PROPOSTA DI VIA CRUCIS
PER LA SETTIMANA SANTA 2005
LA VIA CRUCIS DEL LADRONE
(scritta da Claudio Casini)
1 STAZIONE – Gesù è condannato a morte.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Insistevano a gran voce, chiedendo che venisse
crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro
richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per
sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro
volontà. (Lc 23, 23-25)
IL LADRONE
Hanno liberato
Barabba al tuo posto: un assassino, un sobillatore. Devi essere davvero
importante, allora!?! Al mio posto non hanno liberato nessuno, la mia morte
non riscatterà una vita. Beh, meglio così! Questa è tutta gentaglia! Come
me, e come tutti quelli che si pensano innocenti e puri, che solo
credendosi più furbi e commettendo crimini e ingiustizie nell’ombra, o al
riparo di quattro mura, riescono così a rimanere impuniti, a restarne fuori,
a farla franca. Eppure, potessi adesso essere al posto di Barabba, avere
un’altra occasione e liberare la mia vita dal male, dal dolore, mio e di chi
mi è stato accanto.
No! Non potrei mai cambiare, sono fatto così, sono un debole e il male,
ormai, è dentro di me. Ma forse, se potessi tornare libero, sarei costretto
almeno a chiedermi come mai sono ancora qui, a chi debbo il mio riscatto, e
pensare a colui che è stato dato al mio posto: un giusto, il Messia, il re
d’Israele, il Figlio di Dio! Così lo hanno chiamato. Che strano, ha guarito
dalla lebbra, ha ridato la vista, ha resuscitato dalla morte…., per
venirsene a morire qui, al mio fianco, quando poteva starsene lontano,
magari in Galilea, protetto dai seguaci: non sarebbe stato difficile. E
perché è venuto, allora, dritto in bocca al leone, senz’armi e senza
proclamarsi re. Ma è inutile star qui a farsi domande. E’ finita per me, ho
chiuso, non posso cambiare più nulla, né decidere di me…
2
STAZIONE – Gesù è caricato della croce.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona
di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli
si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “Salve, re dei Giudei!”. E,
sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul
capo. Dopo averlo schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero
indossare i suoi vestiti, gli misero la croce sulle spalle e lo portarono
via per crocifiggerlo. (Mt 27, 28-31)
IL
LADRONE
Ho
visto tutto, dalla grata della cella, anche se non avevo bisogno di vedere:
lo avevano fatto a me qualche ora prima. Certo, io non ho avuto l’onore dei
tuoi paramenti: niente canna né mantello, ma neanche la corona di spine. Non
mi chiamavano re, ma mi dicevano, eroe!, mentre cercavano di strapparmi di
bocca i nomi dei miei complici. Non mi bastonavano sul capo, per conficcare
ancor di più nel cranio le spine della corona, ma mi hanno spogliato del
tutto, lasciandomi completamente nudo, la cosa peggiore, e facendo battute
cretine sulla mia virilità. E giù, con il flagello!…
Ma sai cosa mi viene da pensare, ora? In quegli istanti mi sentivo
completamente vivo e lucido, almeno finché, a furia di colpi, mi hanno fatto
svenire. Il mio istinto cercava disperatamente il modo di parare qualche
colpo e, sentendolo arrivare, la mente mi dava l’impulso di serrare i denti
e tendere i muscoli nel tentativo di attutirlo. Niente del mio essere era
sopito o estraneo a quanto succedeva, ero pienamente cosciente, perché
quanto stava accadendo non poteva lasciarmi alcun dubbio: volevano farmi
male, mi stavano facendo male!
Ma il mio essere presente a me stesso mi lasciava comunque la speranza che
la situazione potesse in qualche modo cambiare, migliorare: non so,
avrebbero potuto stancarsi e smettere di tormentarmi, o forse potevano
addirittura pensare di lasciarmi libero, dopo la punizione o, magari, per
chissà quale miracolo, avrei potuto anche fuggire. Chissà!? Ero vivo e
attento, potevo ancora sperare.
