Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo
camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e da
Gerusalemme la parola del Signore.
4
Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo
non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più
nell'arte della guerra.
5
Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.
MOMENTO DI SILENZIO
SUDAFRICA: LA
COMMISSIONE PER LA VERITA' E LA RICONCILIAZIONE
(esperienza storica reale)
La
commissione per la verità e la riconciliazione è nata dopo una lunga
discussione e acceso dibattito come modo per non dimenticare il passato
e nello stesso tempo per non mettere in atto persecuzioni. Ciò che si
voleva era costruire un meccanismo che permettesse di capire cosa era
successo, ma senza innescare azioni di vendetta.
La commissione è articolata in tre sottocomitati indipendenti ma che
collaborano strettamente e sono uniti dal filo rosso dei diritti
dell'uomo.
Il primo comitato si occupa delle violazioni dei diritti dell'uomo. il
suo compito è di trovare le vittime e farne un lungo elenco. in
collaborazione con tutte le realtà sociali, si portano le vittime di
violazioni dei diritti dell'uomo a scrivere una dichiarazione. vengono
poi organizzati degli incontri pubblici nei quali le vittime parlano
delle violazioni subite. questo momento è molto importante perché
permette alle vittime di recuperare la propria dignità, anche nei casi
in cui le famiglie hanno perso una persona cara diventa un modo per
celebrare la vita di questa persona deceduta combattendo per i diritti
dell'uomo.
Sal.. 130
(129) De profundis
Dal profondo a te grido, o Signore;
2
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.
3
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?
4
Ma presso di te è il perdono:
e avremo il tuo timore. |
5
Io spero nel Signore,
l'anima mia spera nella sua parola.
6
L'anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l'aurora.
7
Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
8
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. |
CANONE
MISERICORDIAS DOMINI
Misericordias Domini in aeternum cantabo
SUDAFRICA: LA COMMISSIONE PER LA VERITA' E LA RICONCILIAZIONE
(esperienza storica reale)
Il secondo
comitato si occupa dell'amnistia e organizza i processi per far sì che i
colpevoli di certi reati non vadano impuniti. il comitato ha il compito
specifico di esaminare le richieste di amnistia per le gravi violazioni
dei diritti dell'uomo indicati dalla legge costitutiva della
commissione. occorre però che alcune regole vengano rispettate: la prima
condizione riguarda l'arco temporale. l'amnistia può essere concessa
solo se il reato è stato commesso tra marzo 1960, quando l'african
National Congress iniziò la lotta armata come risposta alla strage di
Soweto e il 10 maggio 1994 quando Mandela fu eletto primo presidente
delle nuova repubblica.
La seconda condizione è che il reato deve essere stato commesso con
motivazioni politiche; la terza condizione è che ci deve essere una
confessione piena e totale: bisogna dichiarare tutto quello che si è
fatto, assumendosi responsabilità definite e precise.
Le famiglie delle vittime o la vittima stessa possono opporsi alla
concessione dell'amnistia affermando che non è stata detta tutta la
verità oppure che non c'era nessuna motivazione politica per quel
determinato crimine.
Salmo 84 (85)
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
10
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra. |
11
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
12
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
13
Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
14
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza. |
SUDAFRICA: LA
COMMISSIONE PER LA VERITA' E LA RICONCILIAZIONE
(esperienza storica reale)
il nesso fra i due
sottocomitati consiste nel fatto che se una persona riesce a farsi
concedere l'amnistia, le persone che sono state torturate o uccise
automaticamente diventano delle vittime e a questo punto inizia il
lavoro del terzo sottocomitato, quello addetto alla riparazione e alla
riabilitazione.
Compito specifico di questa commissione è di esaminare ciascuna vittima
e dei decidere le misure adeguate di risarcimento e di riabilitazione. a
volte si tratta di cure mediche, altre persone chiedono di riprender gli
studi interrotti, altri chiedono una tomba per i proprio cari, altre
volte si chiede che venga dato il nome di una persona a strade, scuole
ed è compito del governo decidere se dare seguito o meno a queste
richieste. le risorse sono limitate, si spera che il governo riesca a
dare una risposta al maggior numero di queste richieste.
concludendo:
le vittime si sono viste assegnare un ruolo preminente nella
commissione.