Già, vivo e attento, in quei momenti. Ma quanto tempo della mia vita ho
trascorso in una sorta di torpore. Quante volte ho fatto o visto cose senza
neppure tentare di rendermi conto: urlare in faccia a mia moglie, o prendere
a calci in culo i miei figli, solo perché la mia giornata era andata per il
verso sbagliato. E ancora, pestare un contadino per rubargli il mulo e poi,
col ricavato della vendita, ubriacarmi fino al mattino insieme ai compari. E
ancora, e ancora…
Ma non ero in me, è questo il dramma, quel modo di comportarmi mi appariva
come la cosa più normale, perché non volevo rendermi padrone della mia vita,
la guardavo scorrere senza afferrarla, né dominarla, né dirigerla. La
lasciavo correre dietro ai modi della gente come me: se loro erano così,
perché io avrei dovuto essere diverso?
3
STAZIONE – Gesù cade la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Proprio per essere stato messo alla prova ed aver sofferto personalmente, è
in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Egli, in cambio
della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando
l’ignominia. (Eb 2,18; 12,2)
IL
LADRONE
Ma
perché ti sei risolto a soffrire così, se potevi evitarlo? Con i tuoi
poteri, accidenti!… altro che morte di croce! Dicono che sei re, volevano
farti re, per liberare Israele dai romani e restaurarne il regno. Non sei
forse della stirpe di Davide? E allora? Perché questa fine? Volevi il
martirio ad ogni costo? E a quale scopo?
Io, al posto tuo, non ci avrei pensato su neppure un attimo: onore, gloria;
e poi, con il popolo dalla tua, se anche non fossi riuscito a scacciare i
romani, avresti sempre potuto accordarti in qualche modo con loro, e regnare
ugualmente.
Chissà quanto bene avresti potuto fare. E ti avrebbero amato e rispettato,
ti avrebbero adorato come un dio. Già, qualcuno dice anche che lo sei. Ma
forse perché non ti vede in questo momento.
Sì, un re, un dio! Un dio avrebbe già scatenato i suoi fulmini e chi ti ha
fatto del male l’avrebbe pagato caro. Pensa al Signore, Dio di Israele, e
alla fine che hanno fatto il faraone e il suo esercito quando gli hanno
proprio rotto le scatole.
No, caro mio, tu hai proprio sbagliato strada. Questi non sono modi da dio,
e nemmeno da re.
Tu sei qui che perdi sangue, ti hanno già ammazzato di botte e non riuscirai
nemmeno a portare quel legno sul Gòlgota..
Mi sa tanto che sei un ciarlatano e che, forse, quelli che ti hanno
consegnato a Pilato non avevano tutti i torti. Come si fa a seguire uno
come te, che se ne va in giro a parlare solo di amore, fratellanza e
giustizia. E quale giustizia, poi? Salvi prostitute dal giusto castigo e
ti porti al seguito i pubblicani, quelli che riscuotono le tasse per conto
di Roma. Non fai le abluzioni prima dei pasti e non digiuni. Non rispetti i
farisei e fai imbestialire i sacerdoti con le tue interpretazioni della
Legge.
Certo, anch’io ne faccio di cotte e di crude, e anche peggiori di queste…,
ma io sono un ladro, un poco di buono, un malfattore. Non ho beni e non ho
stirpe, e la mia discendenza chissà che fine farà….., forse la mia. Nessuno
ama avermi intorno, se non i miei compari, ma gli altri, la brava gente…,
per loro sono come fumo negli occhi, motivo di vergogna: un pietra
d’inciampo per la società.
4
STAZIONE – Gesù incontra la madre.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Simone li benedisse e parlò a Maria sua madre: “Egli è qui per la rovina e
la resurrezione di molti in Israele. Segno di contraddizione perché siano
svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà
l’anima.” (Lc 2, 34-35)
IL
LADRONE
Non
c’era bisogno di una profezia per capire che avresti fatto un putiferio. E
dire che, per quanto se ne sa, per trent’anni te ne sei stato buono e
tranquillo nella bottega di tuo padre a Nazareth. E poi, di punto in bianco,
questo gran polverone. Di’ la verità, è stato il Battista che ti ha
istigato, indicandoti a tutti i suoi discepoli come suo successore. Però,
anche da lui devi avere imparato poco, visto che la fine che ha fatto non ti
ha aperto gli occhi. Scusa, sai, se ti dico queste cose ma, come vedi, ti
conosco, anche se solo per sentito dire. Noi, gente di strada, abbiamo buoni
occhi e buone orecchie e forse, proprio perché viviamo ai margini della
società, la conosciamo meglio di chiunque altro. Tu hai fatto molte buone
cose in questi ultimi tre anni. Anche ridare la vista a quel cieco nato è
stato un bel gesto, ma forse quel poveretto ci vedeva meglio prima, con
tutti i sensi all’erta. Ci vedeva certamente assai meglio di tutti noi, che
con occhi sani ci rifiutiamo di guardare ciò che non ci conviene, ciò che
può farci sentire in colpa ed obbligarci a pensare, a rivedere qualcosa di
noi stessi.
E poi non siamo mica santi, e abbiamo tante cose a cui pensare, e in fin dei
conti ci sentiamo un po’ tutti dalla parte giusta. Io stesso, pur sapendomi
malvivente, per certi versi mi sento un puro.
Non vado in cerca di appoggi per fare carriera; non porto doni ai sacerdoti
e offerte al tempio per poi andare a lapidare il primo peccatore che passa o
a parlar male ed emarginare chi vede la vita diversamente da me. Ho sempre
rubato, è vero, mettendo però a rischio, giorno dopo giorno, la mia vita, e
non standomene al riparo di leggi ingiuste o con la copertura dei potenti.
Vedi, perciò, come è facile sentirsi nel giusto e continuare a sguazzare nel
fango, coprendosi naso, bocca e orecchie.
Dai retta a me, avresti fatto meglio ad occuparti di tua madre, poveretta,
e della tua bottega, che magari non ti avrebbe arricchito ma certamente ti
avrebbe tenuto al riparo da certi rischi, e da certe strane idee.
5
STAZIONE – Gesù è aiutato dal Cireneo
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Lo
condussero fuori per crocifiggerlo. Allora costrinsero a portare la croce un
tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre
di Alessandro e Rufo.
(Mc 15, 20-21)
IL
LADRONE
Te
l’ho detto, non ce la farai a portare il peso di quel legno. Non ce la farai
a portare il peso di una morte come questa, che è la più ignominiosa che si
possa pensare, destinata ai peggiori criminali.
Però sto incominciando a pensare che devi avere veramente fatto paura a
tutti quanti se ti hanno riservato questo trattamento. Per me questa fine è
ovvia: mi conoscono tutti e sanno ciò che faccio. Probabilmente l'ultima
volta sono andato a mettere le mani su qualcosa che non doveva essere
toccato, così le pago tutte in una volta. Ho avuto davanti agli occhi questa
fine da quando ho incominciato il “mestiere”, da ragazzino.
Però una cosa l’hai messa in piedi davvero molto bene: il tuo ingresso in
Gerusalemme. Sarà ricordato per un pezzo: tutte quelle fronde di palma che
ti aprivano il cammino; e gli Osanna che facevano tremare il pinnacolo del
tempio; la folla, a migliaia , per vederti passare….., Un’apoteosi!!
Avrei voluto esserci. E invece ho udito solo il clamore, da quel buco
schifoso in cui mi avevano gettato. Ci fossi stato anch’io avrei cercato in
ogni modo di avvicinarti, ma per avvertirti.
Bada, ti avrei detto, attento a questa folla che ti acclama. Adesso ti
tributano onori, perché sei un’attrazione, il famoso del momento. Finalmente
Gerusalemme tutta vede colui di cui tanto si è detto: un profeta, il Messia!
Bada, ti avrei detto, bada! Se farai un passo falso, se non darai ascolto
agli organizzatori, a chi tira le fila, a chi ha grossi interessi da
difendere, tutta questa folla ti si rivolterà contro, nessuno di loro
correrà in tuo aiuto. Se fiuteranno il minimo rischio ti rinnegheranno e
nessuno sarà disposto a mettersi in gioco fino in fondo, nemmeno se credono
alle tue parole, nemmeno se, in qualche modo, si sono affezionati a te.