In un processo comune, in tribunale, l'accusato ha sempre la tendenza a
proteggersi, a dire bugie, a negare. Nel processo per l'amnistia è
proprio dire la verità che evita la condanna, perché se non si dice la
verità, se non si dice tutto non c'è l'amnistia. è un fenomeno molto
interessante perché le vittime e le famiglie delle vittime a volte si
vedono assegnare un posto più importante di quello dell'avocato nello
stabilire la verità, soprattutto se si tratta di sopravvissuti. ecco
l'importanza della presenza delle vittime: questo è un diritto
fondamentale perché la riconciliazione non è solamente un processo
storico, ma è anche il modo in cui la società tratta le vittime dei
diritti umani.
La riconciliazione non è un processo facile. perché un processo che non
si propone solo di sapere che è la vittima o il carnefice; il compito è
cercare di capire in tutte le sue sfaccettature e in tutta la sua
complessità quello che è successo. questo non è un problema che riguarda
solo l'oggi, ma il futuro.
CANONE
NADA TE TURBE
Nada te turbe nada te espante;
quiena Dios tiene nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante
sòlo Dios basta
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 25,31-46)
(Il
giudizio finale)
31
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi
angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
32
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni
dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
33
e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
34Allora
il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del
Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla
fondazione del mondo.
35
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
36
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete
venuti a trovarmi.
37
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da
bere? 38
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti
abbiamo vestito?
39
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a
visitarti?
40
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete
fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l'avete fatto a me.
41
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel
fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
42
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e
non mi avete dato da bere;
43
ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito,
malato e in carcere e non mi avete visitato.
44
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto
affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti
abbiamo assistito?
45
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto
queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto
a me. 46
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita
eterna».
DA "LE QUERCE DI MONTE SOLE DI MONS. LUCIANO GHERARDI
(particolarità di Monte Sole)
Nelle vicende di
Casaglia, San Martino, Sperticano, Pioppe di Salvaro, c'è qualcosa di
particolare: popolo e pastori accomunati nel sacrificio, nell'ambito di
una situazione di fede, dove ci celebra l'Eucaristia e si prega la
vergine. La comunità morì unita perché viveva unita.
È un dato che differenzia Monte Sole da episodi cruenti verificatesi in
altre parti della nostra terra. Un'assidua riflessione aiuterà a
cogliere tutta questa ricchezza di significato. si è tardato molto a
farlo. può aver influito un certo tipo di lettura parziale degli eventi,
che si fermava ai giorni dell'ira. oggi, al di là della barbarie e della
crudeltà degli oppressori, sta affiorando un valore che la fede rende
più evidente: il prevalere dell'amore sulla forza bruta, la vittoria
delle vittime sopra i carnefici.
Il ritardo, pur non scevro di colpa, nella presa di coscienza globale di
ciò che Monte sole è e rappresenta, può rivelarsi provvidenziale. Era
indispensabile un tempo di ripensamento allo storico per ricostruire
fatti e figure; ma molto più ad una comunità di fede che volesse
assumere responsabilmente e fino in fondo la verità tutta intera in un
momento in cui la violenza torna ad esplodere in tante forme.
Vi sono poi altri segnali che debbono essere fatti riemergere dal
silenzio: la dignità e il senso di giustizia e di solidarietà di queste
popolazioni, il culto della libertà, la forza della compagine familiare,
l'eroismo continuato degli inermi - donne vecchi, bambini - espresso
nelle forme più semplici e quotidiane, la resistenza morale ad ogni
sistema di oppressione e di sopruso.
Vanno segnalati in particolare l'esercizio eroico della carità dei
cinque giovani pastori che si fecero guide e difensori del gregge a
prezzo della vita, e l'olocausto dei 189 bambini sotto i 12 anni che
formano la quarta parte di questa ostia spezzata nel sacrificio.
CANONE
DONA LA PACE
PADRE NOSTRO
BENEDIZIONE
CANTO FINALE
TI SEGUIRO’
TI SEGUIRÒ, TI SEGUIRÒ, O SIGNORE
E NELLA TUA STRADA CAMMINERÒ.
Ti seguirò nella via dell'amore
e donerò al mondo la vita.
Rit.
Ti seguirò nella via del dolore
e la Tua Croce ci salverà.
Rit.
Ti seguirò nella via della gioia
e la Tua luce ci guiderà.
Rit.