E vedi, ora, quanto avrei avuto ragione a dirti questo. Dove sono, adesso, i
tuoi fedeli? La folla è ancora qui, a vederti passare, ma non ci sono né
palme né osanna, sono solo qui ad assistere al tuo funerale. E anche quel
tipo grosso, che prima faceva il pescatore, il tuo braccio destro, dov’è,
adesso? Nessuno si muove… Nessuno si fa avanti, spezzando il cordone dei
pretoriani, a dire: Lasciatelo andare, perché è un giusto, e dice la verità!
Lasciatelo, poiché altrimenti dovrete crocifiggerci tutti, perché noi gli
crediamo e siamo dalla sua parte. Nessuno si muove… Hanno dovuto perfino
costringere quel tizio, di Cirene, ad aiutarti con la croce.
Ma magari, chissà, forse proprio questo passante, che andava per i fatti
suoi, e che attratto dalla folla ha fatto capolino per vedere lo spettacolo,
magari sarà proprio lui a trattenere qualcosa di te e farne tesoro, e
trasmetterlo al prossimo. Chissà?!?
6
STAZIONE – La Veronica asciuga il volto di Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Non
ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi. Non splendore per
potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori
che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53, 23)
IL
LADRONE
Sì,
non sei proprio un gran spettacolo da vedere, adesso. Hai il volto deformato
dai lividi delle percosse e gli occhi pesti. Braccia e gambe incrostate di
sangue rappreso. E dato che ti hanno restituito le vesti, il peggio non è
visibile.
Non che io sia in condizioni migliori, ma sento che c’è una grande
differenza nel modo in cui, tu ed io, stiamo vivendo questi momenti. Tu non
sei rassegnato a questa fine così come lo sono io. E come potresti?
In fondo, se è vero quanto dicono i tuoi seguaci, tu eri qui per la salvezza
di Israele, anche se non riesco ancora a capire bene che cosa tu intenda per
salvezza. Ma nei movimenti del tuo corpo straziato che sale questa collina
c’è qualcosa che va oltre il dolore fisico. E’ come un rammarico grande, un
peso infinito, un male cocente che riguarda gli altri, quelli che
guardandoti passare esprimono scherno o ripugnanza; quelli inebetiti che si
chiedono cosa succede; quelli che, con il vicino, trattano di affari; quelli
che urlano: a morte!, a morte!… e non sanno nemmeno di quale crimine tu sia
accusato; quelli che dovrebbero essere qui, e non ci sono.
E’ come se tutto il male del mondo avanzasse con te verso il patibolo. Il
male vero, il peggiore: l’indifferenza, la presunzione, l’irresponsabilità,
l’odio, la codardia.
Una donna ha oltrepassato il cordone di guardia e tenta di asciugarti il
volto, più con lo sguardo che con il panno che ha in mano, per la paura di
procurarti altro dolore. Ma subito la scacciano e la ributtano nel mucchio.
Questa non l’hanno costretta…
Ma chi sei allora, tu, veramente?!?
7
STAZIONE – Gesù cade per la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Quando era oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non
minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con
giustizia. Egli portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce,
perché non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia. (1 Pt 2,
23-24)
IL
LADRONE
Sei
a terra, di nuovo. Non è bello, per un uomo, cadere. Una caduta porta
sempre con sé qualcosa di buffo, che smuove il riso più che la compassione.
Cadere ti mette nelle mani degli altri, ed essi possono decidere se aiutati
o calpestarti. Cadere è vergognoso, anche per chi ti vede, perché come tuo
simile, attraverso la tua caduta, è come se perdesse anch’egli un po’ di
dignità. E la risata che ne segue tenta di nascondere questo disagio.
Non si ama colui che cade, quasi mai. E, men che meno, se prima di cadere
era una persona in vista, uno sulla bocca di tutti. In casi come questo è
veramente raro trovare una mano che ti risollevi, perché paura e invidia la
fanno da padroni. Chi ha paura si girerà dall’altra parte, facendo finta di
non vedere; l’invidioso se ne rallegrerà in cuor suo, o apertamente, se non
corre rischi.
Ma la donna di prima, quella non ha avuto paura, si è fatta largo tra i
soldati per venire in tuo aiuto. Non ha pensato alla giustizia degli uomini,
non si è chiesta se avevi torto o ragione.
Forse, qualcuno del Pretorio andrà ad informarsi su di lei, per questo
gesto. Perché tu sei un criminale. Ma lei non sembra averci pensato.
Si è fatta avanti per aiutarti, perché il tuo volto era il suo volto, le tue
mani le sue, il resto non aveva importanza.
8
STAZIONE – Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e
facevano lamenti su di lui. Gesù disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete
su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco verranno giorni
nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le
mammelle che non hanno allattato”. (Lc 23, 28-29)
IL
LADRONE
Perché dici queste cose, adesso? Queste sono parole che stanno bene sulla
bocca di uno come me: sanno di maledizione e sembrano piene di rancore. E
poi, parlare in questo modo proprio a chi, bene o male, è dalla tua parte e
piange sulla tua sorte. Cos’è, ti ha colto la disperazione? Nemmeno io ho
detto cose simili ai legionari che mi torturavano.
Non ti capisco proprio! Qui, a qualche passo da te, lungo tutto questo
tragitto che ci porterà alla stessa morte, non ho fatto altro che pensare a
ciò che hai detto e fatto in vita tua. Stavo già cominciando a credere che
dietro le tue scelte e il tuo modo di procedere doveva esserci qualcosa di
veramente grande e potente, e al tempo stesso umile, gratuito. Qualcosa che
a me è quasi sconosciuto: la carità, l’amore.
Mi era parso di comprendere, qualche attimo fa, che solo uno che sa amare
gli altri senza condizioni può permettersi di rifiutare tutto ciò che tu hai
rifiutato.
Ma, allora, perché dici queste cose, adesso?
9
STAZIONE – Gesù cade la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre
iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe
noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno
di noi seguiva la sua strada. Il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità
di noi tutti. Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. (Is 53, 5-6. 10)
IL
LADRONE
Ho
capito! Stai incominciando a pensare anche tu, come me, che questa non è la
strada giusta; che questa tua morte non servirà a niente e a nessuno; che in
questo modo, tutto ciò che hai fatto, tutto ciò che hai voluto dirci andrà
perduto in poco tempo e nessuno, alla fine, ne serberà il ricordo. So che
una volta hai detto: “Date a Cesare quel che è di Cesare…”, ma certamente
non intendevi questo. La tua vita non è di Cesare, la tua vita è per noi,
per il tuo popolo…
E allora, forza! Non perdere altro tempo, perché tra poco non riuscirai più
nemmeno a trascinarti. Vedi che una parte della folla è inquieta e
rumoreggia. E allora, urla con tutto il fiato che ti rimane:
“Toglietemi di qui! Aiutatemi! Ed io vi guiderò alla libertà! Restaureremo
il regno di Israele! Roma se ne dovrà andare!”.
Di’ loro queste cose. Adesso. E se non puoi urlare fai un cenno. Basterà. E
forse troveranno la forza di combattere e riscattarsi, e tu avrai tutto il
tempo di insegnar loro a stare al mondo con dignità.
E’ l’unica occasione che ti rimane: non perderla!
10
STAZIONE – Gesù è spogliato delle vesti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Giunti in un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli
diedero da bere vino mescolato a fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle
bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a
sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. (Mt 27, 33-36)
IL
LADRONE
Perché non l’hai fatto? Perché non hai almeno tentato di riprenderti la tua
vita finché eri ancora in tempo?
Ormai è tardi. Gli aguzzini si danno da fare su di noi per prepararci a
morire e la folla è tenuta distante dai soldati. Nessuno potrebbe nemmeno
sentirti, ora.
Avresti almeno potuto bere quella roba che ti hanno dato. So che è una
schifezza ma, se non altro, ti avrebbe evitato altri tormenti facendoti
perdere conoscenza….
Perbacco, neanch’io ne prenderò. Sento che ho ancora qualcosa da fare, da
capire, prima che sia finita: che cosa, veramente, ti ha condotto fin qui.
11
STAZIONE – Gesù è crocifisso
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero, e l’iscrizione con il
motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero anche
due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. (Mc 15, 25-27)
IL
LADRONE
Guarda che spettacolo, Gerusalemme, in questo mattino di sole.
Il tempio manda bagliori dorati e tutta la città risplende. E in quelle
case, in quelle vie, dentro e fuori le mura, tra poco tutti torneranno ai
loro affari quotidiani. Tutti torneranno a cercare di assicurarsi un altro
giorno di vita.
Tutti. Anche i lebbrosi e i mendicanti. Anche quelli che hanno vissuto ogni
loro giorno trattenendo il respiro, per paura di essere travolti dalla loro
umanità; o che hanno usato tutto il loro tempo nel darsi pena per il loro
piccolo giardino, senza curarsi di ciò che poteva succedere fuori dal
recinto; o che, per accumulare ricchezze, non hanno provato alcuna vergogna
nel calpestare i diritti e la dignità altrui. E quelli che pensano che ogni
straniero sia un ladro ed ogni faccia nuova un pericolo. E ancora: quelli
che incontrandoti si inchinano e ti lodano, e passati oltre, ti maledicono e
sparlano di te; o che prendono moglie per farne una schiava e fanno figli
senza pensare a ciò che questo comporta. Tutti.
Tutti noi, che siamo il popolo che Dio ha voluto per sé e al quale, forse,
ha lasciato una libertà troppo grande: quella di scegliere. Perché ogni
scelta è faticosa, e tante sono scomode.
Ma adesso eccoti qui, re dei Giudei: hai fatto la tua scelta. Ma quanti di
noi riusciranno a comprendere per davvero questo tuo ultimo gesto, questa
sorta di dono che, come spesso accade, non è ciò che ci aspettiamo?
12
STAZIONE – Gesù muore sulla croce.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Era
verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la
terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel
mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il
mio spirito”. Detto questo spirò. (Lc 23, 44-46)
IL
LADRONE
Da
tre ore, ormai, un buio innaturale ricopre ogni cosa. Gran parte della folla
è corsa via urlando verso la città ed il tempio. I soldati di guardia si
aggirano come ombre qui sotto, spade e scudi imbracciati, come in attesa di
un attacco. Altre forme, più distanti, mormorano un lamento incessante: di
certo i tuoi parenti e i più fedeli.
Chi è che rende questo omaggio prodigioso alla tua morte? Pare che lo stesso
Onnipotente abbia chiamato a raccolta tutto il creato a piangere su di te.
Sei veramente il Figlio di Dio? No, non può essere. Quale dio permetterebbe
che il proprio figlio subisca una simile sorte? Per quale motivo ti avrebbe
scaraventato dai troni sopra le nubi per farti vivere questa nostra vita
grama, mortale? Perché avresti dovuto condividere i nostri dolori, le pene,
le prove: non vede Dio, dall’alto, tutto quanto?
E’ davvero buffo che in questo momento, mentre la mia vita sta per finire,
io stia a pensare al senso della tua vita. E’ davvero buffo ma anche
tragico, che solo ora stia cercando una risposta a queste domande che da
sempre mi porto dentro.
E solo adesso, di fronte alla morte, tutto sembra chiarirsi…
13
STAZIONE – Gesù è deposto dalla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale
era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese
il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. (Mt 27,
57-58)
IL
LADRONE
Nella tua morte, alla fine, ho compreso la mia vita. E’ stato come se una
grande luce calda mi avvolgesse e mi donasse pace e letizia. Ma ancora
qualcosa mi turbava, ed ho dovuto fare appello a tutte le mie forze, per
parlarti: “Gesù di Nazareth, Maestro. Il Signore Dio, l’Onnipotente, che ha
creato ogni cosa, ha dato all’uomo l’incarico di custodire la sua opera, di
governarla con saggezza e con amore. Noi non siamo capaci di tanto, non da
soli. Per questo, fin dal tempo dei Padri, di Abramo, di Mosè, ci ha detto:
“Io sarò con te”. E ci ha benedetto. Tutti.
Anche me, che pure ho deciso di vivere lontano da lui, e non gli ho mai
chiesto di guidare i miei passi. Allora, se questo è vero, quella che mi
attende non è la morte, non può essere la fine di tutto, perché anch’io sono
figlio di Dio, sua creatura, ed egli mi ha amato e mi ama, e per il suo
amore non mi condannerà in eterno.
Gesù, Prediletto del Padre, riscatta questo mio tempo vissuto malamente, e
portami nel tuo Regno come nuova creatura”.
Queste cose ti ho detto, e ancora preso dall’eco delle mie parole non ho
potuto udire la tua risposta mormorata, priva di forze. Ho solo sentito,
dopo, il grido con cui affidavi il tuo spirito a Dio.
Poi, più niente.
Dovevi già essere altrove.
Era la vigilia del Sabato, e nessuno voleva che i nostri corpi, esposti
sulle croci, turbassero il Giorno Santo, perciò i soldati sono venuti a
spezzare le gambe a me e a quell’altro ladro, perché morissimo più in
fretta.
Sono venuti anche da te, ma hanno visto che era inutile: non eri più qui. Ti
hanno trafitto il petto con una lancia, per essere sicuri, e questo gli è
bastato.
Adesso vedo i nostri corpi calati dalle croci ed il tuo condotto lontano da
un gruppo di persone. Non mi sorprende affatto assistere a tutto questo: so
che avrò altro da vedere.
14
STAZIONE – Gesù è deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
Giuseppe d’Arimatèa, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lino e
lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatto scavare nella roccia;
rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. (Mt 27,
59-60)
IL
LADRONE
Vedere, sentire, toccare. Non è tutto così chiaro e preciso: sento solo il
mio spirito andare, come in caduta libera.
Ma so che, in qualche modo, la mia richiesta è stata esaudita, e mi sento in
tua compagnia e non ho altro da chiedere. Ci avviciniamo ad un luogo in cui
avverto la presenza di una moltitudine.
Ed ecco Abramo e Sara, Mosè, Aronne, Rut, il Battista, e tutti quelli che,
fino ad ora ho sentito chiamare giusti. Ad uno, ad uno, sembrano ridestarsi
da una lunghissima attesa. E si accodano, uno dopo l’altro, dietro a te,
come tutto Israele dietro la nube che li guidò alla terra promessa.
E man mano che ti seguono, ed io dietro a loro, vedere, sentire e toccare
ritornano ad essere sensazioni normali, naturali. E solo attorno a noi c’è
ancora il vuoto.
15
STAZIONE – Gesù risorge da morte
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
LETTURA
L’Angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il
crocifisso. Non è qui, è risorto, come aveva detto: venite a vedere il luogo
dove era deposto. Presto, andate a dire ai discepoli: E’ risuscitato dai
morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete”. (Mt 28, 5-7)
IL
LADRONE
Anche il vuoto si è riempito, adesso. Ed è l’ultima delle sorprese.
Ecco lì la mia casa, e mia moglie e i miei figli. E l’oste che apre bottega.
E tutto il vicinato. Anche la vecchia stuoia rotta è al suo posto, davanti
all’uscio di casa. Direi che è stato tutto un sogno e che tutto è come
prima.
Ma non è così. E tutto ciò che sembra uguale non lo è, in realtà.
Il fatto è che io non sono più lo stesso.
La tua morte è stata il mio riscatto e la tua risurrezione una nuova
occasione per vivere. Per vivere realmente, da protagonista e non da
spettatore. Per renderti grazie di tutti i doni che mi hai dato: che sono
miei e di nessun altro. E perché io possa metterli a frutto e non per me
solo, ma a vantaggio di tutti. Tutti. Anche quelli che non vogliono vedere
né sentire, e che mi renderanno la vita difficile facendomi sentire diverso.
Anche loro sono figli di Dio, e non per modo di dire, lo sono veramente. E
tu sei morto e risorto per ognuno di loro così come per me.
Quando il dottore della Legge ti chiese cosa doveva fare per avere la vita
eterna tu lo rimandasti alle Scritture, perché ti dicesse che cosa Dio Padre
avesse dettato in proposito.
Egli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo
tuo come te stesso”.
E tu gli dicesti: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
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